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Entrano in vigore riduzioni tariffarie per auto e aerospaziale britannici verso gli Stati Uniti

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Il governo del Regno Unito ha annunciato che da oggi scattano significative riduzioni dei dazi sulle esportazioni di prodotti automobilistici e aerospaziali verso gli Stati Uniti. Questa mossa rientra in un accordo commerciale tra Londra e Washington volto a favorire i settori chiave di entrambe le economie. Restano aperte le trattative per le esenzioni sulle tariffe riguardanti acciaio e alluminio.

Le nuove tariffe per l’industria automobilistica e aerospaziale britannica

Dal lunedì 19 maggio, i produttori britannici di auto e apparecchiature aerospaziali stanno beneficiando di dazi ridotti sulle esportazioni verso gli Stati Uniti. Le tariffe precedenti per le automobili, fissate al 27,5%, sono scese fino al 10%, ma con un tetto massimo di 100.000 veicoli l’anno. Lo stesso taglio interessa anche i prodotti aerospaziali, compresi i motori sviluppati da Rolls Royce, azienda simbolo del settore britannico.

Il ministero del Commercio del Regno Unito ha confermato che i dazi sul settore aerospaziale, precedentemente al 10%, sono stati completamente eliminati, con la promessa di mantenerli a zero. Questa riduzione punta a rafforzare la competitività britannica negli Stati Uniti, un mercato spesso considerato strategico per le industrie di alta tecnologia e manifatturiere del Regno Unito.

Impatto sulle aziende e sul mercato

Queste modifiche hanno un impatto diretto sia sui costi di esportazione sia sulla capacità produttiva delle imprese coinvolte. Le aziende ora possono spedire più prodotti a prezzi più competitivi, agevolando un incremento nelle vendite oltreoceano. La definizione dei limiti, come il numero massimo di veicoli esenti dal dazio maggiorato, punta a bilanciare gli interessi commerciali di entrambe le nazioni.

Il ruolo del primo ministro keir starmer e le reazioni interne

Keir Starmer, primo ministro del Regno Unito, ha evidenziato come le riduzioni tariffarie consentiranno di salvaguardare settori cruciali dell’economia britannica. Secondo Starmer, questa misura contribuirà a risparmiare centinaia di milioni di sterline ogni anno e proteggerà migliaia di posti di lavoro in entrambi i comparti industriali coinvolti.

Starmer ha anche sottolineato come il Regno Unito abbia accettato di aprire ulteriormente il mercato interno a prodotti americani specifici, come l’etanolo e la carne bovina, purché vengano rispettati alti standard britannici di sicurezza alimentare. Questa decisione ha sollevato timori tra gli agricoltori e nell’industria chimica del Regno Unito, che temono una possibile concorrenza sleale o un aumento dell’importazione di merci non conformi agli standard.

Reazioni dal settore agricolo e chimico

Le reazioni della filiera agricola e chimica indicano una certa tensione all’interno del Paese. Alcuni sindacati e associazioni di categoria hanno manifestato dubbi riguardo all’impatto che questa apertura potrebbe avere sulla produzione locale, preoccupandosi quindi per la tutela dei mercati nazionali e del lavoro. Il governo, però, punta a mantenere un equilibrio tra favorire l’export e gestire le esigenze interne.

Negoziati in corso su acciaio, alluminio e altre tariffe

Parallelamente alle riduzioni tariffarie già entrate in vigore, restano aperte le trattative tra Londra e Washington per l’abolizione dei dazi su acciaio e alluminio, attualmente fermi al 25%. Questi materiali rivestono un ruolo importante per l’economia industriale britannica e la loro tassazione rappresenta un ostacolo per le esportazioni verso gli Stati Uniti.

Il ministero del Commercio britannico ha dichiarato di voler procedere per raggiungere un accordo positivo ma non ha fornito dettagli sui tempi previsti né sulle condizioni specifiche. Il governo vuole evitare che questi dazi compromettano la competitività delle imprese coinvolte e continuare a disinnescare tensioni commerciali.

Altre tariffe ancora in vigore

Nel frattempo, rimangono in vigore i dazi del 10% imposti dal governo statunitense su altri prodotti manifatturieri britannici, che continuano a incidere sulle esportazioni complessive. Queste tariffe sono state introdotte durante l’amministrazione di Donald Trump ed ancora non cancellate.

Queste dinamiche sottolineano come i rapporti commerciali a distanza rimangano complessi e condizionati da negoziati ancora in corso. La continua ricerca di compromessi sui dazi è vista da molti osservatori come una fase necessaria per stabilire una cooperazione commerciale più stabile e equa tra Regno Unito e Stati Uniti.

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