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Agricento ricorda falcone e borsellino con una giornata di eventi e una mostra fotografica dedicata

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Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025 dedica una giornata speciale al ricordo di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, i magistrati uccisi dalla mafia nel 1992. L’evento include una mostra fotografica, proiezioni e spettacoli, e si svolgerà il 21 giugno, data scelta in riferimento ai tragici avvenimenti tra maggio e luglio di quell’anno. La partecipazione delle autorità locali, delle forze dell’ordine e di giovani studenti sottolinea l’importanza di mantenere viva la memoria delle vittime della lotta contro la criminalità organizzata.

Il programma della giornata di commemorate ad agrigento

La manifestazione si svolgerà nel teatro pirandello di Agrigento a partire dalle 10 del mattino. Saranno presenti rappresentanti delle istituzioni civili e militari, i vertici degli uffici giudiziari di Palermo e Agrigento, forze dell’ordine e sindaci locali. L’evento sarà aperto dall’inaugurazione della mostra fotografica dell’Ansa intitolata “L’eredità di Falcone e Borsellino”. L’esposizione è stata allestita nell’atrio del teatro e curata dai giornalisti Francesco Nicastro e Franco Nuccio.

Saranno ospitati anche rappresentanti e familiari delle vittime delle stragi di quei mesi del ’92. La selezione del 21 giugno è significativa perché segna un momento a metà tra le due stragi di Capaci e via D’Amelio. Tra le attività in programma spicca la proiezione del docufilm omonimo alla mostra. Il documentario raccoglie testimonianze di persone vicine ai magistrati, come Maria Falcone e Rita Borsellino, e altre figure coinvolte nella lotta antimafia.

La mostra fotografica dell’ansa racconta le vite di falcone e borsellino

L’esposizione presenta una ricostruzione dettagliata delle esistenze parallele di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Il percorso parte dall’infanzia dei due magistrati nel quartiere della Kalsa a Palermo fino alla loro morte in quegli anni tragici. La mostra si avvale di fotografie provenienti dagli archivi Ansa e di scatti privati delle famiglie. È stata inaugurata per la prima volta nel 2012 a Palermo con la partecipazione dell’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Da allora ha girato diverse sedi istituzionali importanti, come la Camera dei Deputati italiana, il Parlamento Europeo di Bruxelles e la sede dell’OSCE a Vienna. Migliaia di studenti di tutta Italia l’hanno visitata grazie a una collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, la Regione Siciliana, l’Ufficio Scolastico Regionale e il Movimento Forense. Anche domani a Agrigento ci saranno delegazioni di scuole nonostante l’anno scolastico sia ormai concluso.

Tra i partecipanti ci saranno i ragazzi del Convitto Nazionale di Palermo, scuola frequentata da Falcone e oggi intitolata a lui. Saranno presenti pure giovani musicisti del Conservatorio Toscanini di Ribera che eseguiranno l’inno nazionale per aprire ufficialmente la giornata.

Spettacolo teatrale e docufilm per approfondire il ricordo di falcone e borsellino

Dopo l’inaugurazione ufficiale, che vedrà i saluti di Maria Teresa Cucinotta, presidente della Fondazione Agrigento 2025, e del sindaco Francesco Miccichè, verrà mostrato il docufilm “L’eredità di Falcone e Borsellino”. Il filmato riporta le vicende personali e professionali dei due magistrati, con contributi di familiari diretti e di colleghi.

Tra gli intervistati ci sono anche magistrati del pool antimafia come Leonardo Guarnotta, Pietro Grasso che ha presieduto il maxiprocesso e Giuseppe Ayala. Parlano oltre a loro pure diverse altre figure della magistratura e della stampa.

Una rappresentazione teatrale suggestiva chiude la commemorazione

A chiudere la giornata una rappresentazione teatrale, “L’ultima estate” di Claudio Fava. L’opera mette in scena gli attori Simone Luglio nel ruolo di Falcone e Giovanni Santangelo nei panni di Borsellino. Chiara Callegari firma la regia di uno spettacolo che ha già girato sia l’Italia che paesi esteri, arrivando anche alla Corte di Giustizia Europea di Lussemburgo. L’esibizione porta sul palco momenti di grande intensità emotiva, con un racconto fedele ai fatti e alle narrazioni dirette.

L’evento si presenta così come un’occasione di riflessione collettiva per mantenere vivo il ricordo di due figure chiave nella lotta alla mafia, assieme alle vittime delle loro scorte. Agrigento si conferma protagonista in questo passaggio delicato della storia italiana con un programma ricco e diffuso sul territorio.

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