
Il padre di Sempio rompe il silenzio: «Vogliono incastrarlo, quel giorno era con me»
La vita della famiglia Sempio è stata stravolta dalle recenti indagini che coinvolgono Andrea Sempio, l’unico indagato per la morte di Chiara Poggi. Giuseppe Sempio, padre di Andrea, esprime la sua angoscia e frustrazione in un’intervista, affermando che il giorno del delitto, il 13 agosto 2007, padre e figlio erano insieme nella loro casa di Garlasco. Questo alibi, secondo lui, rende impossibile il coinvolgimento di Andrea nell’omicidio della 26enne fidanzata di Alberto Stasi, già condannato a 16 anni di carcere.
Un complotto contro Andrea
Giuseppe Sempio è convinto che suo figlio sia diventato un “capro espiatorio” in questa vicenda intricata. «Tutti i giorni salta fuori una cosa nuova contro mio figlio; hanno aperto questa indagine per incastrarlo», dichiara, visibilmente provato. Secondo lui, Andrea è stato scelto come un “cavallo di Troia” per riaprire un caso già chiuso nel 2017, con i legali di Stasi che cercano di utilizzare nuove accuse come base per un nuovo processo.
La vita sotto pressione
La vita della famiglia Sempio è diventata insostenibile. Andrea è tornato a vivere con i genitori, condividendo con loro il peso di una situazione angosciante. Giuseppe racconta: «È tornato qui, per forza. Sennò dove va? Ma da un certo punto di vista sono contentissimo perché ci facciamo forza tra di noi». La loro casa è assediata dai giornalisti, creando un ambiente di continua invasione della privacy. Giuseppe esprime il desiderio di tornare a una vita serena, sottolineando la pressione costante a cui sono sottoposti.
La paranoia delle intercettazioni
Un altro aspetto inquietante della nuova vita dei Sempio è la consapevolezza di essere intercettati. Giuseppe rivela: «Siamo nudi. Non crediate che non ci siano cimici». Da anni sospettano di essere spiati, e questo clima di paranoia ha portato la famiglia a adottare misure estreme per proteggere la propria privacy. «Quando viene qualcuno in casa, prendiamo tutti i cellulari e li mettiamo in bagno sul water e poi torniamo in cucina», racconta Giuseppe, evidenziando la drammatica alterazione della loro quotidianità.
La vicenda di Chiara Poggi, già carica di tensioni, si è trasformata in un macabro gioco di accuse. Nonostante non ci siano prove concrete a carico di Andrea Sempio, il suo nome continua a emergere. La sua famiglia vive un incubo quotidiano, portando il peso di un’accusa che considerano ingiusta e infondata. Giuseppe è determinato a difendere il proprio figlio e a combattere quella che percepisce come una vera e propria caccia alle streghe.
La situazione ha suscitato un ampio dibattito nell’opinione pubblica, con molti che si schierano dalla parte della famiglia Sempio, sostenendo che l’indagine sia una manovra politica piuttosto che una ricerca genuina della verità. In questo contesto complesso, Giuseppe Sempio continua a cercare giustizia per suo figlio, sperando che la verità emerga e che la loro vita possa tornare alla normalità. La lotta della famiglia Sempio rappresenta una delle molte battaglie legali e morali che caratterizzano i casi di cronaca nera in Italia, dove la ricerca della verità spesso si scontra con la spettacolarizzazione dei media e le dinamiche legali.