Se la banca fallisce che fine fanno i miei soldi? E, domanda ancora più importante: quanto è facile che una banca fallisca? Queste domande tendiamo a porcele ciclicamente ogni qualvolta che la nostra economica ci sbatte in faccia l’unica realtà: tutto può fallire e niente è sicuro al 100%.
Il recente fallimento della SVB (Silicon Valley Bank) ci da il pretesto per capire quando siano sicure le banche e quanto sia rischioso tenere lì tutto il proprio denaro, ma soprattutto ci mostra ancora una volta l’importanza di contrastare l’assurda lotta al denaro contante.
Se la mia banca fallisce?
Non voglio fare discorsi populisti o creare falsi allarmismi, ma è giusto mettere tutti i puntini sulle “i” e spiegare (a chi ancora non lo sapesse) come funzionano le cose quando si parla di denaro e banche. Tanto per incominciare, vi siete mai chiesti come mai le banche hanno le loro sedi centrali perlopiù in grandi palazzi storici e grattacieli altissimi? Ovviamente perché se lo possono permettere, ma soprattutto perché quelle strutture trasmettono sicurezza e solidità; un cittadino che cammina per strada, al cospetto di un enorme costruzione con in bella mostra il nome della tal banca, sarà portato a credere che si tratta di un’istituzione molto solida a cui affidare con grande tranquillità tutto il proprio denaro.
Naturalmente si tratta solo di apparenza, perché le banche sono sistemi piuttosto fragili: forse non tutti lo sanno, ma la banca non ha a disposizione tutti i soldi che le persone hanno depositato, li investe costantemente per far fronte al costo generalizzato del denaro e ovviamente per guadagnare. Se tutti volessimo immediatamente indietro il nostro denaro, la banca fallirebbe. Ed è esattamente quello che è accaduto recentemente alla Silicon Valley Bank, quando alcune manovre messe in campo dalla banca, hanno fatto storcere il naso ai correntisti che, preoccupati, hanno chiesto in massa la restituzione dei propri soldi. Nel caso specifico la SVB aveva visto un rallentamento nel deposito di nuove somme da parte delle persone per il rallentamento generalizzato dell’economia e una diminuzione dei guadagni dei propri investimenti per l’innalzamento dei tassi di interesse da parte del Governo americano. Per questo aveva deciso di vendere 21 miliardi di dollari di titoli, prevedendo una perdita di circa 2 miliardi di dollari. La banca confidava in questo modo di rimettere in sesto i bilanci, ma questa mossa ha spaventato clienti e investitori, causando una fuga repentina di capitali. D’altronde è comprensibile no? La tua banca annuncia che sta andando male, la prima cosa che fai è spostare (anche solo virtualmente) i tuoi soldi in un'altra banca.
Qui la vicenda diventa interessante perché, come detto, la banca non ha disponibili tutti i soldi, quindi un prelievo di grandi dimensioni (seppur virtuale) la porta dritta verso il fallimento. Ecco perché venerdì 10 marzo il Governo americano ha deciso di chiuderla; allo scopo di tutelare i proprietari dei conti, garantendo che i soldi depositati sarebbero stati tutti restituiti, ma è davvero così?
Non proprio perché in America i depositi bancari sono garantiti dalla Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC), ma solo fino a $250.000, il resto può andare tranquillamente perso nel fallimento bancario. Inoltre tale garanzia si applica solo ai depositi e non include gli investimenti in azioni, obbligazioni, fondi comuni o altre forme di investimento. Per inciso, la stessa cosa vale in Europa, dove le banche sono obbligate ad aderire a sistemi di garanzia per restituire i soldi ai correntisti qualora fallissero, ma qui da noi il tetto è fissato a 100.000 euro, il resto va su per il camino.
Ora provate per un secondo ad immaginare se la vostra banca fallisse in 48 ore come accaduto alla SVB e non esistesse il contante, in che situazione vi ritrovereste? Chiedetevelo ogni qualvolta i nostri politici (o l’Europa) spingono per l’eliminazione del contante o verso un utilizzo sempre più massivo dei pagamenti elettronici dicendo: “il mondo va avanti” o “solo i trogloditi utilizzano ancora il contante” facendoci sentire dei cretini. Chiedetevelo, perché poi quelli che non possono nemmeno più andare a fare la spesa siete voi; loro, fidatevi, un "malloppino" nella cassaforte ce l’hanno sempre.
Nessun commento:
Posta un commento
Sono molto felice che tu abbia deciso di lasciare un commento, la tua opinione è molto interessante per me, tuttavia prima di commentare tieni presente le seguenti informazioni:
1. Prima di fare una domanda usa il form di ricerca in alto a destra e leggi la sezione Contatti, dove ci sono le risposte alle domande più frequenti.
2. Vengono accettati solo commenti utili, interessanti e ricchi di contenuto.
3. Non linkare il tuo sito o servizio per farti pubblicità, non servirebbe, i link sono tutti no_follow e comunque il commento non verrebbe pubblicato.
3. Se il commento è offensivo (anche in modo sottile e indiretto) non verrà pubblicato.