Sono sicuro che nessuno di voi direbbe mai di non desiderare la libertà d’espressione, cioè tutti (immagino) volete conservare il diritto costituzionale di potervi esprimere liberamente. Eppure spesso nei fatti dimostrate il contrario, dimostrate di desiderare che chi la pensa diversamente da voi venga messo a tacere. Non è forse così?
In questo articolo vorrei mostrare tutti i paradossi e le contraddizioni che si manifestano quando parliamo di libertà d’espressione, lo voglio fare per provare a diventare persone migliori, persone che capiscono il contesto sociale in cui vivono.
Tu non vuoi la libertà di espressione
Sappiamo che la nostra Costituzione, all'articolo 21, recita così: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”. Questo, lo sapete bene, significa che fintanto che si tratta di “opinione” noi possiamo dire quello che ci pare senza essere ammutoliti. Lo diamo per scontato, ma non ovunque nel mondo è così, basti pensare alla Corea del nord dove chi critica il governo viene spedito nei “campi di rieducazione” o la Russia dove se manifesti contro la guerra ti arruolano. Confrontandoci con molti altri paesi la prima cosa che capiamo è che fa un po’ sorridere quando in Italia qualcuno sostiene che siamo in dittatura.
L’aspetto più interessante però riguarda l’atteggiamento che tutti noi spesso abbiamo nei confronti della libertà di espressione altrui, perché fintanto che si tratta di un nostro diritto lo difendiamo a spada tratta, ma quando si trasforma in un dovere le cose cambiano. Se, infatti, crediamo nella libertà di espressione, per coerenza dovremmo rispettare anche quella degli altri, cosa che spesso non accade.
Prendiamo come esempio i social: se qualcuno manifesta online il proprio pensiero (magari controverso) siamo subito pronti a denigrarlo e offenderlo. Sia chiaro, controbattere educatamente è lecito e costruttivo, ma questo accade raramente; molto più spesso si attacca duramente e senza argomentare. Insomma, se di fronte alla libertà di espressione altrui vorresti mettere un bavaglio al tuo interlocutore, allora non vuoi la libertà di parola (e quindi di pensiero) vuoi la tua dittatura, riflettici. Tra l’altro la Costituzione negli articoli 2 e 3 spiega chiaramente che il diritto di ciascuno a manifestare il proprio pensiero non deve ledere l’onore e la dignità altrui.
Soprattutto non dobbiamo confondere la libertà di parola con la libertà di dire qualsiasi fesseria ci passa per la testa. È vero che la Costituzione italiana non vieta di dire sciocchezze, infatti nessuno può essere punito perché afferma che la Terra è piatta, ma ciò che spesso non facciamo è tenere in considerazione le conseguenze di ciò che diciamo. Soprattutto se si è in televisione o si ha un certo pubblico, ciò che viene detto modifica il pensiero della collettività e può spingere molte persone a fare scelte sbagliate. Pensate ai media politicizzati, cioè che portano avanti una narrazione tendenziosa e talvolta persino falsa, purché sia favorevole ad un certo partito. Oppure a tutti gli influencer che sponsorizzano prodotti inutili, non funzionanti o truffaldini come il gioco d’azzardo o certe crypto, solo per un proprio tornaconto personale. E cosa dire di chi si è espresso "liberamente" su certe cure per il cancro campate per aria, che hanno portato alla morte chi le ha scelte? Tutti hanno "solo" esercitato la propria libertà di parola, anche se consapevoli di star facendo del male agli altri. Dunque sei sicuro di volerla? Cioè volere che tutti possano dire tutto, ma proprio tutto quello che vogliono? O è più giusto che ci siano delle limitazioni a favore dei più deboli?
Dunque la libertà di espressione non è sempre qualcosa di positivo, nemmeno quando si gioca con la retorica affermando che è sempre lecito sollevare dubbi e perplessità, cioè porsi domande e manifestare il proprio scetticismo, anche su questioni che non ci competono o di cui sappiamo molto poco. Perchè poi bisogna essere pronti ad accettare anche le risposte, altrimenti non si trattava di dubbi, ma di affermazioni codardamente camuffate da dubbi per insinuare qualcosa di cui siamo ottusamente convinti.
Insomma la libertà di espressione va capita bene perché è un’arma molto potente che può essere usata anche in modo terribile e della quale è molto facile ritrovarsi vittime.
Buona sera Francesco, trovo il tuo articolo interessante e sono d'accordo con le tue affermazioni. Aggiungo che la libertà di espressione oltre ad essere un diritto comporta anche delle responsabilità, non soltanto morali, a cui accennavi tu, ma anche legali. Infatti spesso si confonde libertà di parola con libertà di diffamare gratuitamente, libertà di opinione con libertà di proferire dichiarazioni false e mendaci, che sono reati perseguibili penalmente. Pendo che chi sostiene la libertà di espressione debba anche essere consapevole della responsabilità personale che ne deriva. Purtroppo manca un'educazione civica adeguata, che ha causato la diffusione atteggiamenti individualistici molto marcati.
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