Il Museo Accordi Ometto rivela 500 tesori nascosti dal suo deposito

Il Museo Accordi Ometto rivela 500 tesori nascosti dal suo deposito
Il Museo Accorsi-Ometto, situato nel cuore di Torino, si prepara a rivelare al pubblico una parte nascosta della sua preziosa collezione. Domenica 25 maggio, dalle 13 alle 18:30, il museo aprirà le porte di uno dei suoi depositi per la prima volta in 25 anni, offrendo un’opportunità unica di esplorare oltre 700 oggetti che solitamente rimangono invisibili agli occhi dei visitatori. Questo evento straordinario rappresenta un passo significativo nel percorso di valorizzazione e accessibilità del patrimonio artistico custodito all’interno delle sue mura.
Un’importante iniziativa di catalogazione
L’iniziativa è il risultato di un importante lavoro di catalogazione iniziato cinque anni fa, che ha permesso di organizzare e inventariare una vasta gamma di opere, tra cui argenti, ceramiche, orologi, lampadari, dipinti e sculture. Il direttore del museo, Luca Mana, ha sottolineato l’importanza di questo evento, dichiarando: “È la prima volta che si dà l’opportunità di visitare i depositi ragionati del Museo Accorsi-Ometto”. Questo sforzo non solo mette in luce il valore artistico degli oggetti, ma offre anche un’idea di come il museo sia cresciuto e si sia evoluto nel tempo.
Le opere in esposizione
Il deposito del museo si sviluppa su due piani, ma per ragioni di sicurezza e fruibilità, solo il primo piano sarà accessibile al pubblico. Qui si trovano circa 2.000 opere, tutte catalogate, la maggior parte delle quali non esposte al pubblico. Tali opere provengono da collezioni personali di Pietro Accorsi, noto antiquario e collezionista, e da quelle di Giulio Ometto, il suo successore. Gli oggetti spaziano da quelli acquistati a quelli ricevuti in eredità o come donazioni, offrendo un’ampia panoramica sulla storia dell’arte e dell’artigianato italiano.
Le quattro sale del deposito sono state allestite in modo tematico, partendo dalla biografia di Pietro Accorsi. Tra le opere esposte si possono ammirare pezzi significativi come:
- Opere di Ettore Sobrero, risalenti al 1972-1973.
- Il dipinto “Bosco di faggi” di Marco Calderini, realizzato intorno al 1900.
- La scultura “Cavallo” di Davide Calandra, datata 1915.
- L’opera in gesso “La Città che riceve dalla Fama i simboli della Pace e del Commercio”, realizzata dagli scultori Ignazio e Filippo Collino intorno al 1790.
Un’opportunità unica per i visitatori
Nella quarta e ultima sala, i visitatori possono ammirare “I Sette Sacramenti”, un’opera realizzata da Pierre Charles Trémolières intorno al 1733. Questa serie di opere, insieme a una selezione di arte decorativa, presenta un’eccezionale varietà di stili e tecniche. Tra i pezzi più interessanti c’è la poltrona “a confessionale”, proveniente dalla casa dei conti Bogino, risalente alla metà del XVIII secolo. Altri oggetti degni di nota includono:
- Una coppia di portavasi a forma di “selvaggi” di manifattura veneziana.
- Sgabelli di manifattura piemontese risalenti all’inizio del XVIII secolo.
Questo evento non solo rappresenta un’opportunità per scoprire opere nascoste, ma anche per approfondire la conoscenza della storia dell’arte e della cultura italiana attraverso gli occhi di due dei suoi più importanti collezionisti. A partire da domenica 1 giugno, il museo offrirà visite guidate prenotabili attraverso il suo sito ufficiale, permettendo ai visitatori di esplorare ulteriormente il ricco patrimonio del Museo Accorsi-Ometto.
La rivelazione di questi 700 oggetti “invisibili” rappresenta un nuovo capitolo per il museo, un luogo che continua a dedicarsi alla conservazione e alla valorizzazione dell’arte, rendendo il suo patrimonio sempre più accessibile e apprezzabile da un pubblico più vasto.