Ogni tanto sento dire che riscaldarsi con la legna da ardere inquina. Questo perché le persone confondono l’uso domestico del legname con quello industriale, ad esempio per produrre energia elettrica.
Anche se le biomasse provenienti dalle foreste (ad esempio i pellet) sono considerati energia pulita, in verità non lo sono per niente. Si crede che si tratti di energia pulita perchè il diossido di carbonio emesso dalla combustione degli alberi viene riassorbito da quelli piantati al loro posto, ma non è così semplice.
Riscaldarsi con la legna in sicurezza
Quando il taglio e la combustione sono massivi e veloci come nell’utilizzo industriale, i nuovi alberi non riescono a crescere e sostituire in tempo quelli tagliati e bruciati, nemmeno se li piantano tempesticamente. Il risultato finale è che il bilancio di CO2 nell’aria è in costante crescita.
Tuttavia, lo ripeto, c’è enorme differenza tra l’uso industriale e il tagliarsi da sé la legna necessaria a riscaldarsi d’inverno. In quest'ultimo caso si brucia una quantità molto contenuta di legname in un lasso di tempo molto ampio. Di fatto questo uso lascia l’intero ecosistema intatto e capace di assorbire la CO2 emessa per combustione.
Compreso questo vediamo alcuni suggerimenti per riscaldarsi con la legna in sicurezza, visto che ogni anno bruciano tetti e muoiono persone, accorgimenti che io stesso metto in pratica perchè, come sapete, sono solito riscaldarmi in quel modo.
Prima di tutto è importante che la stufa a legna sia moderna e che il camino si stato progettato da qualcuno di competente. Stufe a legna datate inquinano moltissimo e devono essere rottamate. La tecnologia negli ultimi anni ha fatto passi da gigante, cambaire stufa è come passare da un'auto Euro 0 a una Euro 6. La spesa oggi è abbastanza contenuta perché esiste il, conto termico, che prevede il rimborso del 65% su ogni intervento atto ad utilizzare energie rinnovabili.
Il camino va pulito con regolarità: se si fa un uso intenso occorre pulirlo tre volte l’anno, altrimenti la sola pulizia a fine estate (prima dell’accensione autunnale) è sufficiente. Se non si esegue quest'intervento la canna fumaria può prendere fuoco e l’incendio estendersi a tutto il tetto. Siccome trattasi di mala-manutenzione, in questi casi l’eventuale assicurazione sulla casa non rimborserebbe i danni.
Per finire è importante prevenire la formazione di monossido di carbonio in casa, e questo si ottiene assicurando un'ottima combustione. Attenzione che c'è differenza tra diossido di carbonio (CO2) monossido di carbonio (CO). Il primo è sempre prodotto dalla combustione, mentre il secondo è molto più letale e si sviluppa in grande quantità quando si brucia la legna con pochissima aria! Vediamo come questo accade.
La vecchia credenza che il fuoco vada acceso dal basso verso l’alto è errata. Tanto per capirci incendiare la carta (o la diavolina) sotto piccoli ramoscelli e poi sopra riporre i pezzi più grossi è certamente ciò che fanno quasi tutti, perché il fuoco va verso l’alto, ma non è il modo meno inquinante e pericoloso di agire. In questo modo infatti si crea molto più fumo perchè si da vita ad una combustione con scarso ossigeno, e quindi aumenta anche la formazioni di CO. Invece è bene riporre il legname più grande sul fondo, poi la carta (non patinata mi raccomndo!) e infine i legnetti più fini. Così il fuoco rimane in alto, brucia subito la legna fina e si raggiunge molto rapidamente una temperatura elevata. In questo modo si riducono i fumi e le parti più grandi si incendieranno dopo, con la caduta sottostante delle braci roventi, che quindi ne provocano una combustione ad alte temperature, cioè meno pericolosa e inquinante.
Spero che queste informazioni siano state utili: purtroppo in rete c’è molta disinformazione in merito, ma oggi riscaldarsi con la legna ad ardere (al che dicano alcuni ben pensanti) è ancora un metodo estremamente ecologico ed economico.
Da quando vivo in campagna, e sono quasi 10 anni, la mia famiglia si scalda esclusivamente con stufa a legna, legna che quest'anno abbiamo comprato per la prima volta perché a conti fatti andare in montagna nelle zone permesse dalla forestale a tagliare e portare giù legna col fuoristrada ogni volta costa di più che acquistarla tutta insieme. Inoltre non abbiamo tempo quest'anno, poi la legna non è che la tagli e puoi usarla subito, va lasciata asciugare per l'anno successivo, e noi dopo ben 10 anni avevamo finito tutte le scorte precedenti.
