Il Grande Mare raccontato: un viaggio immersivo al Maxxi
Fino al 31 agosto, il MAXXI di Roma ospita la mostra “Mediterranea. Visioni di un mondo antico e complesso”, un’esperienza immersiva che esplora il Mar Mediterraneo attraverso un’ottica contemporanea e storica. Curata da Viviana Panaccia in collaborazione con la Fondazione Maxxi e la Med-Or Italian Foundation, l’esposizione si avvale del supporto di importanti enti come l’Agenzia Spaziale Italiana, Telespazio, e-GEOS e l’Agenzia Spaziale Europea. Concepite nel contesto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, dopo un viaggio che l’ha portata in diverse località, la mostra trova ora la sua sede finale a Roma.
La mostra si presenta come un viaggio visivo e culturale, unendo l’arte contemporanea con reperti storici, creando un dialogo tra passato e presente. Le opere in esposizione comprendono:
Tra i reperti più affascinanti esposti troviamo il rostro di una nave romana che faceva parte della flotta vittoriosa nella Battaglia delle Egadi nel 241 a.C., un evento che segnò una svolta nella Prima Guerra Punica contro Cartagine. Accanto a questo, la testa di Ulisse, l’eroe dell’Odissea, proveniente dal sepolcreto degli Statili a Roma, sottolinea l’importanza della mitologia e della narrativa nella comprensione del Mediterraneo.
Un altro elemento distintivo della mostra è la copia moderna delle tre lamine in oro del VI secolo a.C., ritrovate nel 1964 a Pyrgi, sulla costa dell’Etruria. Questi reperti raccontano non solo la storia degli Etruschi, ma anche le interazioni commerciali e culturali che avvenivano nel Mediterraneo, un crocevia di civiltà, scambi e influenze. La varietà di lingue, dialetti e culture che si incontrano lungo le sue coste è rappresentata in un’installazione site-specific, celebrando la ricchezza e la diversità del patrimonio immateriale delle popolazioni mediterranee.
La presidente della Fondazione Maxxi, Emanuela Bruni, ha sottolineato l’importanza del Mediterraneo come spazio di riflessione e dialogo. “Il Mediterraneo, nella sua intrinseca pluralità, si configura come spazio di riflessione e confronto, in cui l’arte può contribuire in modo concreto a generare nuove prospettive di dialogo”, ha affermato. Questo aspetto è centrale nel progetto della mostra, che cerca di stimolare una conversazione tra le diverse discipline artistiche e scientifiche, sottolineando l’interconnessione tra il patrimonio storico e le sfide contemporanee.
Viviana Panaccia, curatrice della mostra, ha dichiarato: “La mostra racconta il Mar Mediterraneo in tutta la sua complessità. Parla di popoli, culture e arte, cercando di creare un dialogo tra scienza e arte, archeologia e natura.” La mostra non si limita a presentare reperti e opere d’arte, ma esplora anche le emergenze attuali che il Mediterraneo affronta, come le questioni ambientali, le crisi sociali e i flussi migratori.
Il Mediterraneo è visto non solo come un luogo di bellezza e storia, ma anche come un ambiente vulnerabile, soggetto a cambiamenti climatici e tensioni geopolitiche. L’installazione di opere d’arte contemporanea accanto a reperti storici offre un contrasto che stimola la riflessione su come le culture del passato possano influenzare le nostre scelte attuali e future. La mostra diventa così un invito a riscoprire il nostro legame con il mare e a considerare come le azioni di oggi possano avere ripercussioni sulle generazioni future.
In questo contesto, la mostra si propone come un’importante opportunità per educare e sensibilizzare il pubblico su temi cruciali, attraverso un linguaggio visivo e coinvolgente. Il Grande Mare, con la sua storia millenaria, continua a essere un simbolo di unità e diversità, un luogo di incontro per culture e popoli, ma anche un terreno di sfide e opportunità. La mostra “Mediterranea” si pone come un ponte tra il passato e il presente, offrendo una visione complessa e sfumata di uno dei mari più iconici e significativi del mondo.