Torino si conferma come un importante centro di riflessione sul lavoro e sulle sue trasformazioni, ospitando la mostra “Al (nuovo) lavoro Cipputi!”, curata da Cosimo Torlo in collaborazione con il celebre fumettista Altan. Questo evento, prodotto da Solares Fondazione delle Arti e promosso dalla Filcams Cgil, rappresenta un significativo spaccato delle trasformazioni in atto nel mondo del lavoro, in particolare nel settore dei servizi. Inaugurata il 20 giugno, la mostra offre un’interessante narrazione del passaggio tra il tradizionale Cipputi, icona del lavoratore italiano, e il nuovo volto dei lavoratori di oggi.
Torino: simbolo di cambiamento
La scelta di Torino come sede della mostra non è casuale. La città, storicamente legata all’industria e alla produzione automobilistica, ha subito una radicale trasformazione negli ultimi anni. Le fabbriche chiudono o si riconvertono, mentre il lavoro nei servizi cresce in modo esponenziale. Questo cambiamento riflette una realtà più ampia, dove le forme di occupazione tradizionali stanno cedendo il passo a lavori più flessibili e spesso meno protetti.
La rappresentazione del lavoro povero
Un aspetto centrale della mostra è la rappresentazione del lavoro povero, una condizione in cui le persone, pur avendo un’occupazione, non riescono a garantirsi un reddito sufficiente a vivere dignitosamente. Questo fenomeno è particolarmente evidente nei settori del commercio, del turismo e della cura domestica. Ecco alcune delle professioni più vulnerabili:
- Lavoratori delle pulizie
- Badanti
- Camerieri
- Commesse
- Vigilantes
- Rider
Il lavoro di badante, ad esempio, è caratterizzato da turni lunghi e stipendi insoddisfacenti, nonostante la fondamentale importanza di questa figura per le famiglie italiane.
Un dibattito sulle sfide attuali
L’inaugurazione della mostra ha visto la partecipazione di Serena Dandini, che ha condotto un talk sui significati di queste trasformazioni. Hanno partecipato anche Fabrizio Russo, segretario generale della Filcams Cgil, e Michela Ponzani, storica e autrice, approfondendo i temi del lavoro e dei diritti dei lavoratori in un contesto in continua evoluzione.
La mostra rimarrà aperta fino al 6 luglio, offrendo un’importante opportunità di riflessione sulle sfide attuali del mercato del lavoro e sulle nuove forme di occupazione emergenti. In un periodo in cui la precarietà lavorativa è un tema centrale nel dibattito sociale e politico, “Al (nuovo) lavoro Cipputi!” si propone di dare voce a chi lavora nel silenzio, portando alla luce le storie di coloro che contribuiscono quotidianamente alla nostra società, ma spesso rimangono invisibili.
In conclusione, la mostra di Torino non è solo un’esposizione di immagini e disegni, ma un invito a guardare oltre le statistiche e considerare le persone dietro i numeri. È essenziale riconsiderare il significato di lavoro e difendere il diritto di ogni individuo a una vita dignitosa. Con il nuovo Cipputi di Altan, si crea un simbolo di lotta e speranza per i lavoratori di oggi e di domani, sottolineando l’importanza di garantire diritti e tutele adeguate in un mondo del lavoro in rapida evoluzione.