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L’oro del tempo: la magia delle foto di Mario Cresci in mostra a Los Angeles

L'oro del tempo: la magia delle foto di Mario Cresci in mostra a Los Angeles

L'oro del tempo: la magia delle foto di Mario Cresci in mostra a Los Angeles

La fotografia italiana contemporanea si fa notare a Los Angeles con la mostra “Mario Cresci. L’oro del tempo”, che sarà aperta fino all’11 ottobre presso l’Istituto Italiano di Cultura. Questa retrospettiva personale è dedicata all’83enne fotografo e artista concettuale Mario Cresci, noto per il suo approccio innovativo e iconoclasta. Attraverso una selezione di scatti in bianco e nero, Cresci invita a riflettere sul concetto di tempo e memoria, proponendo una profonda esplorazione visiva.

Questa esposizione è il risultato di una residenza artistica di Cresci presso l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione di Roma, un’importante istituzione del Ministero della Cultura italiano. Questo archivio custodisce oltre otto milioni di fototipi, rappresentando un tesoro inestimabile per la storia della fotografia e delle arti visive. In particolare, l’archivio offre l’opportunità di esplorare il passato attraverso opere significative, come:

  1. I ritratti del bel mondo fin de siècle realizzati da Mario Nunes Vais.
  2. Una serie di immagini che documentano un fondo di statue greco-romane.

La curatrice della mostra, Francesca Fabiani, sottolinea come Cresci utilizzi il suo sguardo interrogativo per trasformare soggetti storici in un punto di partenza per nuove sperimentazioni visive. Rielaborando e isolando particolari delle immagini originali, l’artista crea nuove narrazioni visive, mantenendo sempre un profondo rispetto per il lavoro degli autori che lo hanno preceduto. Cresci afferma: “La realtà non è ciò che vediamo, ma piuttosto quello che sentiamo nel trascorrere del tempo”, un concetto che invita il pubblico a riflettere su come la percezione del tempo influisca sulla nostra visione del mondo.

Mario Cresci è un nome emblematico nel panorama della fotografia italiana; la sua carriera si è sviluppata in parallelo con i movimenti artistici e culturali degli anni Sessanta. Il suo lavoro si distingue per la capacità di unire estetica e contenuto, ponendo domande sul ruolo della fotografia nella società contemporanea. La sua arte non si limita a catturare immagini, ma cerca di esplorare e rivelare strati di significato, riflettendo su come la memoria e la storia possano essere reinterpretate attraverso l’obiettivo.

Il potere trasformativo dello sguardo artistico

L’arte di Cresci si inserisce in un contesto più ampio di rielaborazione e reinterpretazione della tradizione. Emanuele Amendola, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura, evidenzia che la mostra non è solo un’occasione per celebrare un grande maestro della fotografia italiana, ma rappresenta anche un invito a riflettere sul potere trasformativo dello sguardo artistico. “Cresci gioca con le fotografie del passato per rivelarne nuovi significati”, afferma Amendola, sottolineando che l’archivio non è solo un luogo di conservazione, ma anche un terreno fertile per l’invenzione e la creatività.

La scelta di Los Angeles come location per questa mostra non è casuale. La città, nota per il suo legame con l’industria cinematografica e la cultura visiva, offre un palcoscenico ideale per esplorare come l’immagine possa diventare un linguaggio e un’identità. In un contesto in cui l’immagine è pervasiva e spesso superficiale, l’approccio di Cresci invita a un’esperienza più profonda e contemplativa.

Un viaggio visivo tra passato e presente

In mostra, il visitatore ha l’opportunità di confrontarsi con opere che non solo catturano il momento, ma lo rielaborano, permettendo una maggiore introspezione. Cresci, attraverso il suo lavoro, riesce a rendere visibile l’invisibile, a dare forma a ciò che spesso rimane nell’ombra della memoria. Ogni scatto diventa un invito a riflettere su come il tempo influenzi le nostre percezioni e le nostre esperienze.

La mostra “L’oro del tempo” è quindi un’importante tappa per la fotografia contemporanea italiana, un’occasione per esplorare il dialogo tra passato e presente, tra memoria e invenzione. Cresci, con il suo sguardo unico, ci guida in un viaggio visivo che ci invita a riconsiderare ciò che vediamo e a rivelare nuovi significati. Fino all’11 ottobre, i visitatori dell’Istituto Italiano di Cultura a Los Angeles possono immergersi in questo universo di immagini e riflessioni, scoprendo il valore di un artista che ha saputo, e continua a saper, raccontare storie attraverso il suo obiettivo, rendendo visibile l’oro del tempo.