Negli ultimi anni, la maturità è diventata un tema di grande discussione in Italia. In particolare, il Veneto ha attirato l’attenzione per un fenomeno curioso: un terzo caso di studenti che hanno scelto di non sostenere l’esame orale, ma hanno comunque ottenuto il diploma grazie alla somma dei crediti accumulati durante il loro percorso di studi. Questo trend ha sollevato interrogativi su come venga percepito e gestito l’esame di maturità nel contesto attuale.
il caso del liceo classico canova di treviso
L’ultimo caso si è verificato al Liceo Classico Canova di Treviso, dove un diciottenne ha deciso di rinunciare all’esame orale. Nonostante questa scelta, il giovane studente ha conseguito il diploma con un punteggio di poco superiore ai 60 su 100. Questa notizia, riportata dal quotidiano Il Gazzettino, ha riacceso il dibattito su come le scuole e le istituzioni educative gestiscono il percorso di valutazione degli studenti.
tendenze tra gli studenti veneti
La decisione del ragazzo trevigiano non è isolata. Infatti, altri due studenti veneti avevano preso una strada simile:
- Gianmaria Favaretto, un 19enne del Liceo Scientifico Fermi di Padova.
- Maddalena Bianchi, una studentessa del Liceo Scientifico di Belluno.
Entrambi hanno scelto di non sostenere l’esame orale, ma sono riusciti a diplomarsi grazie ai crediti accumulati. Questi casi evidenziano una crescente insoddisfazione verso il sistema di valutazione tradizionale tra gli studenti veneti.
la posizione degli studenti
La rete degli Studenti Medi del Veneto ha espresso preoccupazione per le dichiarazioni del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, riguardanti l’introduzione della bocciatura per gli studenti che rifiutano di sostenere l’esame orale. In una nota ufficiale, la rete ha sottolineato che la decisione di non affrontare l’esame orale può derivare da molteplici fattori, tra cui:
- Ansia da prestazione
- Pressione sociale
Gli studenti sostengono che il sistema educativo dovrebbe adattarsi alle esigenze e alle preoccupazioni degli alunni, piuttosto che punire le loro scelte.
riflessioni sul futuro della maturità
La questione della maturità senza esame orale ha sollevato interrogativi più ampi sulla valutazione degli studenti nel contesto della pandemia. Durante il periodo di emergenza sanitaria, molti studenti hanno affrontato sfide senza precedenti, con la didattica a distanza che ha reso difficile l’apprendimento e la preparazione per gli esami. L’assenza di un esame orale ha portato alcuni a considerare questo approccio come una forma di adattamento alle circostanze straordinarie, mentre altri vedono la mancanza di un esame come una diminuzione della qualità dell’istruzione.
In conclusione, il fenomeno degli studenti che rinunciano all’esame orale in Veneto potrebbe rappresentare un campanello d’allarme per il sistema educativo. È fondamentale che le istituzioni ascoltino le voci degli studenti e comprendano le motivazioni alla base di tali scelte. Un dialogo aperto potrebbe portare a soluzioni più efficaci e a un sistema educativo che non solo valuta, ma supporta anche gli studenti nel loro percorso di crescita personale e professionale.