Telefonare alla gente per vendere cose che non servono e che talvolta sono vere e proprie truffe si chiama telemarketing, ed è addirittura considerato un lavoro, pensate un po’! Si punta spesso il dito verso chi sceglie di non lavorare, ma non verso i lavori inutili, che inquinano o che raggirano gli altri.
Da un po' di tempo a questa parte esiste una nuova arma per difendersi da queste persone, perché sì, pare impossibile ma nella società in cui viviamo bisogna anche imparare a difendersi da chi lavora. Di cosa si tratta e come si aderisce in modo pratico?
Fermare i venditori telefonici
Il telemarketing, dicevo, rappresenta una delle forme di raggiro più fastidiose, ma anche diffuse in Italia, ovvero le telefonate moleste da parte di perfetti sconosciuti che ci vogliono vendere qualcosa. Si va da nuovi piani tariffari per lo smartphone o contratti per la fornitura di energia e gas, fino addirittura a proposte di investimento nei mercati finanziari. Nella stragrande maggioranza dei casi le offerte che ci vengono propinate sono un affare per loro, non per noi, non dobbiamo mai dimenticare infatti che quando sono gli altri a cercarci, è perché sono loro ad aver bisogno di noi, non viceversa.
Come si fa allora a fare in modo che queste persone non ci rompano più le scatole? Beh, tecnicamente basta iscriversi al registro delle opposizioni, operazione che si compie rapidamente online, anche adesso dal vostro smartphone, sul sito https://registrodelleopposizioni.it/. Si inserisce il proprio numero di telefono, l’email e volendo anche l’indirizzo postale. In questo modo non riceveremo più telefonate, email e persino lettere cartacee dove ci vengono propinate offerte, questo perché teoricamente le aziende che fanno telemarketing, prima di includerci nelle loro liste di spam (perché spam fanno, non c’è un altra definizione) devono consultare il registro e verificare che i nostri contatti non siano lì presenti. Solo in quel caso potranno molestarci, altrimenti niente. Tra l’altro a queste società consultare i dati del registro delle opposizione costa € 0,00087 per singola verifica, cifre piccole, ma che comunque possono funzionare da disincentivo se possiedono qualche milione di contatti.
Le società che non seguono questa procedura rischiano pesantissime sanzioni, fino al 4% del fatturato totale annuo, che possono arrivare anche a 20 milioni di euro. Tutto perfetto allora? Non proprio perché purtroppo essendo questo un business che genera, solo in Italia, un giro d'affari annuo da 4 miliardi di euro, è probabile che molte aziende non vi rinunceranno, trovando qualche stratagemma. A parte le società che operano nell’illegalità, molte finiranno per spostare il proprio call center all’estero, perché è vero che tecnicamente anche chi sta fuori dai confini nazionali dovrebbe adeguarsi alla legge (D.Lgs. n. 196/2003), ma sanno anche bene che chi opera all'estero è difficilmente sanzionabile.
Iscriversi al registro delle opposizioni quindi è un ottima idea, ma potrebbe non bastare: cos’altro possiamo fare allora per mettere i bastoni tra le ruote a chi continuerà a romperci le scatole? Beh una mano ce la danno app come Trurecaller, che potete installare gratuitamente e che funzionano in un modo geniale: hanno un database basato sulle segnalazioni di tutti gli utenti e quando un numero viene marcato come spam da molti utilizzatori della app, allora viene bloccato e, se ti dovesse chiamare, apparirà una finestrella che ti dirà che si tratta di qualcuno che è meglio evitare, così puoi non rispondere e bloccarla per sempre.
Bene, non ho altro da aggiungere, spero questo articolo vi sia stato utile e che prima o poi la piaga del telemarketing venga resa illegale nel nostro paese.
Ciao Francesco, concordo con tutto a questo proposito. Nel mio caso per difendermi mi limito a non rispondere ai numeri non rubrica per i miei telefoni privati e a chiudere la telefonata in faccia ai televenditori non appena iniziano a proporre la loro schifezza sui numeri che uso x lavoro
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