Al ristorante per 8€ e senza sprechi

Al ristorante per 8€

Vuoi mangiare al ristorante con 8 euro e contemporaneamente fare qualcosa di buono per l’umanità? Anche se sembra utopia, da qualche anno questo connubio è effettivamente possibile, cioè si può risparmiare e limitare al massimo lo spreco alimentare in un colpo solo, peccato che dovresti vivere in Svezia.

Oggi vi racconto la storia di Erik Andersson ed Ellinor Lindblom che, dopo essersi incontrati e conosciuti lavorando all’interno della cucina di un ristorante stellato, hanno avviato un progetto assolutamente rivoluzionario.


Si può comprare la felicità?

Ai due giovani chef l’idea è venuta intorno al 2017 quando, dopo aver parlato con un fornitore, hanno capito che una quantità enorme di cibo destinata ai ristoranti viene buttata letteralmente via perché prossima alla scadenza. La stragrande maggioranza dei ristoratori, infatti, vuole solo cibo freschissimo, ma tutti noi sappiamo che le date di scadenza hanno ampio margine, e che non c’è niente che non va in quegli alimenti che stanno per scadere. Per esempio io bevo sistematicamente il latte scaduto da 3 o anche 4 giorni, perché ormai viene sterilizzato e microfiltrato a tal punto da durare ben oltre la data indicata sulla confezione.

Ad ogni modo, un anno dopo, i due giovani chef hanno deciso di aprire un ristorante che si servisse in larga parte di cibo in prossimità della scadenza, ma anche effettivamente già scaduto. Come accennato purtroppo il locale (battezzato “Spill”, che in svedese vuol dire proprio “spreco”) si trova in Svezia, precisamnte a Malmö e, a giudicare dalle recensioni presenti su Tripadvisor, pare si mangi anche bene.

Naturalmente, proprio per la natura originale del progetto, l’esperienza culinaria è particolare: non c’è un menù fisso, e la disponibilità dei prodotti si può sapere uno o al massimo due giorni prima. Difficilmente si possono ottenere modifiche ai piatti e scordatevi viziate richieste snob, perché lì, ogni giorno, si improvvisa con quello che c’è (e solo quello) a seconda del cibo che sono riusciti a recuperare, soprattutto verdura, frutta, ma anche carne, e con il quale si ingegnano per presentare piatti sempre diversi. Per farlo gli chef sono diventati molto bravi nel prolungare la vita degli alimenti congelandoli, essiccandoli o mettendoli sotto sale. 

Non è quindi un luogo per chi è mentalmente schizzinoso o pieno di assurde convinzioni sulla freschezza del cibo, dettate dalla società. E non può nemmeno essere frequentato con soddisfazione da chi è solito mangiare solo determinati alimenti per scelta etica o per fisime personali. E un luogo per persone che hanno pochi paletti mentali e la sana capacità di adattarsi alle situazioni in nome di una filosofia più grande, che è quella di ridurre gli sprechi accontentandosi.

Anche in questo caso è interessante constatare che si conferma la regola secondo cui il risparmio vero è sempre legato alla nostra elasticità mentale. Stando alle recensioni infatti pranzare a Spill ha un costo medio per piatto di 8 euro, cifra decisamente più bassa rispetto a quanto solitamente si spende per esperienze culinarie simili. Sembra comunque che l’idea stia dando i suoi frutti: i due giovani imprenditori infatti stanno già aprendo un secondo locale e chissà, forse presto daranno il via ad un nuovo e più consapevole modo di fare ristorazione.

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