Agrinet4Women è un progetto multimediale che racconta l’impegno delle donne nell’agricoltura sostenibile. Attraverso vari format, come programmi tv, talk show e podcast, emergono le storie di imprenditrici agricole che puntano alla sostenibilità ambientale ed economica. In un contesto dove le donne restano sottorappresentate, il progetto offre un quadro dettagliato sulle sfide e i risultati raggiunti da queste imprenditrici.
Agrinet4women, il format che dà voce alle imprenditrici agricole sostenibili
Il progetto nasce da un’iniziativa del gruppo multimediale Icaro, con il sostegno di TV2000 e il cofinanziamento dell’Unione Europea attraverso la Politica Agricola Comunitaria . La serie comprende 8 puntate televisive, un ciclo di talk show e 8 podcast, che raccontano diverse esperienze femminili nell’agricoltura.
Il volto del programma televisivo
Francesca Magnoni, giornalista e coordinatrice, conduce il programma televisivo “Agrinet – Il futuro in campo”, portando in campo storie di donne che lavorano in vari ambiti agricoli. Queste imprenditrici non vedono la sostenibilità come un limite, ma come una componente integrante della loro attività.
Una di loro, Desirée Nieves, ha sottolineato che la parità non si conquista con quote rosa ma attraverso il merito. Questo approccio riflette una visione nuova del ruolo femminile nell’agricoltura che supera schemi tradizionali.
Le sfide economiche e ambientali dell’agricoltura europea al centro del dibattito
Confagricoltura ha ospitato a Roma l’ultima tappa del progetto, dove Nicola Gherardi, membro della Giunta, ha evidenziato le pressioni a cui è sottoposto il sistema agricolo. Cambiamenti climatici, costi energetici in crescita, mancanza di manodopera e la necessità di produrre più cibo restano ostacoli concreti.
Gherardi ha spiegato che la sostenibilità è una scelta consapevole dei produttori, non un’imposizione politica. È un modo per tutelare la durata e la competitività delle aziende agricole.
Dalla Commissione Europea si attende entro luglio la proposta per la nuova PAC. Cresce il timore che la riforma possa ridurre i fondi destinati all’agricoltura perché intende competerli con settori come la salute e la ricerca. Inoltre, in alcuni Paesi c’è il rischio che i finanziamenti si spostino sulla difesa militare.
Dal nemico dell’ambiente all’alleato: il cambiamento del ruolo dell’agricoltura
Per molti anni l’agricoltura è stata vista come fonte di danni ambientali. Oggi, questo modello è cambiato, grazie anche alla nuova visione del commissario europeo Christophe Hansen.
L’agricoltura attuale punta a preservare terreni sani e biodiversità perché producono cibo di qualità superiore. La riduzione dei pesticidi deve avvenire gradualmente, accompagnata da strumenti tecnologici come l’agrivoltaico che integra coltivazioni e produzione energetica.
Confagricoltura ha promosso la prima comunità energetica rinnovabile in agricoltura, una svolta nell’uso delle risorse e nella sostenibilità del campo.
L’impatto economico del lavoro femminile e il divario di genere ancora presente
Le donne rappresentano quasi la metà della forza lavoro in Europa, ma in agricoltura hanno ancora meno rappresentanza nei ruoli di vertice. Guadagnano meno degli uomini e hanno difficoltà ad accedere ai finanziamenti, nonostante apportino innovazione.
Secondo l’Indice di parità di genere nel lavoro, il potenziale economico del lavoro femminile è alto. L’Italia in particolare potrebbe aumentare il Pil di circa il 12% entro il 2050 se si riducesse il divario di genere.
Questi dati mostrano una ricchezza di risorse umane non pienamente valorizzata.
Donne e innovazione tecnologica
Oggi il 32% delle imprese agricole europee è guidato da donne, una percentuale che supera la media continentale. Un terzo delle titolari ha meno di 30 anni e molte mostrano interesse per il cambiamento tecnologico.
La presidente di Confagricoltura Donna, Alessandra Oddi Baglioni, ha sottolineato che l’attenzione verso materie come intelligenza artificiale, genetica e agricoltura di precisione dev’essere maggiore. L’obiettivo è portare la tecnologia direttamente nei campi, per migliorare produttività e benessere.
Superare i pregiudizi e ampliare l’accesso femminile a queste discipline è diventato una priorità per organizzazioni agricole.
Politiche di sostegno e strutture per favorire l’agricoltura al femminile
Maria Teresa Vivaldini, europarlamentare, ha ricordato che in Italia l’agricoltura sostenibile è un settore in crescita, ma solo una impresa su cinque è gestita da donne.
Il sostegno famiglia-lavoro resta un nodo cruciale: servizi come asili nido e forme di formazione specifica possono aiutare a conciliare ambizioni e impegni personali. Tuttavia, servono anche maggiori risorse a livello finanziario e un’apertura delle banche verso queste imprenditrici.
Solo così si potrà incrementare davvero la presenza femminile nel settore.
Il ruolo delle donne socialmente attive nell’agricoltura di domani
Giulia Lucertini, esperta di Estimo agrario all’IUAV di Venezia, ha messo in luce come il cambiamento climatico abbia accelerato l’attenzione verso donne resilienti e desiderose di innovare.
Queste donne agricoltrici sono pronte a fare rete, a introdurre tecnologie nuove e realizzare scelte rispettose dell’ambiente. La loro età media si aggira intorno ai 49 anni, ma un terzo ha meno di 30 anni.
Il Sud Italia, in particolare la Sicilia, ospita il maggior numero di imprese agricole femminili, seguita da Puglia e Campania, mostrando un potenziale spesso sottovalutato ma significativo.