
L'Europa in ribasso: Milano cede l'1% tra preoccupazioni sui dazi
Le Borse europee si trovano in una fase di instabilità a metà mattina, con una pressione al ribasso che ha preso piede a causa delle recenti dichiarazioni del presidente americano Donald Trump. Le minacce di stabilire unilateralmente nuovi dazi per quei Paesi con cui non si raggiungeranno accordi commerciali soddisfacenti hanno alimentato l’incertezza tra gli investitori, portando a una generale avversione al rischio.
Andamento dei mercati europei
In particolare, Francoforte ha registrato una flessione dell’1,2%, mentre Milano ha subito un calo dell’1%. Anche Parigi ha mostrato segni di debolezza, con una perdita dello 0,8%, e Londra ha chiuso in diminuzione dello 0,1%. Nel contesto di queste flessioni, si ampliano anche i ribassi dei futures su Wall Street, con l’indice S&P 500 che arretra dello 0,5% e il Nasdaq che scende dello 0,6%.
Impatti sul dollaro e sull’oro
Un aspetto degno di nota è la performance del dollaro, che ha continuato a scivolare ai minimi dal novembre 2021 rispetto all’euro, scambiando a 1,154. Questo calo della valuta americana è un segnale di crescente incertezza sui mercati globali, influenzata dalle politiche commerciali dell’amministrazione Trump. L’avversione al rischio ha avuto un impatto positivo sull’oro, che ha visto un incremento dello 0,8%, raggiungendo il valore di 3.359 dollari l’oncia. Gli investitori tendono a rifugiarsi in beni considerati più sicuri durante periodi di volatilità, e l’oro è tradizionalmente visto come una riserva di valore in tempi di crisi economica o geopolitica.
Analisi del listino milanese
Analizzando il listino milanese, si notano forti vendite sui titoli più esposti all’export, che sono stati maggiormente influenzati dalle notizie sui dazi. Le aziende più colpite includono:
- STMicroelectronics: ribasso del 3,2%
- Stellantis: perdita del 2,7%
- Ferrari: calo del 2,6%
- Moncler: flessione del 2,3%
Queste flessioni riflettono le preoccupazioni degli investitori riguardo all’impatto che le nuove tariffe potrebbero avere sulle vendite internazionali e sulla competitività delle aziende europee.
Il settore bancario ha anche subito un colpo, con Mediobanca e Monte dei Paschi di Siena che hanno visto entrambi un ribasso dell’1,2%. Le assicurazioni non sono state da meno, con Generali e Unipol che hanno registrato perdite dell’1,3% e dell’1,2% rispettivamente. Questa reazione è comprensibile, dato che le incertezze commerciali possono influenzare negativamente le prospettive economiche generali.
Resilienza del settore energetico
Al contrario, il settore energetico ha mostrato una certa resilienza. Eni ha guadagnato un solido 1,6%, mentre Hera e Snam hanno visto aumenti rispettivi dello 0,5% e dello 0,4%. Questo rafforzamento potrebbe essere attribuito a diversi fattori, tra cui i recenti rialzi dei prezzi del petrolio. Tuttavia, il petrolio ha subito un ritracciamento dell’1,1%, con il WTI che scende a 67,4 dollari e il Brent a 68,95 dollari.
In sintesi, l’attuale contesto di incertezze commerciali e politiche sta creando un ambiente di mercato difficile per le Borse europee, con Milano che ha registrato un calo dell’1%. Gli investitori si trovano a dover navigare tra le preoccupazioni per il futuro delle relazioni commerciali globali e la ricerca di asset più sicuri, come l’oro e i titoli di Stato. La situazione rimane fluida, e sarà interessante monitorare le evoluzioni nei prossimi giorni, in particolare alla luce di eventuali sviluppi nelle trattative commerciali tra gli Stati Uniti e i loro partner.