Nessuno, Uno, 100.000 (di noi)

centomila
centomila di noi

Un tempo ero "Nessuno", ma non nel senso dell’assenza di popolarità, quella non conta niente e non mi importa, è solo un mezzo necessario al diffondersi delle nostre idee, così come lo sono gli articoli, i video e i libri.

Poi, ad un certo punto tutto è cambiato, siamo diventati una grande famiglia, attualmente la più numerosa in Italia su questi temi (downshifting, cambiamento, semplicità volontaria, decrescita, chiamatela come volete...), e la nostra collettività ha assunto una forza che forse non riusciamo ancora a comprendere a fondo. Questa trasformazione può veramente cambiare le cose, e questo sta già accadendo.


Nessuno, Uno, 100.000 (di noi)



Ero "Nessuno", dicevo, perché non stavo facendo nulla per gli altri, pensavo solo ai miei interessi, a lavorare, portare a casa la pagnotta e comprarmi le cose. Potrei riassumere quel periodo della mia vita con tre parole: Io, io, io. C’ero solo io.

Quasi tutto il mondo vive così, pensa solo a fare ciò che porta ad un vantaggio personale: nei fatti è sempre "prima io e dopo gli altri", a parole invece si fa finta che degli altri ci interessi qualcosa. E non c’è niente di strano, è la società stessa a suggerirlo, l'economia ad incoraggialo e l’ego a nutrirsene. Nella società siamo "Nessuno", uno dei tanti che compone la massa, e ogni nostro "Io" pronunciato, equivale ad un inutile tentativo di nascondere l’evidenza di essere, in realtà, "Nessuno".

Poi, un giorno, sono diventato, "Uno". Uno che pensa con la propria testa, che non fa quello che fanno tutti solo perché glielo hanno insegnato o perché "è così che si deve fare". Uno che se ne frega di essere giudicato, perché il giudizio è un problema di chi lo formula. Nel momento esatto in cui ho iniziato a mettere in discussione il nostro sistema, ho compreso che la vita poteva essere spesa meglio che nel continuo e inutile nutrimento dell’Io. Si potevano aiutare tante persone a cambiare direzione, ad incamminarsi sulla strada della felicità, che si trova invertendo la rotta e andando controcorrente.

Nessuno stramaledetto oggetto o traguardo personale mi ha mai dato tanta soddisfazione come quella di sentire la voce delle persone che per tanto tempo erano rimaste un nickname su uno schermo, dire grazie. Sto parlando di chi ho incontrato durante il tour di "Ricco solo risparmiando", anime libere e meravigliose che hanno scelto la faticosa via del cambiamento. E, ancora una volta, non si tratta di sentirsi importanti di fronte a decine di persone che ti ascoltano, ma della sensazione di star facendo qualcosa di veramente buono e utile, anche solo per una cerchia ristretta. Questo l'ho imparato col tempo e ne ho avuto la conferma quando non ho percepito differenze motivazionali nel trovarmi di fronte a 100 persone come a Milano, Treviso, Torino o quindici come a La Spezia. Sei "Uno" quando il tuo stato d’animo non dipende più da quello che ottieni, dal successo che hai, ma da quello che dai, e dare non è una questione di "quantità". L’insoddisfazione è un problema solo di chi desidera.

Ma la sorpresa più grande, la scoperta inattesa che questo viaggio mi ha regalato, è stata comprendere che quando smetti di pensare solo a te stesso, a quello che vuoi, e inizi a mettere gli altri prima, diventi "Centomila". E lo diventi senza volerlo, senza cercarlo. Improvvisamente realizzi che la tua voce non è più solo tua, è diventa la voce e il pensiero di un gruppo enorme, un fiume d'anime che diffonde i valori in cui hai sempre creduto. Allora senti una forza incredibile e una motivazione senza precedenti, perché hai la conferma che non ti sbagliavi, che si tratta di valori utili, che possono cambiare veramente le cose, iniziando dalle vite delle persone.

Sono profondamente convinto che ognuno di noi dovrebbe diventare centomila, smettere di pensare a se stesso e diventare vettore di cambiamento. Da tempo sto lavorando in questo senso, per essere sempre più community e sempre meno individui, e presto i frutti si vedranno.

In tutto il tour di "Ricco solo risparmiando" avrò incontrato meno di mille di noi, ma è grazie al web che oggi quelle parole e quei valori hanno raggiunto più di 100.000 persone. E qui devo ringraziare la mia casa editrice "Il Punto d’Incontro" che un giorno, telefonandomi, ha insistito affinché a Milano registrassi tutto.

Il video a cui vi lascio tra qualche istante, nella prima parte, raccoglie esattamente quei valori. Poi si parla di ricchezza e denaro, cose che contano poco e sono solo una possibile strada verso la liberazione, idee condivisibili o meno, non importa, io cerco solo di mostrare strade concrete, come faccio da più di 300 articoli su questo blog. Questa è una, poi sta al singolo decidere.



Grazie per queste prima 100.000 testimonianze di cambiamento, grazie.

4 commenti:

  1. Sulla questione anime libere ci andrei molto piano, ché la strada per l'inferno è sempre lastricata di buone intenzioni.

