
Caccia all’uomo a Villa Pamphili: testimone racconta di un uomo con madre e neonata nella tenda
La drammatica scoperta di due corpi senza vita a Villa Pamphili, uno dei parchi più grandi di Roma, ha scosso profondamente la città, generando un’ondata di indignazione e tristezza. La giovane madre e la sua neonata, trovate cadaveri nel parco, rimangono ancora senza nome e senza un volto. Le circostanze misteriose della loro morte hanno avviato un’indagine approfondita da parte delle autorità locali, che si trovano ora a dover affrontare un caso che solleva più domande che risposte.
Le testimonianze chiave
Le indagini hanno ricevuto un impulso significativo grazie alla testimonianza di un’operatrice del Servizio Giardini, che ha raccontato di aver visto la madre e la neonata insieme a un uomo, descritto come «dalla carnagione olivastra», circa dieci giorni prima del ritrovamento dei corpi. Questa informazione ha permesso alla procura di Roma di restringere il campo delle ricerche e di concentrare gli sforzi investigativi su questa figura misteriosa. La testimone ha dichiarato di aver avvicinato la coppia in difficoltà, utilizzando l’inglese per comunicare, poiché apparentemente non parlavano italiano.
- «Ho visto la madre con la neonata»: si erano accampate con una tenda vicino agli oleandri insieme a un uomo.
- Non parlavano italiano e l’operatrice ha cercato di avvisarli in inglese: «Qui non si può campeggiare, dovete spostarvi, andare via».
- La tenda sembrava presentare un logo, il che potrebbe fornire ulteriori indizi sulle origini della famiglia.
Le piste investigative
Questa pista ha indirizzato gli investigatori verso le mense dei poveri e le associazioni umanitarie che operano nella zona. Queste organizzazioni sono tenute a registrare e identificare le persone a cui forniscono aiuto, raccogliendo informazioni come documenti d’identità e impronte digitali. Questo protocollo, volto a garantire la sicurezza e il benessere dei senzatetto, potrebbe rivelarsi cruciale per risalire all’identità della madre e della neonata, e per rintracciare il misterioso uomo che potrebbe aver avuto un ruolo nella loro morte.
In aggiunta alla ricerca del sospettato, gli investigatori stanno esaminando oltre 40 oggetti rinvenuti nei pressi dei corpi, tra cui cibo non decomposto, un braciere improvvisato, una pentola e un sacco a pelo pulito. Questi elementi potrebbero fornire ulteriori indizi sulle ultime ore di vita della giovane madre e della neonata, così come sul loro stile di vita prima della tragedia.
Circostanze della morte
La morte della neonata è stata definita come omicidio, avvenuto tramite percosse e soffocamento, mentre il decesso della madre rimane avvolto nel mistero. Il corpo della donna, trovato in uno stato avanzato di decomposizione, è stato rinvenuto coperto da un sacchetto di plastica e in posizione seduta. I risultati dei test tossicologici hanno escluso l’overdose come causa della morte, e l’ipotesi di un soffocamento dolce è stata anch’essa scartata. Le indagini continuano, con analisi farmacologiche e esami autoptici che potrebbero fornire ulteriori chiarimenti sulla causa del decesso della madre.
Un elemento interessante emerso durante le indagini riguarda i tatuaggi visibili sul corpo della donna. Uno dei tatuaggi, in particolare, ha attirato l’attenzione degli investigatori: un’immagine di uno scheletro seduto su una sorta di surf, con colori che richiamano la bandiera della Lituania. Sebbene le autorità locali abbiano confermato che questo tipo di tattoo è comune nel Paese baltico, le ricerche condotte nei database di Vilnius non hanno portato a risultati concreti. La giovane madre rimane un cadavere senza nome, e la sua storia è in attesa di essere raccontata.
La comunità locale è scossa da questa tragedia. Villa Pamphili, un luogo di svago e bellezza, si è trasformato in un palcoscenico di dolore e mistero. Le discussioni tra i residenti si sono intensificate, sollevando interrogativi su come possa accadere una cosa del genere in una delle aree più frequentate della capitale. Nonostante gli sforzi delle autorità, la sensazione di impotenza e preoccupazione aleggia nell’aria, mentre la caccia all’uomo continua.
Con il passare dei giorni, la speranza di ottenere risposte concrete sulla morte della madre e della neonata sembra affievolirsi. Le indagini, pur procedendo, si scontrano con la complessità del caso e con la mancanza di informazioni chiare. La comunità si unisce nel cordoglio per le due vite spezzate e, nel contempo, si interroga sulla necessità di un intervento più efficace per aiutare le famiglie vulnerabili e i senzatetto, affinché tragedie simili non si ripetano in futuro.