Mario questa mattina, come ogni mattina, si è svegliato presto. Dovrà guidare da fuori Roma fino alla prima periferia, districarsi nel traffico, trovare parcheggio, prendere la metropolitana e finalmente aprire la saracinesca del suo negozietto. Compie questo rituale da ormai cinque anni perché questo lavoro è la sua vita, gli permette cioè di pagare l’affitto, mangiare e mandare i figli a scuola. Mario vende sigarette elettroniche.
Dal punto di vista sociale ciò che Mario fa per campare è perfettamente accettato: è un onesto lavoratore che si dà da fare tutti i giorni, fornendo un servizio che è utilizzato da una buona fetta della popolazione. Tuttavia il suo modello di business non può durare e presto ce ne accorgeremo.
Può durare questa follia?
Il nostro punto di vista sulla vita di Mario può cambiare drasticamente se ci chiediamo cosa accadrebbe se domani il suo negozietto chiudesse i battenti. La risposta è che non accadrebbe nulla, alla società intendo, non cambierebbe sostanzialmente niente, tutti continueremmo a vivere le nostre vite come se nulla fosse, senza alcun particolare disagio.
Se ci guardiamo intorno o, talvolta, se guardiamo a ciò che facciamo per campare, ci renderemmo conto che la maggior parte di noi fa mestieri che non servono a niente: produzioni inutili, lavoro di controllo di lavori inutili, lavoro per risolvere problemi creati da lavori inutili e, quando va bene, lavori che esistono solo perché la società è fatta di abitudini o credenze. Ci sono poi i lavori dannosi per gli altri, come il promotore finanziario che cerca di abbindolarti con quei prodotti che gli fanno guadagnare le commissioni più alte, o i call center che chiamano gli anziani per vendere servizi di cui nemmeno sapevano l’esistenza.
Solitamente, arrivati a questo punto del discorso qualcuno alza la manina e dice: “La gente deve pur vivere di qualcosa e se non lavora non mangia, quindi non si tratta di lavori inutili”. Ecco, qui è importante distinguere quando il lavoro è utile per se stessi o per la società, perché vedete, se si pensa solo a se stessi, allora diventa utile anche il "lavoro" del ladro: ruba per avere i soldi per vivere, dunque a lui è utile ciò che fa, giusto? Ovviamente il ladro è dannoso per la società, ma non lo è anche chi lavora nelle fabbriche di tabacco, di armi o, andando sul meno “estremo”, anche chi tiene corsi di formazione per insegnare ai venditori tecniche di persuasione utili a raggirare gli altri e vendere di più?
Ecco allora per “utilità” si deve intendere ovviamente un’utilità sociale e da questo punto di vista pochi sono davvero indispensabili: chi coltiva, produce cibo o energia, i medici, i pompieri, le forze dell’ordine e pochi altri… la maggior parte di noi dovrebbe rendersi conto che non è poi così indispensabile.
Se pensate che tutto questo sia normale e sostenibile perché la nostra economia funziona così, beh vi sbagliate di grosso! Nel capitalismo questo è esattamente ciò che non dovrebbe accadere. Lo Stato è come un’azienda e, secondo le teorie economiche, l’ultima cosa che dovrebbe fare è sborsare soldi per lavoratori di cui non ha veramente bisogno. Invece si comporta all’esatto contrario: sottopaga i lavori fondamentali e strapaga chi non serve veramente. E allora, vi domanderete, come fa a stare in piedi questo teatrino? Beh sta in piedi semplicemente perché tutti ragioniamo come se le risorse fossero infinite, cioè come se la società fosse un’azienda i cui capitali non si esauriscono mai. Se hai soldi infiniti puoi permetterti di pagare milioni di lavoratori inutili, il punto è che nel mondo le risorse non sono infinite. Dunque tutto continuerà a funzionare fintanto che le risorse non cominceranno a scarseggiare, poi, la prima cosa che accadrà, sarà che inizieranno a saltare le teste di chi non serve veramente, esattamente come accade nelle aziende in crisi.
Ecco perchè questa follia non può durare e perchè bisogna consigliare ai giovani, ai nostri figli, di guadagnarsi da vivere attraverso qualcosa che ha un profondo valore, legato ai bisogni fondamentali dell’uomo, e credo che l’attuale pandemia lo stia dimostrando ampiamente.
Acqua calda...
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