
Multa fino a 444 euro se tieni acceso il climatizzatore - smetteredilavorare.it
Con la nuova stretta di giugno, tenere accesa l’aria condizionata in auto può costarti fino a 444 euro di multa. Scopri quando scatta la sanzione e cosa dice la norma.
Fa caldo, ma non è più una scusa. Se tieni l’auto accesa solo per usare l’aria condizionata mentre sei fermo, rischi grosso. Con la legge in vigore da giugno, si torna a parlare dell’articolo 157 del Codice della strada, che vieta di mantenere il motore acceso durante la sosta. E chi lo fa, magari per respirare un po’ d’aria fresca in una giornata rovente, rischia una multa fino a 444 euro.
Il provvedimento, già esistente, viene ora rafforzato per ragioni ambientali: l’obiettivo è ridurre l’inquinamento prodotto dai veicoli in sosta con motore acceso, una pratica ancora molto diffusa, specie nei mesi estivi. E non importa se fuori ci sono 35 o 40 gradi: se ti fermi e lasci il climatizzatore acceso, sei passibile di sanzione.
Cosa dice la norma e quando si applica la sanzione
La regola non è nuova, ma da giugno 2025 viene applicata in modo più sistematico. Si basa sull’art. 157 del Codice della strada, che impone ai conducenti di spegnere il motore quando il veicolo non è in marcia. L’uso dell’aria condizionata, se associato a un’auto ferma o parcheggiata, è considerato fonte evitabile di emissioni inquinanti.
Secondo quanto previsto, la multa parte da 223 euro e può arrivare fino a 444 euro. Il rischio è concreto soprattutto nelle aree urbane, dove i controlli si sono intensificati anche per motivi ambientali e di salute pubblica. Non conta se sei dentro il veicolo, se hai bambini o animali a bordo: se il mezzo è fermo e il motore acceso solo per alimentare il climatizzatore, la sanzione è prevista.

Il testo non vieta l’uso del condizionatore in movimento, ma punta a scoraggiare i comportamenti che portano a inquinare da fermi. La ratio della norma è chiara: evitare lo spreco di carburante e la dispersione di sostanze nocive in aree dove si concentrano persone e veicoli.
Chi rischia di più e come evitare la multa
I controlli si concentrano soprattutto nei centri abitati, in particolare vicino a scuole, ospedali, parcheggi pubblici e zone a traffico limitato. I veicoli con impianti diesel sono i più monitorati, ma la legge vale per tutti, comprese le auto ibride. L’attenzione è massima anche nei confronti dei conducenti di mezzi commerciali, che spesso mantengono l’aria accesa durante la pausa lavoro.
Per non rischiare, basta una regola semplice: quando ti fermi, spegni il motore. Se l’attesa è breve e ti trovi in sosta temporanea (ad esempio in doppia fila), la tolleranza può variare in base al contesto e alla discrezionalità dell’agente. Ma in caso di sosta vera e propria, prolungata o in parcheggio, la legge è chiara.
Le segnalazioni sono in aumento anche tramite applicazioni e video dei cittadini, e in molte città è stato attivato un sistema di controlli mirati. Il caldo estivo non giustifica più l’uso scorretto dei dispositivi di bordo: per chi non rispetta la norma, il rischio è di dover scegliere tra una sauna improvvisata o una sanzione salata.