Cosa ho Imparato dal Tour di Ricco Solo Risparmiando?

la Feltrinelli di Torino
la Feltrinelli di Torino

Nelle scorse due settimane sono stato impegnato in un lungo e faticoso tour in giro per l'Italia, per presentare il mio terzo libro "Ricco Solo Risparmiando". Ho organizzato tutto da solo (o quasi), ed è stata un'esperienza veramente unica, che mai avrei immaginato di vivere. Ero molto emozionato e ho imparato tantissime cose.

Con questo post vorrei raccontare cosa ho capito del mondo dell'editoria, delle librerie, degli autori, di come si comportano, di quello che (non) ci raccontano. Ho compreso quanto sia difficile questa strada e come funzionano realmente le cose. Ho capito, come spesso mi succede nella vita, che fino al quel momento non avevo capito niente.



Cosa ho imparato dal Tour di Ricco Solo Risparmiando?


La via dello scrittore è incerta. Almeno per un anno ci si chiude in casa (e in se stessi) raccogliendo idee e pensieri, per poi sviluppare un lunghissimo testo destinato ad essere letto e riletto almeno una decina di volte. Tutto deve filare, avere un senso logico. Deve essere completo, ma non prolisso, interessante, ma non di nicchia, preciso e documentato. Infine si invia il lavoro alla casa editrice sperando che che lo scritto venga valutato positivamente e preso in considerazione. Solo questo passaggio richiede qualche mese d'attesa, periodo in cui non si può fare altro che pregare. Poi arriva la tanto attesa risposta: per “Ricco solo Risparmiando”, il mio terzo libro, è stata un “sì”, un meraviglioso sì che ha cancellato ogni preoccupazione e mi ha fatto tirare un grande sospiro di sollievo.

Ma questo non è l'epilogo, al contrario, è solo l'inizio, perché ogni volta che un libro è pronto parte il waltzer delle revisioni: il testo deve essere controllato, corretto, sistemato e quindi continuamente modificato in un “batti e ribatti” con l'editore. Ci vorranno almeno altri sei mesi prima che si parli di una possibile data di pubblicazione, che poi dovrà coincidere con i periodi strategicamente favorevoli, che solitamente sono una paio l'anno.

Come nel mio caso, prima ancora che lo scritto sia presente nelle librerie, bisogna pensare ad organizzare il tour. Ci vogliono più o meno cinque mesi per mettere in piedi una decina di date in varie città italiane. Se vuoi fare le cose bene il tour deve coincidere con l'uscita del libro, così agli incontri venderai e tutti saranno contenti. Allora, fiducioso, cerchi in rete i contatti di tutte le librerie più grandi d'Italia e inizi a scrivere e telefonare. Non ti risponde quasi nessuno, nemmeno se fai più di un milione di visualizzazioni al mese, perché? Beh, prima di tutto perché sei una goccia nel mare; le avete viste le librerie, ci sono letteralmente migliaia di titoli e tu sei l'ennesimo scrittore semisconosciuto. In secondo luogo la maggior parte degli autori non si preoccupa di farsi pubblicità, crede che basti un post su Facebook o che il pubblico caschi dal cielo, o che la gente accorra solo perché la libreria appone un manifesto sulla vetrina, ma poi si ritrova con le sale vuote e i librai scontenti. Per questo, le librerie, preferiscono dare spazio a chi ha già un vasto seguito. 

Fanno sorridere quegli autori che parlano delle le loro presentazioni come fossero eventi straordinari; in verità la maggior parte, anche se non lo dice, ha dovuto letteralmente elemosinare uno spazio (o lo ha fatto il suo agente) e se poi ci saranno una decina di persone e quattro libri venduti, beh, sarà un già successo. E' per questo che la maggior parte degli scrittori presenta i propri libri quasi esclusivamente all'interno di grandi eventi, manifestazioni o fiere.

Così, su almeno 100 email inviate, ho ottenuto solo una quindicina di risposte positive che poi ho incastrato in una decina di presentazioni tutte concentrate in due settimane. Per farlo sono sceso a compromessi assurdi, come viaggi della speranza da Parma a Torino e poi di nuovo giù verso La Spezia. Almeno 6 ore a tratta, senza autostrade, sì perché per risparmiare non ho fatto nemmeno un chilometro a pagamento, ho dormito sulla strada (nel mio furgone), cucinando sempre e lavandomi con una tanica d'acqua da 15 litri. Alla fine questo tour ha avuto costo zero, non avevo alternativa, altro che treni e alberghi, ma di questo ne parlerò in un video.

Ho passato notti intere a raccogliere i contatti di quasi 500 testate giornalistiche, radio e blog. Ho fatto interviste e mandato comunicati stampa, tutto per non pagare terzi e fare comunque la mia parte. L'obiettivo non era molto ambizioso, solo fare una decina di presentazioni e andare economicamente in pari.

Il giorno zero è stato Verona. Prima presentazione, tanta preoccupazione perché nonostante ci fossero 50 prenotati non avevo alcuna certezza sulle presenze, visto che era tutto gratis. E se fosse stato vero che per avere garanzie, come dice qualcuno, è più saggio far pagare il biglietto? No, pagare no, sono solo scuse per camuffare da “necessità logistica” il desiderio di fare soldi. E infatti le persone sono venute tutte, la sala era piena ed è stato meraviglioso.

