Bologna, 14 novembre 2025 – Ken Loach, uno dei registi britannici più famosi nel cinema sociale europeo, ha ricevuto oggi la laurea honoris causa in scienze filosofiche dall’Università di Bologna. La cerimonia, svolta in collegamento da Londra, è stata aperta dal rettore Giovanni Molari, che ha dialogato con il regista in una conversazione intensa sulle sfide che affronta la società di oggi.
Ken Loach: un grido d’allarme sul presente
“Il presente è il momento più pericoloso e disperato che abbiamo vissuto”, ha esordito Loach nella sua lectio magistralis trasmessa dall’aula magna dell’Alma Mater. Il regista, 88 anni a giugno, non ha nascosto la sua preoccupazione: “Quella sicurezza che credevamo di avere è ormai svanita. Il mondo si sta spaccando davanti ai nostri occhi, le persone si sentono minacciate e si sono inventati nuovi modi per sfruttare i lavoratori”. Parole che hanno colpito profondamente studenti, docenti e cittadini presenti. “I contratti di lavoro stanno sparendo, e la povertà cresce”, ha aggiunto, con voce ferma ma pacata.
Disuguaglianze e l’ascesa delle nuove destre in Gran Bretagna
Durante il suo intervento, Loach ha ripercorso alcuni momenti chiave della sua carriera – da “Kes” a “Sorry We Missed You” – per soffermarsi poi sulla situazione del Regno Unito. “Nel mio Paese, uno dei più ricchi del mondo, la disuguaglianza è enorme”, ha spiegato. “Ci sono persone che muoiono senza alcun aiuto e i giovani sono pieni di rabbia”. I dati dell’Office for National Statistics confermano questa realtà: nel 2024, il tasso di povertà relativa in Gran Bretagna ha superato il 22%. “Sta tornando l’estrema destra, quella che pensavamo di aver lasciato alle spalle”, ha proseguito Loach. “Forse non sono fascisti, ma usano gli stessi metodi”. Un tema che ha acceso qualche mormorio tra i presenti, a dimostrazione di quanto sia sentito anche in Italia.
Una denuncia netta sulla politica internazionale
Loach ha poi toccato il tema della politica estera senza mezzi termini. “L’occupazione militare e l’illegalità oggi sono accettate dai governi occidentali”, ha affermato. E ha aggiunto: “È una vergogna che il mio Paese stia inviando armi a un governo che sta commettendo un genocidio”, riferendosi alla situazione in Palestina. Una posizione dura, che il regista ha più volte ribadito in passato, criticando le scelte del governo britannico.
Un appello agli intellettuali italiani
Alla fine, Loach si è rivolto direttamente a chi lo ascoltava a Bologna: “Posso far parte della vostra battaglia? La solidarietà, la conoscenza e la passione sono le nostre armi”. Un invito a unirsi e a impegnarsi, rivolto agli “amici stimati di Bologna” e al mondo intellettuale italiano. Il rettore Molari, chiudendo l’incontro, ha ricordato come “la voce di Ken Loach sia un richiamo forte alla responsabilità di tutti noi”.
Un premio che guarda avanti
La cerimonia si è chiusa poco dopo le 12.30, tra applausi e strette di mano virtuali. Per l’Università di Bologna – la più antica del mondo, fondata nel 1088 – la laurea honoris causa a Loach è un riconoscimento non solo al suo talento artistico, ma anche al suo impegno civile. “Serve avere voci come la sua”, ha detto una studentessa di filosofia uscendo dall’aula magna. E in un momento così incerto e teso, la lezione di Ken Loach suona oggi più attuale che mai.