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L’auto di Andrea Giambruno sotto casa di Giorgia Meloni: un controllo che fa discutere

Luca Carlini Giugno 9, 2025
L'auto di Andrea Giambruno sotto casa di Giorgia Meloni: un controllo che fa discutere

L'auto di Andrea Giambruno sotto casa di Giorgia Meloni: un controllo che fa discutere

Un episodio che ha suscitato un acceso dibattito e molteplici interrogativi è avvenuto tra il 30 novembre e il primo dicembre 2023, quando l’auto di Andrea Giambruno, ex compagno della premier Giorgia Meloni, è stata controllata dai servizi segreti. La notizia, emersa solo alla fine di aprile 2024 attraverso gli atti di indagine della Procura di Roma, ha generato discussioni sulle possibili implicazioni di questo evento.

Giambruno, noto giornalista e conduttore Mediaset, si trovava sotto casa di Giorgia Meloni, nel quartiere Eur-Torrino di Roma, per trascorrere del tempo con la figlia Ginevra, di sette anni. La presenza della sua Porsche ha attirato l’attenzione delle forze dell’ordine responsabili della sicurezza della premier. L’auto è stata avvistata dai poliziotti della scorta, dando inizio a un’indagine approfondita sulle circostanze del controllo.

il controllo dei servizi segreti

Intorno alle quattro del mattino, gli agenti hanno notato una Mercedes Benz nera che si fermava ripetutamente nella zona. A bordo, due uomini sono scesi e hanno iniziato a trafficare nei pressi della Porsche, utilizzando un dispositivo simile a un metal detector. La situazione ha insospettito una poliziotta della scorta, che si è avvicinata per chiedere spiegazioni. Gli uomini, dopo aver mostrato un tesserino, si sono allontanati, alimentando ulteriori interrogativi sulla loro identità e sulle loro intenzioni.

Le indagini hanno portato a identificare i due uomini come agenti dei servizi segreti interni. Tuttavia, il sottosegretario Alfredo Mantovano ha smentito l’ipotesi di un’operazione ufficiale. In questo contesto, un ricettatore e un suo amico si sono presentati agli investigatori per assumersi la responsabilità dell’accaduto, ma le loro affermazioni sono state giudicate non credibili.

le indagini e i sospetti

La stampa ha riportato che i due agenti sono stati identificati e che le loro immagini sono state recuperate dagli archivi. Si è parlato di:

  1. Un uomo di circa cinquant’anni, con pochi capelli e occhi scuri.
  2. Un altro di circa quarant’anni, slanciato e in tuta da ginnastica.

Fonti vicine all’indagine hanno suggerito che il poliziotto che ha testimoniato sull’accaduto potrebbe essere trasferito ad altro incarico, mentre i due uomini dei servizi sono stati spostati all’Aise, i servizi segreti esteri, con uno assegnato in Iraq e l’altro in Tunisia.

Un altro elemento di preoccupazione è la possibile connessione dell’episodio a un tentato furto avvenuto il giorno precedente, il 29 novembre 2023. In quella occasione, due uomini hanno cercato di forzare la porta di un appartamento situato sopra quello della premier. Una testimone ha riferito di aver visto uno dei sospetti dotato di un dispositivo simile a un microfono mentre parlava con il complice.

la questione irrisolta

La situazione si è complicata ulteriormente con l’ingresso del ricettatore nel caso. Sebbene avesse affermato di essere stato presente nell’auto con un amico, gli investigatori non hanno considerato le sue dichiarazioni affidabili. Nonostante ciò, il fascicolo rimane aperto, ma sembra dirigersi verso un’archiviazione.

Negli ultimi due mesi, il Dipartimento di Pubblica Sicurezza ha ordinato di rintracciare il secondo uomo coinvolto nel presunto tentativo di furto. Tuttavia, la pubblicazione dell’articolo de La Stampa ha provocato una sospensione delle indagini, sollevando interrogativi sui motivi di tale decisione.

Questa intricata vicenda ha messo in luce possibili collusioni tra apparati dello Stato e la vita privata di figure pubbliche, alimentando sospetti di insabbiamenti e manipolazioni da parte delle autorità. La mancanza di chiarezza sugli eventi, unita alla tempistica discutibile della rivelazione dei fatti, ha lasciato molte domande senza risposta. La questione sottolinea la necessità di maggiore trasparenza nelle operazioni dei servizi segreti e sulla loro interazione con la politica.

Il clima politico, già teso a causa di altre controversie, si è ulteriormente infiammato, mentre i cittadini e i media richiedono chiarimenti su un episodio che potrebbe avere ripercussioni significative non solo per i protagonisti coinvolti, ma anche per l’intera governance del Paese.

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