Canone Rai, cambia tutto da giugno: milioni di persone esentati ma pochi lo sanno

Canone Rai, milioni di persone esentati ma pochi lo sanno - smetteredilavorare
Dal 1° giugno 2025 cambia l’esenzione dal Canone Rai per queste categorie di persone. Ecco tutti i dettagli aggiornati.
Per molti cittadini, il Canone Rai è sempre stato un tributo inviso. Un pagamento percepito come obbligatorio, poco giustificabile, soprattutto in un’epoca in cui le piattaforme digitali e gli abbonamenti online hanno trasformato il modo di guardare la televisione. Ora, a partire da giugno 2025, si apre una nuova fase, almeno per una parte della popolazione. La novità riguarda in particolare chi è nato entro il 1949 e rientra in limiti di reddito già previsti dalla legge. Per loro, il canone verrà annullato automaticamente, senza bisogno di ulteriori richieste.
Il provvedimento non è una nuova legge, ma l’estensione pratica di una norma già attiva, pensata per gli over 75 con reddito basso. Si tratta di una semplificazione operativa, ma con effetti reali. Chi ha già presentato in passato la dichiarazione sostitutiva richiesta per l’esenzione, da quest’anno non dovrà fare nulla. Il sistema procederà in automatico. Per chi, invece, non ha mai inoltrato la documentazione, sarà necessario completare l’iter previsto dall’Agenzia delle Entrate. Le domande vanno presentate entro la fine dell’anno per evitare l’addebito nel 2026.
Questa modifica, anche se limitata, potrebbe segnare un cambio di passo nel rapporto tra contribuenti e servizio pubblico radiotelevisivo. E non a caso il Ministero sta monitorando attentamente l’impatto della misura, per valutare possibili estensioni future ad altre fasce anagrafiche o di reddito.
Come funziona oggi l’esenzione dal Canone Rai
La normativa sul Canone Rai prevede già diverse forme di esonero. Tra le più importanti c’è quella destinata agli ultrasettantacinquenni con un reddito complessivo familiare inferiore a 8.000 euro annui. Per accedere all’esenzione, è necessario che nessun altro componente del nucleo familiare anagrafico possieda un televisore. La richiesta deve essere trasmessa tramite una dichiarazione sostitutiva all’Agenzia delle Entrate.
Chi non possiede alcun apparecchio televisivo può a sua volta dichiararlo e ottenere l’esenzione, ma i controlli sono rigorosi. La legge stabilisce che non solo il dichiarante, ma anche tutti i membri del nucleo non devono essere titolari di TV, né in affitto né in comodato. In caso contrario, l’esonero decade automaticamente.

A beneficiare dell’esenzione sono anche alcune categorie particolari, come i diplomatici, i militari stranieri di stanza in Italia e il personale delle organizzazioni internazionali. In tutti questi casi, l’esonero è legato a trattati o convenzioni internazionali in vigore.
È importante chiarire che il Canone Rai viene richiesto solo sull’abitazione principale, mentre non è dovuto per le seconde case. L’importo resta di 90 euro annui, suddiviso in dieci rate mensili da gennaio a ottobre e addebitato direttamente nella bolletta elettrica.
Chi smette davvero di pagare da giugno 2025
Dal mese di giugno 2025, i nati entro il 31 dicembre 1949 che rientrano nei limiti di reddito fissati dalla legge non pagheranno più il Canone Rai. La misura non introduce una nuova categoria di esenti, ma automatizza il riconoscimento dell’esenzione già prevista per gli over 75. Secondo i dati forniti da fonti istituzionali, questa modifica interesserà decine di migliaia di persone.
Chi ha già presentato in passato la dichiarazione richiesta non dovrà fare nulla. L’esonero scatterà automaticamente e il canone non verrà più addebitato in bolletta. In caso contrario, sarà necessario presentare la documentazione entro le scadenze stabilite. L’Agenzia delle Entrate mette a disposizione moduli e istruzioni direttamente sul proprio sito, mentre per la trasmissione si può utilizzare anche il servizio online tramite SPID o CIE.
La decisione di estendere l’esenzione in forma automatica rientra in un piano più ampio, volto a ridurre il carico fiscale sugli anziani con redditi bassi e a semplificare gli adempimenti burocratici. In prospettiva, potrebbe rappresentare un banco di prova per interventi futuri. Molti osservatori, infatti, sottolineano come questa misura si inserisca in un processo graduale di revisione della tassa sul servizio pubblico, oggi messo in discussione anche dal contesto digitale in rapida evoluzione.
Il dibattito politico intorno al Canone resta comunque acceso, con richieste trasversali di abolizione o trasformazione del sistema di finanziamento della Rai. Ma per il momento, il primo segnale concreto arriva proprio da questo provvedimento tecnico, rivolto agli anziani più fragili dal punto di vista economico.