All’VIII edizione del progetto “Legalità e Merito”, recentemente svoltasi, il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari ha espresso un messaggio chiaro e potente: è fondamentale ripensare le nostre comunità, coinvolgendo le istituzioni locali per offrire maggiori spazi ai giovani e creare luoghi di aggregazione sana. Questo evento ha visto la partecipazione di figure di spicco come il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Salvatore Luongo, il vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Fabio Pinelli e il presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione Giuseppe Busia.
Il progetto “Legalità e merito”
Il progetto “Legalità e Merito”, ideato dalla professoressa Paola Severino e promosso dall’Università Luiss Guido Carli, ha ricevuto il supporto di diverse istituzioni, tra cui:
- Ministero della Giustizia
- Ministero dell’Istruzione e del Merito
- Ministero dell’Università e della Ricerca
- Consiglio Superiore della Magistratura
- Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo
- Autorità Nazionale Anticorruzione
- Arma dei Carabinieri
La Fondazione Severino ha inoltre dimostrato un impegno concreto per il futuro dei giovani, sostenendo attivamente l’iniziativa.
L’importanza dell’integrazione giovanile
Ostellari ha sottolineato l’importanza di ripensare le città del futuro, evidenziando come una maggiore integrazione dei giovani possa contribuire a ridurre il fenomeno della devianza giovanile, spesso sfociato in episodi di violenza. “Se saremo in grado di ripensare le nostre città del futuro, dove al centro deve esserci la capacità di integrazione dei giovani, allora forse riusciremo anche ad abbattere quel triste dato di una devianza giovanile importante che sfocia nella violenza,” ha dichiarato Ostellari, enfatizzando la necessità di creare ambienti più inclusivi e stimolanti.
Un approccio proattivo delle forze dell’ordine
Salvatore Luongo, nel suo intervento, ha messo in risalto il ruolo attivo che l’Arma dei Carabinieri intende avere nelle comunità. “L’Arma dei Carabinieri non è solo presidio di sicurezza; vogliamo essere una presenza viva, costante, spesso silenziosa, vigile, ma capace di ascoltare, di intervenire e forse di educare,” ha affermato. Questa visione proattiva delle forze dell’ordine sottolinea che la legalità non deve essere solo un slogan, ma una scelta consapevole che guida le azioni quotidiane verso il bene collettivo.
Il vicepresidente del CSM, Fabio Pinelli, ha evidenziato che “legalità e merito sono due parole che stanno bene insieme”, sottolineando l’importanza di formare una società in cui la competenza e la dedizione siano premiate. La legalità, come valore fondamentale, può promuovere l’affermazione dei giovani, creando un contesto favorevole per il loro sviluppo.
Giuseppe Busia ha arricchito il dibattito con una riflessione sulla legalità, affermando che “non ha a che fare solo con i codici e le leggi,” ma deve essere sentita dentro. Questo approccio incoraggia una maggiore responsabilità individuale e promuove una cultura della legalità tra le nuove generazioni.
La giornata si è rivelata un’importante occasione di confronto tra istituzioni e giovani, dimostrando che i giovani non sono solo destinatari di politiche, ma possono e devono essere parte attiva nella costruzione del proprio futuro. In un’epoca in cui le sfide sociali ed economiche sono complesse, eventi come “Legalità e Merito” sono fondamentali per stimolare un dialogo costruttivo e creare connessioni tra le generazioni. Dare spazio ai giovani significa investire nel futuro di una società più sana e consapevole.