
Divorziato costretto a pagare 18mila euro per la laurea del figlio negli Usa: la sentenza dei giudici sorprende
La questione della responsabilità economica dei genitori nei confronti dei figli, specialmente dopo un divorzio, è un tema complesso e spesso fonte di contenzioni legali. Recentemente, un caso emblematico è emerso in Italia, dove un padre divorziato è stato condannato a versare la considerevole somma di 18.600 euro per coprire le spese universitarie del figlio, che ha scelto di proseguire i suoi studi negli Stati Uniti. I giudici hanno stabilito che “ha la disponibilità economica per farlo”, nonostante il parere contrario del padre riguardo alla scelta educativa del ragazzo.
La decisione del giovane
La questione ha inizio nel 2017, quando il giovane, dopo aver conseguito il diploma negli Stati Uniti, decide di proseguire la sua carriera accademica lì. Tuttavia, a causa di voti non sufficienti per accedere a un’università di prestigio, si è visto costretto a iscriversi a un community college. Il padre, un manager romano, ha inizialmente accompagnato il figlio al test di ingresso, ma, successivamente, ha espresso il suo dissenso per iscritto. Secondo lui, il figlio non aveva la maturità necessaria e il college scelto non era adeguato per garantire un futuro professionale soddisfacente.
Nonostante le obiezioni del padre, il ragazzo si laurea nel 2021 in Business Management e prosegue con un master in marketing nello stesso college. La decisione di iscriversi al master viene comunicata al padre solo tre mesi dopo la laurea, ma questa volta la sua opposizione è meno netta. Tuttavia, nel gennaio 2022, il padre riceve un’ingiunzione di pagamento di 27.000 euro, che comprende oltre 22.000 euro per l’università e 4.600 euro per la prima rata del master. Il padre decide di fare ricorso, ma perde la causa.
La sentenza della corte
La corte ha ritenuto che il padre avesse precedentemente accettato di supportare economicamente il figlio in percorsi formativi di pari impegno economico, citando esempi di università prestigiose come la Luiss o la Bocconi. La volontà del ragazzo e la sua scelta di un percorso educativo, anche se non tradizionale, sono state considerate prevalenti rispetto alle preoccupazioni del padre.
Il dibattito su chi debba sostenere i costi dell’istruzione superiore è un tema attuale e controverso. In Italia, come in molti altri paesi, la legge stabilisce che entrambi i genitori hanno l’obbligo di mantenere i figli fino al raggiungimento dell’autosufficienza economica, il che può includere il supporto per l’istruzione anche oltre l’età della maggiore età. Tuttavia, la questione diventa più complicata quando i genitori sono separati e ci sono divergenze di opinioni sulle scelte educative dei figli.
Implicazioni e conseguenze
In questo caso, l’assegnazione di responsabilità finanziaria ha portato a un allontanamento ulteriore tra padre e figlio. Dopo aver completato il master, il ragazzo ha trovato lavoro come venditore di contratti telefonici per un breve periodo, e attualmente lavora come maestro di tennis negli Stati Uniti. Ironia della sorte, questa carriera è stata influenzata dalla passione per il tennis trasmessa dal padre, creando una situazione paradossale in cui il genitore deve affrontare la realtà che la scelta del figlio, da lui contestata, ha portato a una certa forma di successo professionale.
Oltre ai 18.600 euro dovuti per le spese universitarie, ci sono ulteriori 21.000 euro relativi al prosieguo del master e altre spese che sono oggetto di contenzioso. Questo allunga il processo legale e aumenta la tensione tra le due parti, portando a una situazione in cui il padre dovrà affrontare non solo le spese già accettate, ma anche un potenziale debito aggiuntivo che potrebbe complicare ulteriormente la sua situazione finanziaria.
Questo caso solleva interrogativi non solo sulla responsabilità economica dei genitori, ma anche sulla libertà di scelta dei giovani adulti. In un’epoca in cui l’istruzione all’estero è sempre più accessibile, è fondamentale discutere delle implicazioni finanziarie e delle aspettative familiari. La decisione del giovane di studiare negli Stati Uniti, un paese noto per il suo sistema educativo costoso, ha inevitabilmente portato a conflitti tra le aspirazioni personali e le limitazioni economiche imposte dai genitori.
Il caso evidenzia anche le difficoltà che molti genitori affrontano nel gestire le aspettative educative dei propri figli, specialmente dopo un divorzio. La volontà di sostenere i propri figli nel loro percorso formativo deve essere bilanciata con le reali possibilità economiche e le scelte personali. Con l’evoluzione della società e le crescenti opportunità di studio all’estero, sarà interessante osservare come la giurisprudenza si adatterà a queste nuove dinamiche familiari e educative.