Home News La procura di larino chiede il rinvio a giudizio per roberti presidente del molise per diffamazione
News

La procura di larino chiede il rinvio a giudizio per roberti presidente del molise per diffamazione

Share
Share

Il tribunale di Larino si è mosso contro il presidente della regione Molise, Francesco Roberti, con una richiesta di citazione diretta a giudizio per diffamazione aggravata. Il caso, nato da un contenzioso con l’avvocato Roberto D’ Aloisio, penalista di Termoli e presidente della Camera Penale locale, ha assunto svolte inaspettate, coinvolgendo anche accuse di calunnia e depistaggio che agitano la scena politica e giudiziaria molisana.

La genesi della vicenda e la denuncia incrociata tra roberti e l’avvocato d’aloisio

La querelle è partita quando Roberti, allora sindaco di Termoli, contestò alcune esternazioni pubbliche dell’avvocato D’ Aloisio. Il penalista aveva dichiarato che il presidente della regione non aveva saldato parcelle professionali relative a difese legali svolte anni prima con successo. Secondo il governatore, queste affermazioni sarebbero state diffamatorie. Da qui la denuncia querela e un esposto presentato da Roberti contro D’ Aloisio.

La disputa ruota attorno a prestazioni professionali effettuate da avvocati penalisti nella precedente amministrazione comunale di Termoli, durante il mandato da sindaco di Roberti. L’avvocato denunciato ha invece sempre sostenuto la veridicità di quanto proclamato, contestando un mancato pagamento che avrebbe danneggiato la sua attività.

L’udienza e il cambio di prospettiva con le prove a favore dell’avvocato

Durante l’udienza penale, è arrivato un risultato clamoroso: l’avvocato D’ Aloisio ha esibito documenti che dimostrano il mancato pagamento delle parcelle a lui spettanti. Questa prova ha portato al proscioglimento del penalista dall’accusa di diffamazione.

La situazione si è ribaltata in modo netto. Il giudice delle indagini preliminari ha disposto l’imputazione coatta per il presidente Roberti, ritenuto responsabile per diffamazione nei confronti di D’ Aloisio. La procura ha dunque chiesto che il governatore venga citato a giudizio in un prossima udienza penale, aprendo una nuova fase di questa controversia legale.

Le accuse di calunnia a roberti e il coinvolgimento di un dirigente comunale di termoli

Parallelamente all’accusa di diffamazione, Roberti risulta indagato per calunnia nei confronti dell’avvocato. Le indagini hanno portato alla luce anche il coinvolgimento di un dirigente del comune di Termoli.

Questo dirigente, secondo gli inquirenti, avrebbe fornito informazioni false alle autorità, cercando di rafforzare l’esposto presentato da Roberti. Questa condotta, configurata come depistaggio, aggiunge un nuovo capitolo a una vicenda che va oltre la semplice contesa economica.

È importante precisare che questa inchiesta non ha alcun legame con quella sui rifiuti gestita dalla direzione investigativa antimafia di Campobasso, da cui Roberti risulta estraneo.

La reazione di d’aloisio e la destinazione dell’eventuale risarcimento danni

L’avvocato Roberto D’ Aloisio ha confermato la veridicità delle notizie circolate in ambito giudiziario. Esprime riconoscenza verso l’avvocato Nicola Bonaduce che lo ha difeso nel procedimento penale.

Ha inoltre dichiarato che, qualora otterrà un risarcimento danni da questa vicenda giudiziaria, destinerà tali somme ai ragazzi affetti da autismo della sua comunità. Questa scelta sottolinea un aspetto umano e sociale nel contesto di una disputa che altrimenti rimarrebbe legata soltanto a questioni legali e politiche.

La richiesta di citazione a giudizio per Francesco Roberti porta ora la vicenda su un piano più ampio, chiamando in causa la giustizia ordinaria per valutare responsabilità che vanno oltre gli scontri sui media e nei palazzi della politica locale.

Smettere di Lavorare è un magazine che esplora stili di vita alternativi e indipendenza finanziaria con sezioni su News, Spettacolo & TV, Soldi & Risparmi, Ambiente, Trasferirsi all’estero e Lavorare all’estero.

Info & Comunicati

Per info e comunicati stampa inviare email a: info@smetteredilavorare.it

© 2025 proprietà Influencer Srls - Via Luca Bati 57 - Roma - P.IVA 14920521003

Questo blog non è una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001.