Realizzare se stessi significa capire ciò che si vuole realmente fare nella vita, ovvero dare un significato al tempo che si ha disposizione prima di morire. Capisci di essere in questa condizione quando a fine giornata puoi dire: “bene, oggi ho fatto esattamente ciò che mi andava di fare, che mi ha dato soddisfazione e mi ha fatto sentire bene”.
Comprendere questo significa essere già arrivati ad un livello di consapevolezza irraggiungibile per la maggior parte delle persone, le quali solitamente pensano che l'obiettivo sia di tipo esclusivamente economico: “più cose potrò permettermi, più mi sentirò realizzato”.
Accontentarsi per realizzarsi veramente
Fedez, il famoso cantante e personaggio televisivo, nel marzo del 2022 è stato operato per un tumore endocrino del pancreas. Dopo l’intervento, durante un'intervista, ha dichiarato che prima il suo obiettivo di vita era di accumulare 200 milioni di euro. Dopo la scoperta della malattia, invece, non gli importava più nulla del denaro. Questo è il più classico dei cambi di visione che subiscono quelle persone che purtroppo si ritrovano a dover affrontare un evento tragico. Si rendono conto che ottieni la piena realizzazione solo se hai la serenità, ma questa non dipende dal denaro, deriva solo dal tuo stato mentale.
Ma fin qui probabilmente la storia già la conoscevate perché ne abbiamo parlato tanto in questa community. Ciò che invece oggi mi preme sottolineare è che esiste un secondo aspetto che va compreso affinché la realizzazione personale si possa compiere, ed è l’accontentarsi.
Ma come, direte, quando una persona desidera realizzarsi non deve porre limiti ai traguardi che intende raggiungere, deve puntare in alto e sognare in grande. Certo, ma converrete con me che se si punta a realizzare sogni di fatto irrealizzabili non si potrà far altro che fallire. Se per esempio il tuo sogno è quello di segnare il nuovo record del mondo nei cento metri piani, e hai 60 anni, probabilmente non ce la farai. Non si tratta di essere disfattisti, ma realisti. Dunque prima di tutto bisogna puntare a realizzare qualcosa che sia realmente realizzabile.
Soprattutto però bisogna imparare a collocarsi, cioè capire qual è l'equilibrio che dobbiamo mantenere per sentirci realizzati. Nella vita quasi nessuno ci pensa: tutti guardiamo sempre agli altri, a quanto è ricco il nostro capo, famoso quell’artista o perfetta quella modella, e ci buttiamo ciecamente verso quel modello di realizzazione. Ma imitare significa snaturarsi, forzare se stessi verso un'unica direzione, sbilanciando l’equilibrio.
E come se io puntassi a diventare uno dei top 10 scrittori italiani. Farlo comporterebbe totale dedizione alla carriera, comparsate nei talk show e un lavoro di scrittura continuo per pubblicare un libro l’anno. Questo semplicemente non sono io, io sono un padre che vuole passare tanto tempo con la propria famiglia, alzarsi al mattino, passeggiare nel bosco senza nessuno che rompe e dire no alla maggior parte delle opportunità di buiness che mi vengono proposte, perché ho capito che questa è la dimensione di pace in cui sto bene. E allora mi "accontento" di vendere qualche migliaio di copie per campare, perché questo è l’equilibrio in cui sto bene e mi sento realizzato a 360 gradi. Capite cosa intendo? Qual'è il vostro equilibrio?
Questa altro non è che una delle tante applicazioni pratiche possibili del famoso detto greco “conosci te stesso”, inciso nel tempio di Apollo a Delfi: se vuoi realizzarti stabilisci bene i tuoi limiti e accettali. Capisci chi vuoi essere e cosa comporta esserlo, cioè a cosa devi rinunciare e fin dove puoi spingerti per non compromettere il tuo equilibrio.
La cosa deprimente è che uno come Fedez può permettersi di puntare ad accumulare 200 milioni di euro. Fedez.
RispondiEliminaE noi siamo qua a discutere su come fare a vivere con 500 euro al mese.
Che Fedez o chiunque altro possa ambire ai 200 milioni di Euro a te che cosa importa? Se noi siamo felici con 500€ al mese perché ci dovrebbe riguardare di quello che hanno gli altri? Accontentarsi significa anche questo: smettere di fare confronti inutili e capire che ricco è chi sta bene ed è felice, qualsiasi sia il suo patrimonio!
Elimina"In definitiva, è felice colui che giudica rettamente, è
RispondiEliminafelice chi si accontenta della sua condizione, quale che essa
sia, e gode di quello che ha, è felice colui che imposta e regola
su basi razionali la condotta di tutta la sua vita." - L.A. Seneca
Quello che dici è vero. Ho conosciuto diverse persone che hanno fatto girare milioni, con le loro attività.
RispondiEliminaQuasi sempre hanno sacrificato affetti e salute per raggiungere e mantenere certi risultati.
Proprio per questo non ho mai invidiato nessuno per i soldi.
Il lavoro fatto dal "sistema" però è quello che hai descritto: spinge alla competizione molto spesso fine a sé stessa.
Credo sia il motivo per cui, come hai fatto tu, ho visto ex manager, ex direttori commerciali ecc., lasciare il lavoro, rilevare una fattoria e magari mettersi a produrre formaggio, guadagnando meno ma godendosela alla grande.