Lavorerai fino alla morte e farai la fame

Lavorerai fino alla morte e farai la fame
Lavorerai fino alla morte...

Una delle domande che più spesso le persone si pongono è se prenderanno o meno la pensione, cioè se tutti i soldi che stanno versando nelle casse dell’INPS hanno un senso, o se ad un certo punto il sistema non riuscirà più a sostenere il pagamento mensile delle pensioni.

Per capire ciò che potrebbe accadere nei prossimi anni dobbiamo comprendere come funziona il sistema previdenziale, se è sano e cosa potrebbe accadere nello scenario peggiore, cioè quello di una profonda crisi economica nel nostro Paese.


Lavorerai fino alla morte e farai la fame

Crisi economica che è attualmente in atto, questo va detto, perché la pandemia ha colpito duramente ed ora la guerra sta mettendo in serie difficoltà numerosi comparti produttivi.

Dunque, partiamo dal principio: se tutto va bene nel nostro sistema economico le persone lavorano e versano i contributi all’INPS che servono per pagare le pensioni agli anziani di oggi. Gli attuali lavoratori quindi NON si stanno pagando le loro pensioni future, ma quelle dei loro genitori e nonni.

L’INPS quindi NON investe i contributi che riceve, non compra azioni o ETF per far fruttare i soldi, semplicemente gira il denaro che riceve agli attuali pensionati. Purtroppo oggi ciò che arriva dai contributi dei lavoratori non basta per coprire tutte le pensioni, quindi esiste un deficit pensionistico molto forte, che nel 2020 è stato di circa 40 miliardi (causa pandemia) e nel 2021 di 15 miliardi circa.

Siccome l’INPS è in rosso in modo cronico, le sue casse vengono riempite dallo Stato con altri soldi che provengono da IVA, Irpef, accise varie che tutti paghiamo ogni giorno. Insomma, il buco colossale dell’INPS viene tappato un po' alla buona, sperando che arrivi un nuovo momento di crescita economica e di lavoro per tutti, che risolleverà le sorti del nostro paese.

Capirete che questa altro non è che una scommessa che, tra l’altro, abbiamo perso negli ultimi (almeno) 20 anni, visto che si sono susseguite tutta una serie di crisi che hanno trasformato la crescita economica in una sorta di miraggio.

L’INPS dunque è una barca che affonda e l’attuale situazione geopolitica certamente non è d’aiuto, quindi è presumibile pensare che in futuro si agirà su l'unica variabile sulla quale il Governo ha il controllo, cioè alzare ancora l’età pensionabile. Questo serve a fare in modo che gli attuali lavoratori anziani continuino a versare contributi e, allo stesso tempo, non percepiscano la pensione. E infatti l’OCSE ha già stabilito che in Italia l’età pensionabile verrà presto innalzata a 71 anni. Contemporaneamente non è assurdo pensare che le pensioni non verranno rivalutate, per non aumentare il peso sulle casse dell’INPS, e con l’inflazione che cresce questo non farà altro che diminuire il potere d’acquisto delle persone.

Insomma, a meno di una futura crescita economica inattesa e straordinariamente forte, non ci attende un futuro particolarmente radioso. Questo è il motivo per il quale chi può deve pensare autonomamente al proprio futuro. Ciò significa risparmiare investire i propri soldi in modo autonomo, lontano dalle banche che hanno costi di gestione da strozzini, e creandosi piani di accumulo (PAC) indipendenti, che abbiano rendimenti bassi, ma sicuri sul lunghissimo periodo. Non vedo altre soluzioni.

11 commenti:

  1. Francesco, ci sono alternative ai PAC? Cosa consigli? Se la pensione non la vedremo mai allora non è facile pensare di smettere di lavorare ...

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  2. Francesco, hai dimenticato il fatto che possono aumentare le aliquote contributive ai
    lavoratori, cosa che avviene regolarmente con altre previdenze (vedi Ingegneri, Dottori,altri "liberi " professionisti ecc...

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  3. Quali sarebbero i piani di accumulo indipendenti?
    Cmq grazie

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  4. INPS in rosso cronico e soldi per armi e guerra sempre pronti. INPS in rosso e stipendi di tutti i politici in salita costante. E se il popolo alla fine dicesse basta?

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  5. Hai perfettamente ragione, mi ricordo il mio primo datore di lavoro: una mattina lo trovarono disteso nella sua officina a fianco al suo tornio, aveva 63 anni.

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  6. Ci sarebbe un sistema prima licenziarsi intorno ai 50anni tutti i soldi risparmiati tenerli in contanti secondo trovare un terreno per organizzare un orto biologico un piccolo pollaio ed un paio di capre da latte terzo un prefabbricato per abitazione con pannelli fotovoltaici ed pala eolico non vistosa quarto avere il coraggio di farlo.

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    1. Non è così semplice, non è un problema di coraggio, ma tu pensi a 70-80-90 anni, di riuscire ad andare a zappare la terra, portare al pascolo le pecore .. e comunque avrai bisogno di un po di soldi. Io ho reso quasi autonoma la mia casa energeticamente, devo affinare e inventare qualcosa di più vantaggioso per il riscaldamento (a legna o onnivoro) l'orto vorrei farlo, ma ora, in vista di una possibile guerra... per il resto, sto facendo investimenti +o- tranquilli con acquisti di azioni, etf all'occorrenza, più un piccolo PAC.. Ma questi periodi di incertezza, non sono il massimo, e non è il massimo nemmeno tenere denaro liquido che aspetta la svalutazione... come la fai e fai...puoi sbagliare o può andar bene.

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  7. E non hai parlato del problema anagrafico. Basta far vedere un grafico su come l età di chi versa i contributi è sempre più alta siamo passati da una piramide ad un rombo ed il futuro è una piramide rovesciata.

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  8. Per favore , quali sarebbe i piani di Accumolo indipendenti.grazie.

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    1. Rubare, forse? Il sito si chiama "smettere di lavorare"

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