Quando non sai Diventi Gentile

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La perdita di gentilezza è una caratteristica molto ricorrente negli individui moderni, che appaiono ormai prevalentemente egocentrici. Questo atteggiamento ci rende sostanzialmente cattivi, visto che ognuno pensa solo a se stesso, a come manipolare l’altro, possedere sempre di più e schiacciare chi si mette sulla sua strada.

I motivi di questa tendenza diffusa, che tutti constatiamo quotidianamente, sono molteplici. Ciò che ci interessa maggiormente però sono le conseguenze a cui questo atteggiamento ci porta, conseguenze che, una volta individuate, certamente preferiremo evitare.

Quando non sai Diventi Gentile

Ognuno di noi sente dentro di sé l’irresistibile bisogno di dimostrare all’altro di valere di più, questo per il semplice fatto che nella società moderna sei qualcuno solo se è questa a riconoscerti come tale. In essa viviamo una continua competizione: superare un esame, avere quel posto di lavoro, fare carriera, vendere di più, possedere cose e conquistare la donna più bella. Dobbiamo apparire come quelli che hanno capito tutto, che sanno come si fa e che (col senno di poi) non farebbero mai gli errori stupidi che hanno compiuto gli altri. 

Ecco qui gli ingredienti quotidiani del nostro vivere, l’insieme di tutti quei pensieri e quelle azioni che ci rendono arroganti, saccenti, disinteressati all’altro.

Ognuno di noi, in misura differente, vive secondo questi standard e la conseguenza diretta di tale atteggiamento è il profondo sentimento di solitudine che ci attanaglia. E’ triste da dire, ma se ci riflettete attentamente noterete che la maggior parte delle persone che vi circonda lo fa solo per interesse personale. Al lavoro questo aspetto è palese, ma che dire dei conoscenti che vi chiamano solo quando hanno bisogno? E poi vi siete mai ritrovati nei guai? In quel momento non si sono forse dileguati praticamente tutti? Le persone su cui possiamo veramente contare sono davvero poche.

Questo non è certo un bel vivere, pertanto se ci riconosciamo anche solo in parte in tutto questo, oggi abbiamo la possibilità di cambiare. Per farlo basta comprendere una verità fondamentale: l’uomo smette di essere ciò che è e diventa improvvisamente gentile quando non sa. Quando candidamente si ritrova nello stato d’animo della comprensione e dello stupore, ecco che ogni sua sovrastruttura crolla. Diventa come un bambino curioso che ascolta seranamente ciò che gli viene detto con occhi sbarrati.

Al contrario, quando si deve dimostrare di essere all’altezza, di sapere tutto e non avere niente da imparare, ecco che lì si diventa cattivi.

Cambiamo il nostro modo di pensare, approcciamoci al mondo con l’idea che vi sia sempre qualcosa da imparare, che ogni esperienza, anche la più banale è un’occasione per diventare persone migliori, complete e consapevoli. Allora il mondo ci apparirà meraviglioso pur rimanendo sempre lo stesso, perchè saremo noi ad avere nuovi occhi.

3 commenti:

  1. Buongiorno, quello scritto in questo articolo, non solo è tutto vero ma,aggiungerei che oltre a diventare cattivi, l'egoismo sovrasta tutto.
    Ormai quasi sulla soglia dei 60 anni ed ex artigiano,lavoro da più di 15 anni in un'azienda solida dove ho portato esperienza e formazione ai più giovani e chiedendo collaborazione.
    A parte qualcuno, nel mio team, a chi non ha capito e, mi richiede, sono sempre pronto a rispiegare10 volte e correggere (si producono accessori moda) Mentre, se io sbaglio o magari non ho capito e cerco aiuto in un particolare, ecco puntare il dito e invece di collaborare, pronti a scavalcarti e cercare meriti per apparire ai superiori. Solo quando si rendono conto che quello che stanno facendo potrebbe portare problemi nell'industrializzazione e produzione con danni non indifferenti, allora si rivolgono gentilissimi per chiedere consiglio dalla tua esperienza e ringraziano. Tutto questo dura qualche ora per poi ritornare pieni di se. Mi scuso se mi sono dilungato ma, mi piacerebbe sapere di qualcun'altro se si ritrova con problemi diversi e non dell'azienda ma di chi lavora a fianco.

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  2. Si , è proprio la dinamica tipica in cui si muove la maggior parte degli individui in questa società spronata alla competizione , anche quando questa porta a risultati di malessere che si manifesta a livello psichico e di conseguenza anche sullo stato di salute generale. Ma sono scelte che abbiamo fatto consapevolmente o seguendo linee guida divulgate incessantemente da ogni dove ? Troppo spesso , assecondiamo dei "comandamenti" come fosse fuorilegge ignorarli o anche solo filtrarli nella propria essenza ; talmente saturi di storie che il nostro cervello ci racconta di continuo , su cosa devi fare per essere un modello con i requisiti per la società (giudicante) , che neppure ci soffermiamo a chiedere al nostro essere se davvero il nostro agire è in armonia con i nostri princìpi a cui facevamo riferimento facendo (chi più,chi meno) autoanalisi nell'intento di trovar pace in noi stessi. I risultati ? Angoscia , solitudine , agressività e depressione diffuse in ogni campo . Si salvi chi può ..

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