Non sono in molti a sapere che esiste un universo di oggetti ricondizionati che costano decisamente meno di quelli nuovi, sono provvisti di garanzia e, di fatto, sono sostanzialmente identici a quelle nuovi.
Oggi capiremo cosa sono veramente gli oggetti rigenerati, dove trovarli e se vale la pena o meno optare per questa scelta, valutando il risparmio effettivo che è possibile ottenere. Capiremo inoltre come si tratti di una pratica fondamentale per ridurre l’impatto della produzione sfrenata che sta portando l’essere umano verso il baratro.
L'elettronica ricondizionata quanto fa risparmiare?
La prima cosa da sapere in merito a questo mercato è che gli oggetti ricondizionati sono sostanzialmente prodotti usati, che le aziende ritirano per i motivi più disparati, ma che vengono completamente revisionati e rimessi in vendita. Di fatto quindi sono pari al nuovo perchè le parti rotte o logorate vengono cambiate, le batterie sostituite e il tutto accompagnato da scatola e istruzioni originali. Le aziende danno inoltre una garanzia che per legge non può essere inferiore ai 12 mesi, quindi deve trattarsi effettivamente di qualcosa di esteticamente integro e tecnicamente funzionante.
L’aspetto più interessante è naturalmente il prezzo: gli oggetti ricondizionati vengono infatti messi in vendita ad un prezzo che è inferiore anche del 40% rispetto al nuovo e per questo sono estremamente convenienti, talvolta più del classico usato. Su quest’ultimo, come sappiamo, spesso non vi è alcuna garanzia, mentre gli oggetti rigenerati sono controllati e testati in ogni loro funzione.
Ora la domanda è: dove si trovano gli oggetti ricondizionati? Beh naturalmente, trattandosi quasi esclusivamente di prodotti di elettronica e informatica, sono reperibili presso tutti i grandi rivenditori che operano in questo settore. Amazon ha la sua sezione Renewed, così come eBay, Mediaword, ma non mancano siti specializzati in questo mercato. I più famosi sono Refurbed e BackMarket.
Ovviamente, oltre ad un vantaggio economico, il mondo degli oggetti ricondizionati rappresenta anche un metodo per arginare il grande problema dell’elettronica di consumo dalla durata limitata e che poi deve essere smaltita. Tanto per snocciolare qualche numero, secondo l’EEB, l’intero ciclo di vita degli smartphones in Europa causa l’immissione nell’atomosfera di qualcosa come 14 milioni di tonnellate di CO2 l’anno. Prolungare la vita degli apparecchi elettronici attraverso il riuso e il mercato del ricondizionato, permetterebbe di immettere 10 milioni di tonnellate in meno di CO2 nell'ambiente ogni anno. Per fare un paragone è come se, solo in Europa, ci fossero 5 milioni di automobili in meno a circolare per le strade.
L’acquisto di un prodotto rigenerato dunque ha un impatto minore sull’ambiente perché riduce l’utilizzo di risorse ed energia, contribuendo all’unica vera arma che oggi abbiamo a disposizione per risolvere la crisi climatica in atto, ovvero l'introduzione dell'economia circolare.
È chiaro che, come sempre, il modo migliore per non inquinare (ma anche risparmiare) è quello di smettere di acquistare il superfluo, ma quando proprio non se ne può fare a meno, allora gli oggetti ricondizionati (ma anche quelli usati) sono la scelta che dobbiamo prediligere.
Ciao Francesco, sono contento che tu abbia fatto questo articolo sugli oggetti elettronici ricondizionati soprattutto per fare in modo da convincere più persone possibili a fare le scelte consapevoli per ridurre l'impatto ambientale della nostra povera terra che rischia di scomparire da un giorno all'altro!
RispondiEliminaSe a qualcuno può interessare anche c'è l'attività per i diritti dei bambini del Congo JOHN MAPALIZA che promuove lotte per la responsabilità e l'utilizzo di cellulari ricondizionati.
Troverete tutte le informazioni se lo cercate o sul suo sito.