Bologna, 9 dicembre 2025 – Berberè, la pizzeria nata nel 2010 dall’idea dei fratelli calabresi Matteo e Salvatore Aloe, ha appena spento quindici candeline. Un traguardo che la conferma tra le realtà più solide e amate nel panorama della pizza artigianale italiana. La guida internazionale 50 Top Pizza l’ha appena inserita al settimo posto tra le migliori pizzerie artigianali al mondo. Il 2025 si chiude con un nuovo locale aperto a Londra e una collaborazione che racconta la romanità in chiave moderna.
Berberè corre tra Italia e Londra
Partita da Bologna, oggi Berberè conta 21 pizzerie in Italia: Milano, Firenze, Roma, Torino, Verona e tante altre città. Oltre confine, invece, sono cinque le sedi a Londra. L’ultima, appena inaugurata a Westfield Stratford City, si aggiunge a quelle di Marylebone, Clapham, Kentish Town e Tottenham Court Road. Il nuovo spazio può accogliere fino a 88 persone e ha anche una terrazza con 16 posti. Si trova nel cuore del progetto “The Street”, vicino a ristoranti come Wahaca e Tanjia.
Gli interni sono frutto di un lavoro con Atelier Ochre: grandi archi di 7,5 metri che ricordano la Galleria Vittorio Emanuele di Milano, pavimenti in marmo rosso a spirale, piastrelle decorate e una palette che spazia dal verde pistacchio ai rossi polverosi. “Abbiamo voluto portare un pezzo d’Italia anche nell’aspetto del locale”, spiega Matteo Aloe. Qui l’attenzione si sposta dal forno al banco: un ambiente che celebra l’energia e la cura della preparazione artigianale.
La Pizza Concia d’Inverno, sapori di Roma
L’inverno 2025 porta con sé una novità in tutte le pizzerie Berberè: la nuova Pizza Concia d’Inverno. Nasce dalla collaborazione con Mazzo, la post-trattoria romana di Francesca Barreca e Marco Baccanelli nel quartiere San Lorenzo. Proprio lì, a maggio, i fratelli Aloe hanno aperto uno degli ultimi locali in Italia.
“Per noi Mazzo è un posto speciale, dove il cibo ha il calore dei fornelli accesi”, racconta Matteo Aloe. La collaborazione ha dato vita a una pizza che unisce tradizione e fantasia: base bianca di fiordilatte, guanciale cotto, concia di cavolo romanesco e pecorino maremmano semi-stagionato. “La concia ci riporta ai ricordi d’infanzia”, spiegano Francesca e Marco. “Un piatto povero che diventa comfort food, da mangiare da solo con il pane o, come ora, sulla pizza insieme al guanciale”.
La preparazione segue la ricetta delle case romane: cavolo romanesco condito con aceto di mele e menta. “L’acidità della concia si sposa con il grasso dei formaggi e la sapidità del guanciale”, aggiunge Matteo Aloe. Il risultato è una pizza dal sapore deciso, perfetta per i mesi freddi.
Lievito madre e ingredienti di qualità
Il segreto di Berberè è nell’impasto: lievito madre vivo, farine biologiche tipo 1 e una fermentazione lunga 24 ore. Ogni pizza viene preparata ogni giorno e lasciata lievitare in ambiente controllato, per avere dentro morbidezza e fuori croccantezza. “Abbiamo dedicato anni a trovare l’impasto giusto”, sottolinea Salvatore Aloe.
Tra i piatti più amati c’è la Montanarina, una pallina di pasta fritta leggera e croccante. Il menù spazia dai classici come la 4 formaggi con funghi e tartufo o la diavola piccante, a creazioni originali come la Peppe’s, con carne di agnello macinata, pecorino sardo, olio piccante e menta.
Filiera corta e legami forti anche all’estero
Anche fuori dall’Italia Berberè mantiene un legame stretto con i produttori selezionati: vini naturali di Passione Vino, caffè Kofee di Marco Arrigo (dal Bar Termini) per il tiramisù della casa e birre artigianali firmate Signature Brew. “Siamo felici di portare la nostra pizza artigianale in un punto culturale come Stratford”, dicono i fratelli Aloe. “Negli ultimi dodici mesi abbiamo più che raddoppiato i locali a Londra”.
Chris Betts, general manager di Westfield Stratford City, commenta così: “L’arrivo di Berberè rafforza la nostra reputazione come meta per chi cerca una cucina autentica e di qualità”. Un successo che dimostra come la pizza italiana sappia ancora rinnovarsi, anche lontano da casa, senza mai perdere le sue radici.
