Solo 6 centri sanitari attivi a Gaza: la crisi dell’Unrwa si aggrava

La situazione sanitaria a Gaza è diventata sempre più critica a causa del conflitto in corso, con l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, Unrwa, che ha recentemente lanciato un allarme. Attualmente, solo sei dei ventidue centri sanitari dell’agenzia sono operativi, mentre la popolazione locale affronta una crescente necessità di assistenza umanitaria. Questa crisi non solo mette in evidenza il deterioramento delle condizioni sanitarie, ma richiede anche un intervento immediato per garantire la salute e il benessere dei cittadini.

La crisi sanitaria a Gaza

Unrwa ha dichiarato, attraverso i suoi canali social, che oltre ai sei centri attivi, sono stati allestiti 37 punti medici, sia all’interno che all’esterno dei rifugi. Tuttavia, la scarsità di forniture mediche essenziali è una preoccupazione crescente. È fondamentale garantire un accesso senza restrizioni per consentire la fornitura di aiuti salvavita, inclusi medicinali e forniture mediche di base.

La situazione sanitaria è stata compromessa da anni di conflitti e blocchi, limitando l’accesso a cure e risorse mediche. Dall’inizio della guerra nell’ottobre 2023, Unrwa ha registrato oltre 8,5 milioni di visite mediche, evidenziando non solo la necessità di assistenza sanitaria, ma anche la resilienza della popolazione di Gaza. Le visite comprendono diversi servizi, tra cui:

  1. Salute materna
  2. Salute mentale
  3. Riabilitazione

La salute materna e mentale

La salute materna è un’area critica, poiché le donne incinte richiedono assistenza continua e accesso a cure prenatali per garantire il benessere sia della madre che del nascituro. Allo stesso modo, la salute mentale è diventata un aspetto vitale della cura sanitaria, considerando il trauma subito dalla popolazione a causa del conflitto. Gli operatori sanitari, già sotto pressione, si trovano ad affrontare un aumento delle richieste di supporto psicologico.

Le conseguenze psicologiche della guerra possono durare a lungo, richiedendo interventi specializzati e un approccio olistico alla salute. Tuttavia, la limitata capacità operativa dei centri sanitari rimasti complica ulteriormente la situazione. Molti professionisti della salute hanno dovuto evacuarsi o sospendere le loro attività a causa della violenza, mentre le strutture attive operano spesso a capacità ridotta, mettendo a rischio la qualità delle cure.

L’appello all’azione

Il blocco e le restrizioni all’accesso a Gaza hanno impedito l’ingresso di forniture mediche essenziali, aggravando ulteriormente la crisi. Unrwa ha fatto appello alla comunità internazionale affinché intervenga per garantire corridoi umanitari sicuri e un accesso immediato agli aiuti. Senza un intervento tempestivo, la situazione sanitaria potrebbe deteriorarsi ulteriormente, mettendo a rischio la vita di migliaia di persone.

La crisi sanitaria a Gaza solleva interrogativi più ampi sulle politiche internazionali e sul ruolo delle organizzazioni umanitarie nella regione. È essenziale che la comunità internazionale non perda di vista la situazione e continui a lavorare per garantire che i diritti fondamentali delle persone colpite dalla guerra siano rispettati e protetti. La risposta internazionale è cruciale sia in termini di aiuti umanitari sia nella promozione di un dialogo che possa portare a una risoluzione pacifica del conflitto.

In conclusione, la crisi sanitaria a Gaza è un microcosmo delle sfide più ampie che affrontano le popolazioni in conflitto. La mancanza di accesso a cure mediche essenziali, unita all’urgente necessità di assistenza umanitaria, richiede un’azione collettiva e una volontà politica di affrontare le cause profonde della crisi.

Published by
Luca Carlini