RispondiEliminaSul fatto che ciò inquini neanche perdo troppo tempo, la gente s'è fatta intortare ben bene dalla balla dei CO2 e il surriscaldamento globale quando invece siamo in piena mini era glaciale ma lasciamo stare, si sa che dove non arriva la consapevolezza ci sono pronte le cagate televisive, come ora con un virus "letale".
Per me poi vivere in campagna e avere i termosifoni è fuori discussione, così come l'allaccio gas di città. Noi con una bombola da 25 litri al costo di 25 Euro ci facciamo 4 mesi in cucina, al resto pensano i pannelli fotovoltaici.
Mai come di questi tempi bisogna essere quanto più autosufficienti possibile, perché non si sa come vanno a finire tante cose, e vivere in realtà rurali è almeno per me la soluzione migliore in assoluto.
Oltre che la più sana per la mente, il corpo e lo spirito.
Una bombola da 25 kg a 25€. è un super prezzo complimenti. Detto questo con un po di pazienza nel bosco ci sono un sacco di alberi morti già secchi e magari anche già abbattuti al suolo pronti per essere bruciati. Basta passeggiare ed approfittare di quello che la natura ci mette a disposizione, io sono anni che non taglio un albero vivo, in oltre gli alberi morti si possono raccogliere anche in estate quando il taglio del bosco è vietato, ovviamente il terreno è vicino a casa. Il mio terreno coltivato a bosco da 35 anni in effetti continua a presentare un mucchio di alberi ed è ben lontano dall'esaurirsi. Certo si fa tanta fatica ma io non vado in palestra quindi......
EliminaSi, 25 Euro è un prezzo molto conveniente devo dire.
EliminaVivere in realtà rurali ha indubbiamente molti lati positivi.
Riguardo agli alberi nelle vicinanze purtroppo no, i terreni vicini e anche a chilometri sono tutti di proprietà e sicuramente capita che qualcuno chieda a noi di aiutarlo ad abbattere uno o più alberi già mezzi caduti o malati e poi ci dà gran parte della legna.
Anche quest'autunno ci è stato chiesto e andremo a fare dei lavori in terreni altrui, ma non possiamo prendere legna nel raggio di km ecco, l'unica via è sempre stata andare in montagna e abbattere alberi designati dalla forestale o ripulire ampie zone da alberi già caduti.
In genere affittavamo un camioncino o trattore se era tanta, allora il risparmio c'era perché facevamo carichi anche di 15-20 metri cubi di legna, ma ultimamente tra la mancanza di tempo e meno legna da fare (da quando cioè la forestale come corpo separato non esiste più, manco a dirlo) abbiamo ritenuto fosse meglio acquistarne un po' e vedere come si evolve l'inverno, e se non basta ne acquisteremo dell'altra.
Abbiamo anche noi un terreno coltivato a boschetto da 30 anni ma anche lì non ci sono al momento alberi da buttar giù, al massimo resti di ripulitura che usiamo come fascine per il forno a legna.
Sarebbe interessante un video sulle stufe a legna. Ho visto quello con Mauro sulle stufe a pellet, ma le stufe a legna sono più economiche.
RispondiEliminama non è meglio una stufa pirolitica?
RispondiEliminaLa pirolitica (o a gassificazione, fiamma inversa, etc) è il meglio che si possa trovare sul mercato. Nell'articolo infatti è specificato che sono stati fatti enormi passi avanti. L'unica problema è il costo, ma con gli incentivi è possibile farsi rimborsare il 65% o anche il 110% (superbonus); in questo secondo caso però bisogna vivere in un comune montano oppure in zona non metanizzata e il comune non deve essere inserito nella lista di quelli che sono stati sanzionati dalla UE per la qualità dell'aria.
EliminaCon un po' di manualità si può costruire da soli. Magari fare un mini progetto, provare, sistemare, riprovare e poi costruirla delle dimensione che si vuole.
EliminaCiao
Lessi un capitolo riguardante la stufa pirolitica un libro di Marco Pizzuti, se non ricordo male il titolo è "scoperte scientifiche non autorizzate"
EliminaNon sono d'accordo. Il riscaldamento a legna inquina forse ancor più del metano. Basta guardare l'interno della canna fumaria per constatare la quantità di fuliggine che si deposita. E quella che viene emessa nell'aria non è da meno.
RispondiEliminaproprio cosí....
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