Conviene ancora autoprodurre cibo?

Conviene ancora autoprodurre cibo?
Conviene ancora autoprodurre cibo?

Con gli aumenti che si sono verificati negli ultimi mesi, causa pandemia e guerra, è ancora conveniente autoprodurre o vale la pena rifornirsi esclusivamente presso i supermercati? Perché il gas e l’elettricità sono aumentati, ma in realtà c’è anche una grossa componente speculativa, per cui determinati aumenti non sono giustificati.

Vediamo allora di andare nel dettaglio e cercare di capire come valutare il proprio risparmio a fronte di ciò che sta accadendo, anche perché probabilmente la situazione rimarrà tale anche per molto tempo.


Conviene ancora autoprodurre cibo?

Ve lo dico subito, questo articolo tratta il tema dell’autoproduzione esclusivamente dal punto di vista economico, non quello della salute. So bene che consumare certi prodotti economici può portare, alla lunga, a spendere di più in sanità, ma l'equazione non è così semplice.  La salute non dipende solo da come uno si nutre, ma anche se fuma, beve (e quanto), fa sport, vive in una grande città o in Pianura Padana (la zona più inquinata d’Europa), se assume troppi zuccheri, troppi grassi o troppo poche vitamine, se è ipertesto, stressato, se ha la predisposizione genetica per determinate malattie ecc… Voglio dire, puoi mangiare biologico e naturale quanto vuoi, ma se mangi insaccati tutti i giorni diventi presto 200Kg e a 50 anni ti viene un infarto. Puoi anche diventare vegano, ma devi stare attendo all’assunzione di troppe fibre che spesso portano a coliti, o alle carenze di certe vitamine che devi integrare.

Quindi dire: "Per stare bene bisogna mangiare cibo sano, autoprodotto e biologico" è un'affermazione incredibilmente semplicistica, che può essere solo ignorata. Per star bene bisogna vivere in modo sano, che è un concetto molto diverso.

Chiuso con i facili moralismi c’è un altro punto interessante: a differenza di ciò che si pensa la grande distribuzione è incredibilmente efficiente dal punto di vista dei costi. Ovviamente inquina, spreca e sfrutta, su questo non ci piove, ma se guardiamo solo all’aspetto economico la produzione in serie permette di contenere le spese. Questo perché i processi sono ripetitivi e via via sempre più affinati. Il mercato infatti deve fare i conti con la concorrenza, e non c’è niente di più appetibile per il consumatore che i prezzi bassi. Inoltre in Italia ciò che fa lievitare i prezzi sono soprattutto le tasse, e quelle la pagano tutti, sia il piccolo produttore che il grande supermercato. Per tutte queste concause accade che il pane al supermercato lo trovi a 2 euro al chilo, mentre nei piccoli negozietti di quartiere lo paghi spesso il doppio, anche se tutti e due usano la stessa farina.

Allora oggi, nel 2022, autoprodurre cibo è ancora economicamente conveniente? La risposta è che dovete farvi bene i conti in base a quanto le cose costano nella vostra zona, e qual è il prodotto più economico a cui potete accedere, perché ormai sussistono dei paradossi assurdi: certe farine costano più del pane, certi formaggi meno del latte necessario per farli.

Possiamo dividere il cibo tra quello che si consuma fresco e ciò che deve essere preparato attraverso l’uso di energia. Se vi producete la verdura e la frutta la risposta è sì, conviene, anzi, oggi è molto più conveniente di prima, perché l’unica spesa viva è l’acqua, ma questa ha subito aumenti contenuti, mentre al supermercato i prezzi degli ortaggi e della frutta sono schizzati alle stelle, soprattutto per l’aumento del carburante, necessario al trasporto. Personalmente credo che non torneremo più ai valori del 2021, quindi sto trattando per l’acquisto di un terreno dove espandere la mia produzione.

Poi, come dicevo, c’è l’autoproduzione che richiede invece l'impiego di energia, cioè tutto ciò che va cotto. Ecco, siccome il prezzo di luce e gas sono quintuplicati, oggi autoprodurre costa (in energia) cinque volte tanto. Tanto per fare qualche esempio tenere il forno acceso 1 ora alla massima potenza (di solito 250°) prima costava 15 centesimi, oggi costa quasi 50 centesimi. E il ragionamento è analogo per quanto riguarda il gas metano, anch’esso quintuplicato. Occorre però osservare che i prezzi del cibo al supermercato non sono quintuplicati, hanno subito mediamente rincari che vanno dal 7% al 10%, quindi si assottiglia il risparmio nell’autoproduzione. Ovviamente godono di maggiori vantaggi coloro che autoproducono anche l’energia, con pannelli solari o bruciando la legna da ardere. Ad esempio si possono usare le cucine economiche: un'ora di forno a legna costa 0,03 centesimi, cioè è quasi irrilevante.

Insomma il vero risparmio nell’autoproduzione oggi lo ottiene chi è energeticamente indipendente, tutti gli altri subiscono negativamente gli aumenti stratosferici di luce e gas, e quindi autoprodurre diventa meno incisivo sulle proprie finanze. Il futuro del risparmio passa ormai sempre più attraverso l'indipendenza energetica, quindi è lì che ora bisogna investire.

1 commento:

  1. Assolutamente d’accordo sul puntare all’autonomia energetica, specie se con impianti fotovoltaici. Tra sgravi fiscali, risparmio ed il fatto che l’energia si produce senza richiedere il nostro lavoro, che non è il caso con altre forme di autoproduzione, oggi costruire un impianto domestico è una scelta intelligente.
    L’unico problema sono i materiali che in questo momento scarseggiano, ma quell’aspetto dovrebbe risolversi tra non molto mentre i prezzi dell’energia potrebbero restare alti a lungo, come dici bene tu Francesco.

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