Il lavoro è un diritto, fino a che non te lo tolgono

Il lavoro è un diritto, fino a che non te lo tolgono
fino a che non te la tolgono...

Dunque la grande illusione nella quale abbiamo vissuto fino ad oggi si è resa ormai palese: abbiamo tutti portato il lavoro su un palmo di mano: “se non lavori non contribuisci alla società e non vali nulla”, dicevano, salvo poi scoprire che la società ci toglie il lavoro quando gli pare e piace.

L’articolo 1 della nostra Costituzione dice che “L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro” e l’articolo 14 precisa che “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.”. Lo ripeto: promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto...


Il lavoro è un diritto, fino a che non te lo tolgono

Poi di punto in bianco, con un decreto legge che non ha nemmeno bisogno di essere approvato dal Parlamento, il Governo decide che questo diritto non c’è più. Se non fai come come dicono loro, allora non puoi più lavorare.

Si urla al nuovo nazismo, ma se andiamo a capire bene come funzionano le cose, scopriamo che gli articoli della Costituzione sono solo stati aggirati, non scavalcati. Se non ti vuoi adeguare al nuovo obbligo di green pass, non verrai licenziato (quindi tecnicamente non ti viene negato il diritto al lavoro), verrai solo sospeso fino al 31 dicembre, senza però ricevere alcuno stipendio. É un giochetto quello che hanno fatto, muovendosi sul filo della costituzionalità.

Allora voi direte: si ma tutto questo avviene per uno stato di emergenza, durante il quale la Costituzione prevede che il Governo abbia poteri straordinari. (articolo. 78). Ecco, in verità lì la costituzione prevede solo lo stato di guerra, non quello di emergenza sanitaria. Che il Governo possa avere poteri speciali durante un’emergenza sanitaria è stato deliberato nel 1992 con una legge apposta (la numero n. 225) dove si dice che, in caso di "calamità naturali", queste possono essere fronteggiate con "mezzi e poteri straordinari da impiegare durante limitati e predefiniti periodi di tempo".

É esattamente quello che sta accadendo, no? Hanno deciso che la pandemia è una calamità naturale, e per questo si sono dati poteri straordinari. Ma allora, riflettiamo un secondo: se (da sempre) per legge è consentito allo Stato di cambiare (di fatto) ciò che è sancito dalla Costituzione, siamo davvero sicuri che la nostra sia una Democrazia?

Ecco io, da sempre, studiando queste tematiche, sono dell’idea che la nostra non sia mai stata una vera Democrazia e le persone vivano in una grande illusione. I diritti di base, come quello al lavoro, possono essere dati e poi revocati quando pare e piace a loro. Ecco perché dico sempre che non vale la pena spaccarsi la schiena per un sistema che ti usa fintanto che ha bisogno di te, e poi ti lascia a piedi di punto in bianco. Ecco perché predico sempre che la vera libertà non si ottiene protestando, queste decisioni infauste provocheranno certamente proteste, ma non servirà a niente perchè sono le basi su cui è fondata la nostra società, da sempre, ad essere fragili e manipolabili.

Ancora una volta quindi i fatti dimostrano che la vera libertà la possiamo ottenere soltanto cambiando la nostra vita: se vivi senza lavorare, che ti diano o ti tolgano il lavoro cosa cambia? Se vivi lontano dalla società, fuori dagli schemi e dalle regole, se tolgono o mettono nuove regole cosa cambia? Mai come in questo momento emerge prepotentemente l’evidenza che conoscere a fondo le regole è l’unica soluzione per essere veramente liberi, altrimenti vivremo sempre nell’illusione che la nostra libertà sia tutelata, quando i fatti ormai hanno mostrato il contrario.

5 commenti:

  1. Ciao Francesco,
    ti seguo da alcuni anni, alcune cose le condivido altre meno. Sono d’accordo sull’eccesso del lavoro, non sulla demonizzazione dello stesso, in fondo tutti abbiamo piacere di avere quei servizi che ci aiutano a vivere meglio. Il concetto che secondo me alla fin fine anche tu sottolinei è la misura, trovare equilibri più umani e meno inclini a farsi sfruttare.
    Per quel che riguarda la vaccinazione e libertà non sono concorde con quanto scrivi, purtroppo la presunzione di sapere di troppe persone porta a comportamenti inqualificabili. Allora soluzioni che possono sembrare una forzatura diventano necessarie per arginare chi nonostante una marea di morti ancora non ha chiaro come comportarsi.
    Libertà significa rispetto, soprattutto dei più deboli. Libertà significa conoscenza, senza si rischia inconsapevolmente di seguire solo l’idea che ci piace, non quella più giusta. Pur non condividendo tutte le scelte del governo credo sia molto difficile mantenere una giusta misura dovendosi confrontare con molte idee e interessi; valuto positivamente la sorveglianza, decisamente meno certe prese di posizione.
    Roberto

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    1. Ciao Roberto ma in questo modo anche tu pensi di sapere molto quando in realtà sappiamo molto poco, nessuno può prendersi il diritto di obbligare un altra persona a fare qualcosa. Cmq chi ci mangia sopra mentre noi poveri popolani perdiamo tempo in queste discussioni?

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  2. Ciao Francesco, ovviamente sono un tuo affezionato follower su youtube, e anch'io come te voglio finalmente liberarmi dal lavoro. Sto appunto lavorando per mettere da parte qualcosa e "comprare" così la mia libertà. Sarebbe per me un onore poter parlare con te di come mi sto gestendo per poter raggiungere l'obiettivo. Lasciami se vuoi un tuo recapito e mi piacerebbe ascoltare i tuoi consigli nel mio caso specifico. Ovviamente ancora non è tempo per parlarne con amici e famiglia. Il mio progetto è solo agli inizi, e solo tu ora ne sei al corrente.
    Grazie

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  3. Ciao Francesco, sarei curioso di sapere ,essendo vaccinato e in possesso del GreenPass, se il 15 ottobre non lo esibirò sarò comunque sospeso fino al 31 dicembre 2021? Mi farei 2 mesi e mezzo di sabbatico. L'azienda può sapere se ho il greenpass anche se non lo mostro ? Grazie
    Claudio

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  4. Bell'articolo, con tante considerazioni conseguenti e incontestabili, complimenti.
    Chiaramente sono d'accordo, avevo qualche dubbio all'inizio della pandemia, ma vedere l'uso che stanno facendo della situazione per imporre cambiamenti (anche nel nostro stesso modo di pensare) funzionali solo alla perpetuazione di un modo di vivere profondamente sbagliato mi sta disgustando. Il moralismo d'accatto, il pensiero unico, il ricorso ad una neolingua quasi di stampo orwelliano, tutto ciò mi inquieta e mi disgusta. Della nostra salute non interessa un gatto a nessuno, è funzionale solo al ripristino del modello 'nasci, consuma e crepa'.
    L'unica cosa positiva di tutto ciò, se così si può dire, è che almeno si sta squarciando il velo dell'illusione, quella di vivere in un sistema democratico, come hai scritto tu. E anche quella che possa esistere, da qualsiasi parte, un sistema democratico.
    Mi spiace che le voci dissidenti appartengano quasi solo ad uno schieramento (non mi riferisco alla tua naturalmente, parlo del teatrino della politica ufficiale).

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