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Scioperi nel 2024: oltre 1.000 mobilitazioni, ma l’adesione resta debole

Sara Lucchetta Giugno 12, 2025
Scioperi nel 2024: oltre 1.000 mobilitazioni, ma l'adesione resta debole

Scioperi nel 2024: oltre 1.000 mobilitazioni, ma l'adesione resta debole

Nel 2024, il panorama degli scioperi in Italia si presenta come un contesto complesso e variegato, con un numero elevato di astensioni collettive, ma una lieve diminuzione rispetto all’anno precedente. Secondo la Relazione annuale della Commissione di garanzia sugli scioperi, presentata dalla presidente Paola Bellocchi a Montecitorio, si sono verificati 1.080 scioperi, rispetto agli 1.129 del 2023. Questo dato, pur evidenziando una certa stabilità, mette in luce una continuità delle tensioni nel mondo del lavoro, in un contesto sociale ed economico che continua a essere sfidante.

Aumento degli scioperi generali nazionali

La Commissione di garanzia, istituita per vigilare sul rispetto delle normative riguardanti gli scioperi, ha evidenziato che il numero di scioperi generali nazionali è aumentato a 17, rispetto agli 11 registrati nel 2023. Questo incremento, tuttavia, non si traduce in una maggiore partecipazione da parte dei lavoratori. Infatti, le adesioni a questi scioperi si rivelano generalmente basse. La presidente Bellocchi ha sottolineato l’importanza di questo aspetto, suggerendo che sia necessario rivedere la disciplina vigente in materia di scioperi, per migliorarne l’applicazione e rafforzarne l’effettività.

Ragioni delle basse adesioni

Ma quali possono essere le ragioni alla base di un fenomeno di scioperi così numeroso, ma con adesioni esigue? Ecco alcune possibili spiegazioni:

  1. Cambiamenti nel mercato del lavoro: Negli ultimi anni, il mercato del lavoro ha subito significativi mutamenti, inclusi l’emergere di nuove forme di occupazione e la precarizzazione del lavoro.
  2. Timori di ritorsioni: Molti lavoratori potrebbero temere ripercussioni o la perdita di opportunità lavorative.
  3. Riforme del lavoro: Le recenti riforme potrebbero aver ridotto il potere contrattuale dei sindacati, rendendo difficile mobilitare un numero significativo di lavoratori.
  4. Disillusione generale: Alcuni lavoratori potrebbero percepire che le loro rivendicazioni non verrebbero ascoltate, limitando così la loro partecipazione.

Distribuzione geografica e settoriale degli scioperi

L’analisi degli scioperi del 2024 mette in luce anche un altro aspetto importante: la loro distribuzione geografica e settoriale. Gli scioperi sono stati registrati in diverse regioni italiane, con alcune aree che mostrano una maggiore propensione alla mobilitazione rispetto ad altre. Settori come quello dei trasporti, della sanità e della pubblica amministrazione hanno visto una maggiore incidenza di astensioni, mentre altri settori, come quello dei servizi, hanno mostrato una partecipazione più contenuta.

La Commissione di garanzia ha anche sottolineato l’importanza di tutelare il diritto di sciopero, riconoscendo il suo valore come strumento di lotta e di rivendicazione. Tuttavia, la crescente difficoltà nel mobilitare i lavoratori suggerisce la necessità di un ripensamento delle strategie sindacali. Le organizzazioni sindacali potrebbero dover esplorare nuove modalità di coinvolgimento dei lavoratori, puntando su forme di mobilitazione più innovative.

In sintesi, il 2024 si presenta come un anno di sfide per il mondo del lavoro in Italia, con oltre 1.000 scioperi che testimoniano una continua tensione sociale. Tuttavia, le basse adesioni agli scioperi generali nazionali pongono interrogativi sulla capacità dei sindacati di mobilitare i lavoratori e sulla loro efficacia nel rappresentare le istanze dei lavoratori. La necessità di rivedere le strategie sindacali e di rafforzare il diritto di sciopero emerge come un tema centrale per il futuro del panorama lavorativo italiano.

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