Ti danno i soldi se fa troppo caldo

ti danno i soldi se fa troppo caldo

Sì, siamo arrivati a questo, all’INPS che ti da dei soldi se fa troppo caldo. No, non è una barzelletta, ma è la soluzione che è stata adottata viste le temperature incredibilmente elevate di quest’estate.

In questo articolo vorrei raccontarvi di cosa si tratta, perché è un’informazione utile per i lavoratori che possono evitare condizioni lavorative difficili, ma soprattutto mostrarvi come si strumentalizza qualcosa di già esistente, per far finta di aver introdotto una novità.

Ti danno i soldi se fa troppo caldo

Quella appena trascorsa è stata l’estate più fresca del resto della nostra vita, questo perché con i cambiamenti climatici (che ci crediate o meno) le temperature nei prossimi anni continueranno ad aumentare. Il Ministero della Salute ha stabilito che la mortalità, da maggio a luglio 2022, è aumentata del 21% proprio a causa delle eccessive ondate di calore. Il caldo dunque uccide, e questo già lo sapevamo, ma ora il fenomeno è fuori controllo.

A seguito di questi dati INPS e INAIL hanno rilasciato un comunicato spiegando che le imprese possono chiedere il riconoscimento della cassa integrazione ordinaria quando vi è il superamento dei 35° centigradi (anche solo percepiti). In sostanza significa che le aziende possono lasciare a casa i lavoratori, che continueranno a percepire una parte dello stipendio, quando fa troppo caldo.

Andrea Orlando, ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, su Twitter ha colto la palla al balzo per scrivere: “Per tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori arriva la cassa integrazione per temperature sopra ai 35 gradi reali o percepiti. I fenomeni climatici estremi aumentano il rischio di infortuni sul lavoro e abbiamo dato una pronta, urgente e necessaria risposta”. Attenzione a quel verbo “arriva” e a quel “abbiamo dato” che fa sembrare che tutto questo sia una novità introdotta da loro, una nuova idea del governo, per aiutare i lavoratori in difficoltà.

In realtà questa possibilità era già prevista da questa circolare dell’INPS del 2017 dove troviamo scritto “Le temperature eccezionalmente elevate (superiori a 35°) possono costituire evento che può dare titolo alla CIGO.” che è la cassa integrazione.

Dunque nulla di nuovo sotto il sole (scusate la battuta), tutta roba vecchia di 5 anni, ma come sempre i nostri politici sono bravi a far credere di aver fatto qualcosa per le persone anche se non hanno fatto nulla. Ed è sempre così, solo che le persone non se ne accorgono e poi dico: “ah però, bravo quello lì”.

Ad ogni modo può essere interessante sapere che nel caso in cui le condizioni di lavoro in cui vi trovate non siano accettabili, cioè siete costretti a lavorare a temperature esageratamente elevate, ma anche quando fa troppo freddo o ci sono eventi atmosferici avversi, potete chiedere una riduzione dell’orario di lavoro oppure starvene a casa e recepire la cassa integrazione. Lo so, è semplice a parole e meno nei fatti, soprattutto se lavorate per privati che vogliono fatturare, ma fino a quando non si conoscono i propri diritti di certo non si ha alcuna possibilità di farli valere.

3 commenti:

  1. A parte il fatto che tutto questo indennizzo era già presente 5 anni fa ma sta storia della mortalità cresciuta del 20% per colpa del caldo è una balla grande come una casa.. e non è la prima .la gente sta morendo per il veleno che gli è stato iniettato obbligatoriamente alias "vaccino" fra poco dovranno nascondersi perché la gente per strada li ammazzera' di botte, per questo è per aver chiuso con le forniture di gas dalla Russia.

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    1. Condivido penamente! Non c'è nulla da aggiungere!

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    2. Saró fortunato io, ma di tutte le persone che conosco (vaccinate) e sono molte, nessuno ha problemi di salute ne tantomeno e' morto per il "veleno"...

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