Ci sono state due scelte fondamentali nella mia vita, decisioni che mi hanno permesso di realizzare sostanzialmente tutti i sogni che avevo nel cassetto (anche se ne entrano sempre di nuovi).
Oggi vorrei cercare di essere il più conciso possibile e provare a spiegare come ho fatto a fare tante cose (video, libri, viaggi ecc...) al fine di aiutare più persone possibili a focalizzarsi su ciò che realmente serve per realizzare i propri desideri.
Gli altri ti rovinano la vita
La prima scelta è stata quella di non contare mai sugli altri: dopo l’esperienza da musicista, con un disco registrato in un prestigioso studio e consecutivo tour in inghilterra, ho capito che per dare vita e alimentare un grande progetto serve uno sforzo enorme. I sogni si realizzano creando progetti e lavorando ogni giorno per anni, affinché questi prendano lentamente forma. Tuttavia, quando il progetto dipende da un gruppo di persone, non si può pretendere che tutti abbiano gli stessi obiettivi, ed è giusto così, ma se tu vuoi raggiungere traguardi importanti e gli altri no, allora gli altri ti saranno soltanto d’intralcio.
Questa semplice constatazione ci porta ad un'inevitabile conclusione: o tratti gli altri come se fossero degli strumenti, dei meri esecutori che ti servono solo per raggiungere i tuoi scopi, oppure scegli di fare tutto da solo. Ci sono contesti, come quello lavorativo, dove questa è la normalità, infatti i dirigenti spesso e volentieri trattano le persone come oggetti di cui servirsi, da scartare o sostituire quando non sono più propedeutici ai loro scopi.
A me non va di trattare gli altri come oggetti (anche se con gli hater in passato l’ho fatto più volte, lo ammetto) per cui, ad un certo punto della mia vita ho deciso che se avessi voluto realizzare qualcosa di grande, avrei dovuto contare solo sulle mie forze. Col senno di poi credo di aver fatto la scelta giusta, ma in questo percorso ho capito che per realizzare i propri sogni serve un’altro ingrediente: concentrarsi esclusivamente su se stessi. Questo non significa trascurare le persone che ami, significa smettere di perdere tempo a preoccuparsi di tutti gli altri.
Sembra una banalità, ma guardiamo a ciò che tutti facciamo ogni giorno: quando accendiamo la TV e stiamo ore a guardare un reality o quei dibattiti di scarso valore su Rete 4, quando per serate intere scorriamo la timeline di Facebook, Instagram, TikTok ecc… persino quando alla pausa caffè o ad una cena passiamo il tempo a sparlare degli assenti, stiamo facendo esattamente questo: ci preoccupiamo morbosamente della vita degli altri. Coi social, in particolare, lo facciamo compulsivamente: appena ci alziamo, quando siamo seduti in bagno e a talvolta; anche quando siamo in auto e scatta il semaforo rosso sentiamo l’irresistibile impulso di prendere in mano lo smartphone. E poi critichiamo, oh quanto critichiamo! Scriviamo commenti di un’acidità inaudita, che talvolta sfociano in offese più o meno velate.
Ecco, allora volevo umilmente dare un suggerimento a tutti quelli che passano così la propria vita, cioè come meri strumenti di guadagno PER ALTRI e, nel tempo libero, continuamente preoccupati di cosa fanno GLI ALTRI: i sogni si realizzano quando smettiamo di porre GLI ALTRI prima di noi. Se non lo facciamo, se non ci concentriamo su noi stessi, la nostra vita sarà solo assenza di azione e tutto rimarrà per sempre esattamente com’è adesso. Chiediamocelo con estrema sincerità: vogliamo veramente che la nostra vita rimanga per sempre quella che è oggi? Perchè non arriverà l’Arcangelo Gabriele a donarci un milione di euro mentre spippoliamo con il telefono.
E niente, questa riflessione finisce qui, volevo solo assicurarmi che foste coscienti del fatto che guardare gli altri e parlare degli altri è solo un grandissimo spreco di opportunità. Pensiamo a noi, capiamo cosa vogliamo veramente NOI dalla vita e usiamo ogni stramaledetto secondo libero per realizzare i nostri sogni, un passo dopo l’altro. Fallo adesso, spegni quel telefono, non guardare me, io me la caverò lo stesso non ti preoccupare… pensa alla tua vita.
Buongiorno Francesco,
RispondiEliminaquante volte al lavoro vedo parlare male degli altri. E quello è furbo, e quello è scemo, e quello ... E' giusto aiutare gli altri che sono in difficoltà, ma nel frattempo concentrarsi sui propri obiettivi in modo da avere un' esistenza serena.
Passare 60 secondi a invidiare il prossimo sono un minuto di tempo buttato via che nessuno riporterà più indietro. Saluti.
Già... Smettere di occuparsi degli altri... Se tutti i tuoi seguaci seguissero il tuoi consiglio, scriveresti questo blog solo per te stesso
RispondiElimina"io me la caverò lo stesso non ti preoccupare...pensa alla tua vita"
RispondiEliminaNon poteva esserci messaggio più azzeccato per me adesso. Grazie
Bellissimo articolo grazie è assolutamente vero!!!
RispondiElimina"non guardare me, io me la caverò lo stesso non ti preoccupare… pensa alla tua vita." Lo prendo alla lettera. Seguo questo blog/sito da anni ma non trovo, da un pezzo ma non trovo più alcuna coerenza con i post, sempre più "rarefatti" e il nome del blog stesso: "Smettere di lavorare". Ultimamente leggo solo considerazioni, legittime per carità, su televisori, società, comportamenti delle persone. l' autore si offende se un operaio, vedendolo correre gli grida: "dai che arrivi primo". Frase scomposta per carità, ma che non è una novità in quanto l' ho sentita anche io da bimbo e non mi sono offeso o arrabbiato. Le disquisizioni, sempre a carattere personale, ormai poco o nulla hanno a che vedere con la smettere di lavorare( e conseguentemente campare senza rubare o vivere in difficoltà). Quindi prendo alla lettera il consiglio, forse l' unico valido da molti mesi a questa parte, di non seguire più questo blog. Senza offesa e senza polemica ovviamente. Come direbbe Francesco, libera scelta.
RispondiEliminaFrancesco, a proposito di ACIDE considerazioni o critiche, perchè definisci "dibattiti di scarso valore" solo quelli di rete4? Personalmente noto ciarpame e omologazione al ribasso in tutte le reti (Rai in primis anche se faccio il di tutto per non affiggere "manifesti di opinione" proprio per non cadere in contraddizione!
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