Borsa europea in calo: l’impatto dei dazi e i risultati di Nvidia sotto la lente

Borsa europea in calo: l'impatto dei dazi e i risultati di Nvidia sotto la lente
Nelle ultime giornate, le borse europee hanno mostrato una tendenza negativa, con l’unica eccezione di Piazza Affari, che ha registrato una modesta crescita. L’indice Ftse Mib ha chiuso in rialzo dello 0,42%, raggiungendo i 40.281 punti. Questo andamento si inserisce in un contesto economico caratterizzato da preoccupazioni legate ai dazi commerciali internazionali e all’attesa per i risultati finanziari di Nvidia, uno dei leader nel settore tecnologico.
Mentre i mercati europei si trovano a fronteggiare un clima di incertezza, il focus rimane anche sul deficit degli Stati Uniti, un tema che continua a sollevare dibattiti e preoccupazioni tra gli investitori. I future su Wall Street, tuttavia, mostrano segnali positivi, suggerendo che gli operatori di mercato potrebbero essere ottimisti riguardo alle performance di alcune aziende americane, nonostante le sfide macroeconomiche.
Andamento degli indici europei
Lo Stoxx 600, l’indice di riferimento per le azioni europee, ha ceduto un quarto di punto, evidenziando in particolare la debolezza del settore farmaceutico, che è stato sotto pressione a causa di vari fattori, tra cui:
- Innalzamento dei costi
- Crescente concorrenza
Nonostante ciò, alcuni settori, come quello immobiliare, industriale ed energetico, hanno mostrato una certa resilienza, contribuendo a mantenere una certa stabilità .
A Milano, il titolo di Tenaris ha spiccato il volo con un notevole incremento del 4,9%, grazie all’annuncio di un sostanzioso piano di buyback. Questa notizia ha attirato l’attenzione degli investitori, che vedono nel buyback una strategia per aumentare il valore delle azioni esistenti. Gli analisti prevedono che tale iniziativa possa migliorare la fiducia degli investitori nella società , nonostante le sfide del mercato.
Performance dei titoli bancari e altre azioni
I titoli bancari hanno mostrato un andamento positivo, con Banco Bpm in crescita del 3% e Unicredit che ha guadagnato l’1,8%. Questo slancio arriva in seguito a un rapporto di Moody’s sulle banche, che ha evidenziato una stabilità del settore, e in attesa di sviluppi riguardanti il “risiko” bancario italiano, che sta affrontando ricorsi al Tar e questioni legate al golden power. Le transazioni nel settore bancario sono sempre monitorate con attenzione dagli investitori, data la loro importanza per l’economia nazionale.
Tra le altre azioni, Leonardo ha registrato un incremento dell’1,47%, mentre Nexi ha sperimentato un calo dell’1,2%. Le società Italgas e Telecom Italia (Tim) hanno entrambe visto una flessione del 0,7%. Nel caso di Stellantis, il titolo è rimasto pressoché invariato (-0,12%) in un giorno significativo, in quanto il gruppo automobilistico ha nominato un nuovo CEO, il che potrebbe segnare una nuova era per l’azienda.
Situazione delle altre piazze europee e materie prime
Le altre piazze europee hanno vissuto un andamento simile. Francoforte ha chiuso con un calo dello 0,14%, Parigi dello 0,07% e Madrid dello 0,5%. Anche Londra ha mostrato debolezza, chiudendo a -0,19%. Questa flessione generale dei mercati europei sembra essere influenzata da una combinazione di fattori, tra cui le preoccupazioni economiche globali e le tensioni geopolitiche.
Un aspetto da monitorare è il differenziale tra i titoli di stato italiani (Btp) e quelli tedeschi (Bund), che continua a ridursi, attestandosi sui minimi da marzo 2021. Attualmente, lo spread è di 98,2 punti, con il rendimento del decennale italiano che ha visto un aumento di 1,5 punti, portandosi al 3,52%. Questo indice di stabilità finanziaria è particolarmente importante in un contesto di crescente instabilità economica.
Per quanto riguarda le materie prime, il petrolio ha mostrato segnali di ripresa dopo un periodo di debolezza. Il WTI ha registrato un aumento dell’1,1%, raggiungendo i 61,5 dollari al barile, mentre il Brent si avvicina ai 65 dollari (+1%). Questa ripresa potrebbe essere attribuita a fattori come la ripresa della domanda globale e le tensioni geopolitiche che influenzano l’offerta. Nel contempo, il gas ha visto un leggero calo dello 0,29%, con i prezzi che si aggirano poco sotto i 37 euro al megawattora.
Infine, sul fronte valutario, l’euro continua a mostrarsi debole nei confronti del dollaro. La moneta unica europea è scambiata a 1,1326 contro il biglietto verde, evidenziando le sfide che l’Europa sta affrontando in un contesto economico globale complesso.
Queste dinamiche delle borse europee, unite all’attenzione per i conti di Nvidia e alle questioni legate ai dazi, pongono interrogativi sul futuro dell’economia europea e globale. Gli investitori continueranno a monitorare attentamente questi sviluppi, cercando segnali che possano indicare una direzione positiva o negativa per i mercati nei prossimi mesi.