L’evento Codeway Expo 2025, in corso presso la Fiera di Roma fino al 16 maggio, si sta rivelando un’importante piattaforma di dialogo per affrontare le sfide legate alla formazione tecnico-professionale, sia in Africa che in Italia. Organizzato da Fiera Roma e Internationalia, il salone della cooperazione internazionale ha messo in luce l’importanza di costruire partenariati solidi tra il settore pubblico, privato e la cooperazione internazionale. L’obiettivo è valorizzare la formazione tecnico-professionale come leva strategica per lo sviluppo economico e l’inclusione sociale, affrontando il mismatch tra domanda e offerta di figure specializzate.
L’importanza del Tvet in Africa
Il tema centrale della fiera è stato discusso nel panel intitolato Tvet Africa Index 2025, promosso da De Lorenzo Spa, che ha visto la partecipazione di numerose istituzioni italiane e africane, oltre a rappresentanti del mondo produttivo, della ricerca e della società civile. Durante l’incontro è stato presentato uno studio inedito realizzato da Internationalia e De Lorenzo Spa, che analizza la situazione dell’istruzione tecnico-professionale (Tvet) in vari paesi africani, tra cui Ghana, Niger, Etiopia, Ruanda e Costa d’Avorio.
L’analisi ha rivelato un quadro complesso: sebbene il settore Tvet in Africa presenti notevoli potenzialità di crescita, è ancora ostacolato da limiti strutturali e carenze normative, nonché da curricula obsoleti e una diffusa percezione negativa da parte dell’opinione pubblica. Infatti, il continente affronta un paradosso allarmante: ogni anno, tra i 10 e i 12 milioni di giovani entrano nel mercato del lavoro, ma solo 3,1 milioni di nuovi posti di lavoro vengono creati. Questo porta a tassi di disoccupazione elevati, ma allo stesso tempo a una carenza di profili tecnici qualificati.
Investimenti e occupabilità
I dati presentati durante il panel dimostrano chiaramente che gli investimenti nella formazione Tvet possono avere un impatto significativo sull’occupabilità. Ecco alcuni esempi:
- In Costa d’Avorio, il 71% dei diplomati di corsi di formazione professionale trova lavoro entro sei mesi dalla laurea.
- In Etiopia, il numero di studenti iscritti a programmi Tvet è aumentato da 5.264 nel 1999 a oltre 387.000 nel 2018.
- In Niger, si è registrata una crescita del 385% tra il 2013 e il 2017.
Questi esempi evidenziano come un’adeguata formazione possa contribuire a colmare il divario tra domanda e offerta di lavoro, trasformando le sfide in opportunità.
Il contesto italiano
Parallelamente, in Italia, il tema del mismatch nelle figure tecniche specializzate è altrettanto preoccupante. Dati recenti del Ministero del Lavoro indicano che le imprese italiane stanno cercando circa 460.000 lavoratori, con il 48,2% delle posizioni risultanti difficili da coprire. In particolare, per le figure tecnico-ingegneristiche e gli operai specializzati, il mismatch tra domanda e offerta raggiunge percentuali tra il 66% e il 76%. Le cause principali di questo divario sono da ricercare nella mancanza di candidati (30%) e nella preparazione inadeguata (14%).
La crescente richiesta di manodopera straniera, che è passata da 95.000 lavoratori nel 2022 a oltre 128.000 nel 2024, rappresenta un altro indicatore della necessità di rafforzare il sistema educativo tecnico anche in Italia. Questo aumento, che corrisponde a circa il 22-24% del totale degli ingressi nel mercato del lavoro, sottolinea l’urgenza di rilanciare i percorsi formativi nei settori strategici come l’industria, l’energia, la sanità, l’agritech e il digitale.
Durante il panel di Codeway, è emersa l’urgenza di costruire alleanze solide tra i vari attori coinvolti, al fine di valorizzare la formazione tecnico-professionale come misura strategica per affrontare le sfide attuali. Codeway si conferma, dunque, un osservatorio privilegiato per analizzare i trend globali e costruire soluzioni condivise. L’importanza di collaborare a livello internazionale nel settore della formazione è cruciale per affrontare le sfide comuni e garantire un futuro professionale migliore per le nuove generazioni, sia in Africa che in Italia.