Una donna denuncia due dentisti di Torino: Mi hanno estratto 11 denti sani
Un caso di truffa odontoiatrica ha suscitato grande scalpore e indignazione, coinvolgendo una donna di 55 anni di Genova che ha denunciato due odontoiatri di Torino. La vicenda, risalente al 2022, pone interrogativi sull’etica professionale e sulla protezione dei pazienti nel settore dell’odontoiatria. La donna ha descritto un intervento che ha portato all’estrazione di ben undici denti sani, compromettendo non solo la sua salute orale, ma anche la sua vita quotidiana e relazionale.
La donna, in cerca di un intervento odontoiatrico economico, si è rivolta a un centro odontoiatrico di Torino, dopo aver trovato online informazioni sui professionisti coinvolti, M.B. e G.G. Questi ultimi avrebbero presentato una nuova tecnica americana promettente. “Mi sono fidata delle loro parole”, ha dichiarato la paziente, che le era stata prospettata una bonifica dentaria totale, con l’estrazione di denti che, secondo i medici, sarebbero stati destinati a cadere nel breve periodo.
Il primo appuntamento si è svolto in uno studio non attrezzato come ci si aspetterebbe in un contesto odontoiatrico. La visita non ha incluso una panoramica dentale, fondamentale per valutare la salute dentale del paziente. Nonostante queste mancanze, la paziente ha acconsentito all’intervento, fiduciosa nelle competenze dei professionisti. Tuttavia, in sole quattro ore, le sono stati estratti undici denti, un numero che ha lasciato tutti sgomenti.
La donna ha raccontato di aver trascorso una notte atroce in albergo, soffrendo intensamente dopo l’intervento. La situazione è peggiorata quando, pochi giorni dopo, le è stata applicata una protesi che non corrispondeva affatto alle aspettative iniziali. “Non era quella che mi era stata mostrata in fotografia”, ha affermato, mostrando al giudice la dentiera come prova del trattamento ricevuto. Questo episodio ha segnato l’inizio di un incubo, affrontando non solo il dolore fisico, ma anche problematiche psicologiche e relazionali.
Dopo aver saldato il conto con i due odontoiatri, la donna ha manifestato il suo disappunto per il lavoro svolto, chiedendo spiegazioni e lamentando che il trattamento non fosse conforme a quanto concordato. Di fronte alla sua reazione, i due odontoiatri hanno proposto un nuovo intervento gratuito per cercare di rimediare ai danni causati. Tuttavia, la paziente, ormai delusa, ha rifiutato e ha deciso di sporgere denuncia.
Le conseguenze di questa esperienza traumatica hanno avuto un impatto devastante sulla vita della donna. Oltre al dolore fisico e alle difficoltà nel mangiare e nel parlare, ha subito una perdita significativa nelle sue relazioni personali. “Ho lasciato il mio partner perché mi vergognavo della mia situazione”, ha rivelato, evidenziando l’importanza della salute dentale e dell’autostima nella vita sociale. Inoltre, ha dovuto ricorrere all’intervento di un odontotecnico per un lavoro provvisorio, ma le problematiche non sono ancora risolte. Attualmente, continua a ricevere supporto da una neuropsichiatra per affrontare le conseguenze psicologiche dell’esperienza vissuta.
Attualmente, i due odontoiatri sono a processo: G.G. deve rispondere del reato di lesioni, accusato di aver estratto i denti senza effettuare approfondimenti diagnostici, mentre M.B. affronta anche l’accusa di truffa. Quest’ultimo è accusato di aver indotto la donna a credere nella necessità di una bonifica dentaria totale e di averle fornito una protesi difforme da quella concordata. Inoltre, M.B. è stato denunciato per esercizio abusivo della professione, in quanto escluso dall’Ordine degli Odontoiatri per il mancato pagamento delle quote associative per ben dodici anni.
Questo caso solleva interrogativi cruciali sulla regolamentazione e sull’etica professionale nel campo dell’odontoiatria. È fondamentale che i pazienti siano informati e tutelati, affinché esperienze come quella vissuta dalla donna di Genova non si ripetano. La fiducia che i pazienti ripongono nei professionisti della salute deve essere sempre rispettata, e ogni intervento deve essere eseguito con il massimo livello di competenza e attenzione, affinché non si trasformi in un dramma personale.