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A milano il quartiere citylife si completa con le tre torri progettate da hadid, isozaki e libeskind

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CityLife rappresenta una delle trasformazioni urbane più significative di Milano degli ultimi anni. In un’area storica, dove sorgevano i padiglioni della vecchia fiera, sono state costruite tre torri iconiche firmate da architetti di fama internazionale. Questi edifici sono il simbolo di un progetto che ha ridisegnato il paesaggio urbano, ospitando prestigiose aziende e residenze esclusive.

La nascita del progetto citylife e la gara internazionale

Il quartiere CityLife nasce dove un tempo si trovava la fiera di Milano, trasferita a Rho nel 2005. L’area ha subito una profonda trasformazione grazie a una gara indetta da Fiera Milano. La competizione è stata vinta da un gruppo composto da Generali Properties, Ras Progestim della Fondiaria-SAI, Lamaro Appalti e Grupo Lar. La proposta prevede uno sviluppo che integra spazi verdi, abitazioni di alto livello e negozi, disegnando anche un’ampia area pedonale che punta a migliorare la vivibilità del quartiere.

Il valore dell’offerta è stato di 523 milioni di euro. Questa cifra rifletteva la volontà degli investitori di rivitalizzare il tessuto urbano con una modalità diversa rispetto a prima. Le nuove costruzioni, tra cui figurano le tre torri di architetti come Zaha Hadid, Arata Isozaki e Daniel Libeskind, hanno cambiato volto alla zona e attratto l’attenzione del grande pubblico. Anche molte personalità del mondo dello spettacolo e dell’imprenditoria hanno scelto di abitare in questi spazi, come nel caso di Fedez e Chiara Ferragni.

La torre di arata isozaki: il dritto di citylife

La torre disegnata da Arata Isozaki è stata la prima inaugurata nel 2015. Chiamata “il dritto” per la sua forma rettilinea e l’altezza notevole, raggiunge 209 metri fin sulla sommità e arriva a 259 metri considerando l’antenna. Gli oltre cinquanta piani ospitano uffici di grande rilievo, tra cui la sede di Allianz. L’edificio si distingue per una struttura imponente e lineare che spicca nel contesto milanese.

L’impatto visivo del “dritto” si percepisce già da lontano: la sua altezza è quinta tra i grattacieli cittadini, e lo stile sobrio contrasta con le altre due torri vicine. È stato concepito per fungere da polo aziendale e commerciale. La sua presenza ha cambiato lo skyline, diventando un punto di riferimento per chi vive e lavora nella zona. La scelta dei materiali e la cura dei dettagli hanno permesso di mantenere una coerenza architettonica con il resto del progetto CityLife.

La torre di zaha hadid: il torsione e la sede di generali

Il 9 aprile 2019 è stata inaugurata la torre disegnata da Zaha Hadid, conosciuta come “lo storto”. Questa struttura si caratterizza per la particolare torsione che la rende riconoscibile a colpo d’occhio. È una delle prime torri al mondo realizzate integramente in calcestruzzo con questa forma, raggiungendo i 177 metri di altezza, e 192 metri con l’insegna Generali posta in cima.

La scritta rossa del gruppo assicurativo, però, ha sollevato qualche critica dopo che a inizio giornata si è verificato un cedimento strutturale, che ne ha messo in dubbio la stabilità. L’effetto estetico di questo “cappello” sopra la torre ha diviso le opinioni fin dal momento della sua installazione. L’edificio ospita la sede di Generali, fondamentale per l’identità del quartiere e per l’attività economica del progetto.

Innovazione architettonica nella torre di hadid

Questo grattacielo rappresenta un esempio di innovazione architettonica e ingegneristica, spostando i limiti tradizionali del costruire verticale. Le forme curve e dinamiche, tipiche dello stile di Zaha Hadid, contrastano con il rigore del “dritto”, creando un dialogo insolito ma funzionale tra le torri del progetto CityLife.

La torre di daniel libeskind: il curvo e sede di pwc

La più recente delle tre torri è quella progettata da Daniel Libeskind, chiamata “il curvo”. Inaugurata nel 2020, raggiunge 175 metri d’altezza su 30 piani, ospitando oggi gli uffici di PwC, importante studio di consulenza internazionale. La torre si distingue per le sue linee sinuose e la forma avvolgente, catalizzando lo sguardo verso un’estetica diversa e più fluida rispetto alle strutture vicine.

Il bilanciamento architettonico nel quartiere citylife

L’inserimento di questa torre nel contesto CityLife completa l’immagine del quartiere, bilanciando le strutture con un edificio che risulta meno massiccio rispetto a “il dritto” ma più pronunciato nel movimento, al punto da essere definito “curvo”. La scelta architettonica riflette l’impegno di trasformare un’area industriale in uno spazio urbano a uso misto, dove lavoro, residenza e servizi possono convivere.

La torre di Libeskind integra spazi funzionali dedicati a uffici e attività professionali che richiedono una presenza moderna e prestigiosa nel cuore della città. Il suo profilo elegante ha consolidato CityLife come un esempio di rigenerazione urbana che guarda anche alla qualità delle architetture.

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