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Sei progetti europei ricevono sovvenzioni per rafforzare la produzione di batterie per auto elettriche

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L’Unione europea punta a ridurre la dipendenza dalle importazioni di batterie per veicoli elettrici, sostenendo sei iniziative chiave nel settore. La commissione ha stanziato 852 milioni di euro per finanziare progetti all’avanguardia, volte a sviluppare una filiera produttiva sul territorio europeo. Questa mossa arriva in un momento di forte competizione globale, soprattutto con la Cina, che avanza rapidamente nel mercato delle batterie.

Il fondo per l’innovazione e il sostegno alla produzione europea

Il finanziamento proviene dal Fondo per l’innovazione, un programma attivo dal 2021 che ha già erogato circa 12 miliardi di euro a oltre 200 iniziative in ambito europeo. Questo fondo mira a favorire investimenti in tecnologia e produzione nel settore delle batterie, settore considerato centrale nella strategia industriale dell’Ue. L’obiettivo è rafforzare la catena del valore locale e evitare dipendenze esterne, in particolare da fornitori asiatici.

Il Fondo per l’innovazione dispone di risorse per circa 3 miliardi di euro, destinate a superare difficoltà economiche e tecniche. Questi fondi aiutano soprattutto nelle fasi di sviluppo e scale-up, fondamentali per passare da progetti pilota a produzioni su larga scala. La giurisprudenza europea quindi sostiene la creazione di nuovi posti di lavoro specializzati in ambito manufatturiero e punta a migliorare la competitività dell’industria continentale.

Panoramica sui sei progetti selezionati

I sei progetti premieranno innovazioni tecnologiche e metodi produttivi sostenibili nella fabbricazione di celle per batterie. Non figurano iniziative italiane tra i beneficiari. I gruppi scelti provengono principalmente da Francia, Germania, Svezia e Polonia. Tra questi si trovano:

  • ACCEPT automotive cells company european production take-off con sede in Francia, focalizzato sull’aumento della capacità produttiva;
  • AGATHE, un gigafactory in Francia orientato a ridurre emissioni di gas serra, guidato da Verkor;
  • CF3ATSCALE, compagnia tedesca che sviluppa processi innovativi per celle ad alte prestazioni con gruppo Cellforce;
  • NOVO ONE ENERGY, gigafactory situata in Svezia;
  • WGFG2G, progetto tedesco di Leclanche per una nuova gigaFactory;
  • 46INEU, finanziato da LG Energy Solution in Polonia con focus sull’espansione della produzione europea.

Questi impianti devono diventare operativi entro il 2030 e produrre fino a 56 gigawattora di celle per veicoli elettrici annui.

Impatti attesi sulle emissioni e produzione di batterie

Nei primi dieci anni di attività, le fabbriche finanziate dovrebbero ridurre le emissioni di gas serra di circa 91 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti. Questo risultato deriva da un miglioramento dell’efficienza produttiva e dall’adozione di tecnologie meno inquinanti durante la fabbricazione di batterie per BEV . La crescita della capacità produttiva europea è quindi direttamente legata al raggiungimento degli obiettivi climatici fissati a livello continentale.

La produzione di 56 GWh di celle annue corrisponde a un volume significativo rispetto alla domanda prevista di batterie per veicoli elettrici sul mercato europeo nei prossimi anni. Questi impianti contribuiscono a ridurre la dipendenza da importazioni esterne, in particolare dal continente asiatico, e a migliorare la resilienza della filiera.

Procedura di assegnazione e prospettive future

I beneficiari di questi sovvenzionamenti firmeranno un accordo di finanziamento con l’agenzia europea CINEA nel terzo trimestre del 2025. L’Agenzia esecutiva europea per il clima, l’infrastruttura e l’ambiente si occuperà della gestione dei fondi e del monitoraggio dei progetti.

Fanno parte del pacchetto anche alcune iniziative ancora in fase di valutazione, che potrebbero accedere ai fondi in futuro, una volta raggiunti i requisiti necessari per gli investimenti. La Commissione europea mantiene alta la pressione per allargare la produzione di batterie sul territorio Ue, destinando anche risorse a nuovi sviluppi tecnologici e infrastrutturali.

L’intento è chiaro: costruire una filiera forte, innovativa e con un impatto ambientale più contenuto, utile a reggere la crescente domanda di veicoli elettrici nel continente.

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