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I cinque pilastri del lavoro del futuro: stipendio, flessibilità, tecnologia, cultura e valori secondo PageGroup

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I cinque pilastri del lavoro del futuro: stipendio, flessibilità, tecnologia, cultura e valori secondo PageGroup
I cinque pilastri del lavoro del futuro: stipendio, flessibilità, tecnologia, cultura e valori secondo PageGroup
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Negli ultimi anni, il panorama lavorativo ha subito una trasformazione radicale, influenzato da eventi globali e cambiamenti culturali. Le esigenze dei professionisti si sono stabilizzate attorno a concetti chiave come l’equilibrio tra lavoro e vita privata, il benessere e la trasparenza. A delineare questi trend è il rapporto “Talent Trends” di PageGroup, che ha coinvolto oltre 50.000 professionisti a livello mondiale. I risultati evidenziano cinque pilastri fondamentali del lavoro del futuro: stipendio, flessibilità, tecnologia, cultura e valori.

L’importanza della trasparenza

Il primo aspetto da considerare è la trasparenza, un elemento cruciale per il successo delle strategie di attrazione e retention dei talenti. Secondo Tomaso Mainini, amministratore delegato di PageGroup Italia e Turchia, il mercato del lavoro ha subito cambiamenti senza precedenti negli ultimi cinque anni. Non si tratta più solo di osservare, ma di adattarsi e ridefinire le aspettative, prendendo in considerazione le nuove tecnologie che stanno rivoluzionando il settore delle risorse umane.

In questo contesto, i datori di lavoro devono offrire informazioni chiare e concrete riguardo a ciò che possono offrire ai dipendenti. I professionisti, infatti, cercano non solo un buon stipendio e opportunità di carriera, ma anche chiarezza e coerenza rispetto ai valori aziendali.

Equilibrio tra lavoro e vita privata

L’equilibrio tra vita professionale e vita privata è diventato una priorità non negoziabile per molti lavoratori. La pandemia ha accelerato questo cambiamento, portando a una rivalutazione delle priorità personali e professionali. Oggi, il 58% dei professionisti che lavorano in modalità ibrida o completamente da remoto sarebbe disposto a cercare nuove opportunità se dovessero affrontare un aumento delle ore in ufficio. Questo dato mette in evidenza quanto sia importante per le aziende adottare politiche di lavoro flessibili e orientate al benessere dei dipendenti.

Secondo Mainini, le aziende che vogliono prosperare devono attivamente intervenire per mantenere i talenti, offrendo soluzioni che rispondano alle esigenze di flessibilità e benessere. La mancanza di queste caratteristiche può spingere i professionisti a cercare altrove, in cerca di ambienti di lavoro più in linea con le loro aspettative.

Aspetti economici e retribuzione

Il tema della retribuzione rimane centrale. Dallo studio di Talent Trends, emerge che il 42% degli intervistati ha richiesto un aumento di stipendio negli ultimi dodici mesi. Tuttavia, in Italia, il tasso di successo nella negoziazione di aumenti è inferiore rispetto alla media globale, con solo il 13% dei professionisti che riesce a ottenere un aumento. Questo scenario evidenzia la necessità di una maggiore apertura e trasparenza nelle trattative salariali.

In questo contesto, l’implementazione della Direttiva UE sulla trasparenza retributiva potrebbe rappresentare un passo avanti significativo. Questa norma richiede alle aziende con più di 100 dipendenti di segnalare le disparità salariali e di adottare misure per colmarle. Tuttavia, la strada verso la parità retributiva è ancora lunga, con un terzo dei dipendenti che percepisce un divario di genere nelle retribuzioni.

Tecnologia: un’alleata o un’inimica?

La tecnologia, e in particolare l’intelligenza artificiale (IA) generativa, sta trasformando il modo di lavorare. Molti professionisti si trovano in una posizione ambivalente: se da un lato riconoscono i benefici della tecnologia in termini di produttività, dall’altro sono preoccupati per l’impatto che essa avrà sul futuro del lavoro. Dallo studio emerge che il 57% degli italiani ritiene che gli strumenti di IA generativa abbiano aumentato la propria produttività, eppure c’è una certa apprensione riguardo alla sostituzione di posti di lavoro.

La sfida per le aziende è quindi quella di integrare la tecnologia in modo che migliori l’esperienza lavorativa, consentendo ai dipendenti di concentrarsi su compiti più creativi e meno ripetitivi.

Inclusività e autenticità

Infine, la questione dell’inclusività è diventata centrale. Solo un terzo dei professionisti afferma di potersi sentire autentico sul posto di lavoro, e meno di un quarto crede che il proprio ambiente lavorativo sia inclusivo. Questo gap rappresenta una grande opportunità per le aziende che vogliono migliorare la propria reputazione e attrarre talenti diversificati. La creazione di culture aziendali inclusive non solo favorisce il benessere dei dipendenti, ma migliora anche i tassi di retention.

L’edizione di quest’anno di Talent Trends dimostra chiaramente che il mercato del lavoro è in fase di riflessione e che le aziende devono essere pronte a rispondere alle nuove esigenze dei lavoratori. Stipendio, flessibilità, tecnologia, cultura e valori non sono solo parole chiave, ma i pilastri su cui costruire un futuro lavorativo sostenibile e gratificante.

Written by
Mirko Fabrizi

Sono un appassionato narratore di storie di italiani che hanno deciso di intraprendere un viaggio all’estero, sia per lavoro che per dare vita a nuove avventure imprenditoriali. La mia penna si muove tra le esperienze di chi ha lasciato la propria terra d'origine per seguire sogni e aspirazioni, affrontando sfide e scoprendo opportunità in contesti diversi. Credo fermamente nel potere delle storie di ispirare e connettere le persone, e mi piace esplorare come la cultura italiana si intrecci con quella di altri paesi. Con ogni articolo su smetteredilavorare.it, cerco di dare voce a chi ha scelto di cambiare il proprio destino, portando un pezzo d'Italia nel mondo e dimostrando che la passione e la determinazione possono aprire le porte a nuove realtà.

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