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Veneto apre il bando pr fesr 2021-2027 per reti di teleriscaldamento e teleraffrescamento efficienti con contributi fino a 3 milioni

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La regione Veneto ha lanciato un nuovo bando nell’ambito del programma regionale FESR 2021-2027, per sostenere la diffusione di reti di teleriscaldamento e teleraffrescamento alimentate da fonti rinnovabili. L’iniziativa punta a favorire la realizzazione di nuove infrastrutture o l’ammodernamento di impianti esistenti, con contributi a fondo perduto per imprese e pubbliche amministrazioni. L’obiettivo è spingere la decarbonizzazione e migliorare l’efficienza energetica, soprattutto nelle aree montane e comunali del territorio veneto.

Dettagli del bando: contributi e destinatari

Il bando mette a disposizione circa 7 milioni di euro totali, con sovvenzioni che coprono fino al 65% della spesa ammissibile. Ogni progetto può ricevere al massimo 3 milioni di euro e un minimo di 100.000 euro. Possono partecipare micro, piccole e grandi imprese, comprese le cooperative che non hanno scopo di lucro, oltre a enti pubblici come comuni e unioni di comuni. Sono previste limitazioni specifiche per alcune tipologie di enti, in particolare per le unioni montane e capofila.

Gli interventi finanziabili riguardano la costruzione di nuove reti di teleriscaldamento e teleraffrescamento che utilizzino fonti rinnovabili, con particolare attenzione all’impiego di biomassa legnosa nelle zone montane non raggiunte dal metano nelle province di Vicenza, Verona e Belluno. Rientrano anche gli interventi di ampliamento e ammodernamento degli impianti esistenti, con l’inserimento di tecnologie come pompe di calore e sistemi di cogenerazione ad alto rendimento.

Spese ammissibili e modalità per la presentazione delle domande

Le spese che il bando copre comprendono lavori edili e impiantistici, acquisto di macchinari e attrezzature, licenze software, costi per progettazione e direzione lavori, garanzie, e spese indirette fino al 5%. È fondamentale che i progetti rispettino il principio europeo DNSH per evitare impatti ambientali rilevanti negativi, oltre a garantire la compatibilità con le sfide climatiche future, senza consumo aggiuntivo di terreno.

Le domande si inviano solo online tramite la piattaforma Fondi.RVE e ci sono due finestre disponibili per presentare le richieste: la prima aperta dal 26 giugno 2025 al 2 settembre 2025, e la seconda dal 27 novembre 2025 al 26 febbraio 2026. L’eventuale parte di fondi non utilizzata nel primo periodo verrà spostata al secondo.

Requisiti di ammissione per imprese e pubbliche amministrazioni

Per partecipare, le imprese devono essere iscritte al registro delle imprese, non trovarsi in difficoltà finanziarie o procedure concorsuali, e mostrare capacità economica adeguata. Serve inoltre la regolarità nei versamenti contributivi e, per progetti sopra i 150.000 euro, la conformità alle normative antimafia.

Le pubbliche amministrazioni devono avere la disponibilità dell’area di intervento, presentare un piano di gestione funzionale e dimostrare la sostenibilità finanziaria dell’opera. Nel caso di accordi tra comuni, si richiede una durata dei contratti di almeno 5 anni. Gli interventi devono svolgersi esclusivamente in territorio veneto e i lavori non devono essere già terminati al momento della domanda. Per alcuni progetti delle PA è prevista una deroga sui lavori iniziati dopo il 1° gennaio 2024 ma non completati.

Criteri per le reti di teleriscaldamento efficienti secondo le norme europee

I progetti devono mostrare il rispetto di standard europei per l’efficienza energetica. Le reti devono alimentarsi almeno per metà da fonti rinnovabili, oppure utilizzare almeno il 50% di calore di scarto o il 75% di calore prodotto da cogenerazione, oppure una combinazione che raggiunge effetti equivalenti.

Per gli impianti a biomassa legnosa l’utilizzo è riservato a zone non metanizzate nelle aree montane e nelle fasce prealpine di Vicenza, Verona e Belluno. È obbligatorio il rispetto dei limiti per polveri sottili e sostanze pericolose come il benzopirene. Sono ammesse anche pompe di calore, che possono aumentare le prestazioni soprattutto in impianti combinati caldo/freddo.

Ogni progetto presenta documentazione tecnica come certificati APE, audit energetici o altri attestati idonei, per dimostrare i risparmi energetici conseguiti dopo l’allacciamento delle utenze. Serve anche una relazione sulla conformità ambientale e sul rispetto delle misure di adattamento climatico .

Impatto ambientale e strategia regionale per la sostenibilità energetica

Il bando si inserisce nel percorso della regione Veneto verso una riduzione delle emissioni e un uso più sostenibile dell’energia. Favorire reti che usano per oltre metà energia da fonti pulite o calore di scarto riduce l’inquinamento e l’uso di combustibili fossili. Questo contribuisce sia agli obiettivi europei del green deal sia agli impegni dell’agenda 2030 sulle città e comunità sostenibili.

La misura supporta infrastrutture più resilienti e moderne e apre nuove opportunità per aziende e amministrazioni locali che scelgono di investire in tecnologie energetiche pulite. Non solo migliora la qualità dell’ambiente, ma crea spazi per innovazioni tecniche e posti di lavoro legati alla gestione e manutenzione di queste reti. Il bando rappresenta un punto chiave per spingere un cambiamento nei sistemi di riscaldamento e raffrescamento nelle aree venete.

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