    Voler cambiare è solo l'inizio di un percorso che oltre che materiale dovrebbe essere spirituale, altrimenti il cambiamento non è autentico ma solo una moda passeggera.
    Nella vita ci vuole etica, e quella non la si dissotterra dal giardino di casa un bel giorno, ma la si ha fin da piccolissimi.
    Non nutro grande fiducia in chi fino al mese prima ha vissuto una vita per comprarsi roba inutile e reputava fondamentale ad esempio avere una casa con mobili da migliaia di Euro o il SUV che all'improvviso viene folgorato sulla via della decrescita e della semplicità.
    Sono percorsi seri, di parecchi anni e spesso comportano scelte che possono sembrare dolorose all'inizio, ma dentro di sé si deve sempre aver avuto il seme della consapevolezza, altrimenti ripeto è solo una moda in cui rientri anche tu Francesco, che però come me hai fatto le tue scelte scomode al sistema fregandotene bellamente delle opinioni altrui. E soprattutto restando fedeli e coerenti a quelle scelte.

    Guardandomi in giro non vedo alcuna anima che sappia liberarsi per un secondo dal concetto di possedere, andare a votare, amare egoisticamente.

    Non è un crimine essere mediocri, tutti lo siamo. Il crimine è volerlo restare, mediocri, e far pagare al resto del pianeta la nostra mediocrità.
    Se bastasse leggere i tuoi libri per liberarsi l'Italia non farebbe lo schifo che fa a parecchi livelli.

    Voglio vedere se questo me lo pubblichi 😄

    Anna

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    1. Concordo pienamente con te, Anna. Oltretutto, il desiderio di liberarsi ed elevarsi spiritualmente, può essere esso stesso un altro subdolo meccanismo di controllo dell'ego, appositamente messo in atto per illuderci di non essere più sotto il suo controllo. Molte persone si credono libere ed illuminate, e non hanno nemmeno idea di cosa comporti l'illuminazione, e paradossalmente sono quelle che avranno più difficoltà a raggiungerla. Come possono infatti vincere l'ego, se questo è riuscito a illuderli, di non essere più al comando?
      La verità è che questo è un percorso senza fine, in cui nessuno può dirsi libero. Ogni giorno si conquistano nuove consapevolezze, e ogni giorno si rischia di cadere, se non si ha una profonda visione e convinzione di ciò che è realmente importante.

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    2. Sottoscrivo ogni tua parola Daniele. Mai identificarsi con l'illusione dell'essere "arrivati" perché ciò che conta davvero è il viaggio con uno scopo, e il come e con chi fare quel viaggio, non la meta che cambia di volta e di volta a secondo della consapevolezza raggiunta. Ma è fondamentale il partire da qualche parte e voler essere il cambiamento che si vuole vedere e vivere.
      Grazie per il bel commento.

      Anna

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    3. Credo che la maggior parte delle persone pensi che non c'è alternativa e si arrangia con le cose che ha a disposizione. Non vedo colpevolezza quanto semplicemente un istinto di sopravvivenza, da un lato vorrei essere così flessibile e capace di sopportare.

      Volevo fare una carriera il cui mercato si è spostato quasi interamente sui social media. Ho fatto molti anni di pratica, ma per avviare questa carriera molto bella che desidero molto dovrei fare marketing sui social media. C'è tantissima competizione. Mi sento a disagio. Mi ritrovo a mettere contenuti su questi siti anonimi, nessuno risponde, magari arriva qualche numeretto che non significa niente. Sono sempre stato un orso che ha vissuto in solitudine e quiete ma questi social media sono un incubo. C'è un isolamento che è peggio di una prigione, un mucchio di persone che provano di tutto per farsi notare, cercano di arrabattarsi numeretti che un giorno potrebbero diventare soldi, sogni, carriere. Ho sbagliato, non avevo considerato questa trasformazione. Fino a pochi anni fa ero innamorato di internet. Ho conosciuto persone diverse, c'era una società di persone vere e tanta potenzialità. Davvero credevo che fosse un futuro, credevo che avrebbe creato della meritocrazia, credevo che sarebbe stato possibile trovare una strada.
      Credo che questa illusione mi stia facendo del male, sto sviluppando pensieri negativi che prima non avevo. Onestamente non ho idea di cosa fare del mio futuro. Questa carriera era tutto per me, ma non è fattibile. Bisogna passare per questo calvario che proprio non riesco a sopportare. Invidio le persone che riescono a proporsi così, a cavalcare l'onda, io proprio non so come fare. Mi sono dato la colpa per i miei insuccessi dicendomi che non sono abbastanza capace, devo imparare questo e quello, passano gli anni, la situazione peggiora.
      Devo trovare un modo di vivere, reinventarmi a trent'anni. Sembra tutto così complicato quando non sai neanche quale strada prendere.

      Non so perché ho lasciato questo commento. Onestamente credo che il problema sia mio, non delle persone. In fondo siamo tutti animali, gli animali si adattano. Chi non si adatta non sopravvive. Tutto è ancora basato su fattori di opportunità, adattabilità. Troppe persone, tanta obsolescenza.
      Spero che le persone si stanchino, ma non succederà. Sembra diventare tutto sempre peggio, o forse è tutto nella mia testa perché ho seguito la strada sbagliata.

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