La FOLLIA di Giacarta

La FOLLIA di Giacarta

Quello che sta accadendo a Giacarta, imponente capitale dell’Indonesia, è l’esempio lampante della follia industriale, cioè il prevaricare del business sulle condizioni di vita (e la salute) delle persone.

In questo articolo vorrei prendere spunto dai recenti accadimenti per proporre una riflessione sulla direzione che prenderebbe il mondo se non esistessero regolamentazioni in tema ambientale e non si ponesse un freno alla speculazione e al consumismo.


La FOLLIA di Giacarta

Uno studio del centro di ricerca indipendente CREA, che si occupa di energia pulita, ha stabilito che l’inquinamento atmosferico provocato dalle industrie che si trovano nella periferia di Giacarta, causa ogni anno la morte di oltre 10.000 persone. Attualmente Giacarta è semplicemente la città più inquinata al mondo, questo perché le sue fabbriche funzionano ancora totalmente a carbone. Negli ultimi dieci anni le emissioni di inquinanti sono aumentate del 110% e se si continuerà in quella direzione, si stima che entro il 2050 raddoppieranno.

A fronte di questo gravissimo problema il sindaco della città ha recentemente emesso un'ordinanza che obbliga tutti i dipendenti pubblici a lavorare da casa per 2 mesi in maniera alternata. Questa decisione dovrebbe servire a ridurre l’inquinamento atmosferico dovuto alle autovetture, che causano circa la metà dell’inquinamento insostenibile della città. Quello che però fa riflettere è che il sindaco sta anche valutando di introdurre due ulteriori misure contenitive. La prima è l’obbligatorietà di indossare la mascherina quando si esce di casa, allo scopo di proteggere le vie respiratorie dei cittadini. La seconda è quella di introdurre una tassa sull’inquinamento, ovvero di rimpinguare le casse dello stato con i soldi delle aziende che inquinano maggiormente.

Queste scelte ci mostrano chiaramente quale futuro triste e distopico ci aspetta se non si pongono limiti all’inquinamento, ma anche all’iper produttività e al consumo. Perché si può cercare di ridurre l’impatto che hanno le aziende, le automobili e tutto ciò che inquina, ma fino a quando la domanda di beni e servizi sarà elevata, l'inquinamento resterà un nostro fedele compagno di vita. Provate per un secondo a immaginare come sarebbe vivere in una città dove l’aria è irrespirabile e per questo si è obbligati a restare chiusi in casa a lavorare tutto il giorno e quando si esce si è  costretti ad indossare la mascherina esattamente come è capitato durante la pandemia. Una città dove il costo della vita tenderebbe a crescere perché se tassi le aziende inquinanti e non dai alternative green, ciò che accade è che queste si rifanno sui consumatori, causando sostanzialmente un aumento generalizzato dei prezzi. Finiremmo quindi per vivere intrappolati in luoghi malsani, costosi, poveri di rapporti sociali e per questo distopici, alienanti e decisamente infelici

Ecco perché è estremamente importante combattere ogni giorno il consumismo, perché se lasciamo che le decisioni vengano prese da chi ha in testa solo il business, la qualità della nostra vita non può che peggiorare. Giacarta è un esempio estremo, ma ci sono molte altre grandi città americane e cinesi che soffrono dello stesso problema. E’ per questo che vi si dovrebbero drizzare i peli delle braccia quando sentite parlare di liberalizzazioni, competitività, marketing, business e crescita economica, perché sono questi non-valori che ci hanno portato alla società che oggi abbiamo creato. Siete felici di vivere come vivete? Siete sani e pieni di energie? Vi sentite liberi? Perchè se la risposta è no, proseguendo su questa strada, le cose non possono che peggiorare.

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