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Rita Preda rompe il silenzio: «La borsetta di Chiara è qui, basta segreti e falsità»

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Rita Preda rompe il silenzio: «La borsetta di Chiara è qui, basta segreti e falsità»
Rita Preda rompe il silenzio: «La borsetta di Chiara è qui, basta segreti e falsità»
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È con grande emozione che ci addentriamo nel racconto di Rita Preda, madre di Chiara Poggi, la giovane vittima di un omicidio avvenuto nel 2007. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Rita esprime la sua stanchezza nei confronti delle incessanti speculazioni e dei pettegolezzi che circondano la vita della figlia. Chiara, a soli 26 anni, fu brutalmente assassinata a Garlasco, un piccolo comune in provincia di Pavia. Da quel tragico evento, la sua morte ha generato una miriade di discussioni, molte delle quali basate su illazioni e falsità.

il dolore di una madre

Rita si scaglia contro le insinuazioni secondo cui Chiara avesse un amante, ribadendo che tali affermazioni sono solo gossip senza fondamento. «Quando finirà tutto questo?», si chiede, sottolineando l’importanza di ricordare Chiara per chi era realmente: una ragazza «pulita, semplice». La madre desidera che la verità emerga, affermando con determinazione: «Voglio ricordare a tutti che mia figlia è morta. È stata uccisa. Lei è la vittima, anche se molti se lo sono dimenticati».

Le parole di Rita rivelano un profondo dolore e una crescente frustrazione nei confronti di un’informazione che spesso si concentra su dettagli sensazionalistici invece di perseguire la verità. «E fa schifo leggere di lei come di una ragazza che aveva chissà quali segreti», afferma con indignazione, evidenziando come tali interpretazioni distorte contribuiscano a infangare la memoria di Chiara.

la posizione della famiglia

Un tema centrale nell’intervista è la figura di Andrea Sempio, associato al caso fin dall’inizio. Rita ribadisce la posizione della famiglia, affermando: «Se vogliono indagare, approfondire, facciano pure. Ma noi siamo certi che la verità sia stata scritta con la sentenza di condanna di Alberto Stasi». Stasi, condannato nel 2009 per l’omicidio di Chiara, è una figura chiave nella vicenda, e la madre non esita a difendere la giustizia.

Inoltre, Rita si schiera a favore delle gemelle Cappa, attaccate ingiustamente nel corso degli anni. «Anche le mie nipoti, Stefania e Paola: le attaccano in continuazione, cose esagerate, ingiuste», accusa, dimostrando come il peso del caso ricada su tutta la sua famiglia. Anche il figlio Marco è oggetto di scrutinio ingiustificato, con Rita che si domanda: «C’è chi vede con sospetto perfino il suo silenzio. Ma perché deve dire qualcosa per forza?».

il mistero della borsetta

Un altro punto focale dell’intervista è la famosa borsetta di Chiara, un oggetto che ha alimentato molte speculazioni. Rita racconta che, dopo un po’, i carabinieri le hanno restituito la borsa nera di Chiara, contenente i suoi effetti personali. Tuttavia, la situazione si complica quando si scopre che la borsetta era stata rubata a casa di sua madre. «La borsetta è rimasta là, e poi quando sono tornata a casa l’ho portata con me», chiarisce.

Rita affronta anche il “mistero” della borsetta bianca di Chiara, di cui si è parlato recentemente. «Ho controllato, non me la ricordavo. Poi ho rimesso le mani nell’armadio di Chiara. In una borsa di carta che credevo piena di vestiti c’era la borsetta bianca. Quindi fine del mistero», afferma, sottolineando come le speculazioni siano spesso basate su informazioni errate.

Infine, Rita esprime il suo disprezzo per chi continua a diffondere falsità sulla vita di Chiara. «A chi diffonde cattiverie e insinuazioni su mia figlia dico soltanto una parola: vergognatevi», conclude, promettendo di fare tutto il possibile per difendere la memoria di sua figlia. La sua lotta è quella di una madre che desidera che la verità emerga, lontana da gialli e sensazionalismi, e che Chiara venga ricordata per ciò che era realmente: una giovane donna con una vita interrotta tragicamente.

Written by
Luca Carlini

Sono un appassionato di economia e del mondo del lavoro, con un occhio attento alle dinamiche sociali e politiche che influenzano la nostra vita quotidiana. La mia carriera giornalistica mi ha portato a esplorare vari aspetti dell'attualità, dalla cronaca alle notizie politiche, sempre con l'intento di fornire un'analisi critica e ben informata. Collaboro con smetteredilavorare.it per offrire approfondimenti utili e stimolanti su come l'economia influisce sulle nostre scelte professionali e sul nostro benessere. Credo fermamente nel potere dell'informazione e nella sua capacità di generare cambiamento, e mi impegno a raccontare storie che possano ispirare e informare i lettori. Quando non scrivo, mi piace esplorare nuovi luoghi e immergermi in culture diverse, sempre in cerca di nuove prospettive.

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