Rendere obbligatoria la prenotazione gratuita su Eventbrite è stata una mossa vincente; le librerie avevano chiaro il numero di copie da preordinare e io l'affluenza. Certo che se non sei un autore sufficientemente interessante significa mostrare a tutti quanto (poco) vali realmente.

Alla Feltrinelli mi hanno confessato che erano anni che non vedeva così tanta gente, su queste tematiche, poi, non avevano mai visto un pubblico tanto interessato. E allora via, verso Parma, con rinnovato entusiasmo e fiducia. Altre 50 persone e poi 100 a Torino e 60 a Firenze. A Bologna eravamo 70, a Treviso e Milano almeno 120. Mediamente almeno 25 libri venduti ad ogni tappa.  Ho passato più tempo a fare autografi e foto che a blaterale al microfono. Non c'è stata libreria in cui non mi abbiano chiesto di ritornare, tutte disabituate ad avere un tale riscontro. 

Non lo racconto per pavoneggiarmi, ma per mostrare come numeri così piccoli siano invece (per loro) straordinari, e questo la dice lunga su come vadano realmente le cose e su come gli autori, invece, si atteggino. La vita dello scrittore è difficile; quando un giorno il mio editore mi disse: “Ricordati che di editoria non si vive facilmente” beh, aveva ragione.

Il tour è stato eccezionale, non per i numeri, ma per l'avventura. Sono stati momenti di vita vera, che non avrei mai assaporato se qualche anno prima avessi (non) scelto di restare chiuso in un ufficio per il resto della vita. Viaggiare in lungo e in largo per l'Italia, dormire più o meno dove capita, a fianco dei camionisti, di fronte ad un parco giochi, nel retro del cimitero. Ho fatto la doccia in mezzo ai campi, cenato in riva al mare a Forte dei Marmi, a costo zero. Ho visitato alcune tra le più belle città italiane, ma anche scoperto piccoli paesini, sconosciuti e meravigliosi.

Più di ogni altra cosa però ho incontrato voi, tantissimi amici con cui ho avuto modo di parlare, confrontarmi e, soprattutto, ascoltare. A qualche giovane mi sono permesso un consiglio, sempre richiesto, spero sarà utile. Siete tutti persone speciali, con storie meravigliose, emozionanti e talvolta tristi. Insieme, con questo tour, abbiamo iniziato a costruire la prima rete concreta di rapporti umani per il grande progetto della semplicità volontaria. Questa è la strada che percorreremo insieme nei prossimi mesi e sarà meravigliosa, ve lo posso assicurare.

Da questo tour, però, ho imparato soprattutto una cosa: c'è sempre la paura dietro ad un grande progetto, soprattutto paura di fallire, di dover ammettere a se stessi di non essere all'altezza, di aver sbagliato, ma con la giusta determinazione si può realizzare tutto. E non basta crederci, o sperare, bisogna soprattutto fare.

Grazie, è stato fantastico... voi siete stati fantastici :)

Se vi siete persi i video di ogni tappa del tour, qui c'è la PlayList TOUR 2019.

12 commenti:

  1. Tour a costo zero? E il gasolio?

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  2. Complimenti, Francesco, per il tuo successo perché te lo meriti e perché sei stato capace di realizzare questo sogno-obbiettivo. Sono una mamma-nonna e seguo i tuoi articoli da molto tempo. Li trovo interessanti e ricchi di spunti utili per chiunque. C'è da dire una cosa però: la tua scelta di vita così drastica e controcorrente non credo che sia possibile per tanti. Tu sei intelligente, acculturato, intraprendente e giovane, ti sai muovere,voli alto ma non sei fatalista e ragioni con i piedi ben piantati a terra. Non sto facendo una sviolinata, dico solo ciò che ho capito leggendo quello che scrivi. Sono convinta comunque che, anche se non si opera un cambiamento di vita radicale, si può aggiustare il tiro su tante abitudini e modi di vedere le cose.

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  3. Hai impiegato molto tempo a progettare i tragitti senza autostrada ?

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  4. Potresti per noi pubblicare un video con un la presentazione integrale del tuo libro, in una delle città italiane dove sei stato? Sarebbe molto bello e interessante

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  5. che peccato non essere riuscita a venire a Bologna!!! un po' è colpa tua Francesco: anche spinta dai tuoi consigli ho venduto l'auto ed ormai da 6 mesi mi sposto in bicicletta. Purtroppo per venire in centro devo per forza prendere l'autobus perché vivo parecchio lontano (e non ci sono ciclabili o strade che potrei fare in bicicletta) e .... non avevo considerato gli orari estivi del trasporto pubblico che, finite le scuole, si dimezzano ....:(

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  6. Ciao Francesco!
    E' stato un grande piacere conoscerti a Bologna! Sei un grande!
    Hai ragione, c'è sempre la paura dietro ad un grande progetto ma, come dicono i Litfiba "Non è la fame ma l'ignoranza che uccide" quindi: studiare studiare studiare :)

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  7. Ciao, quando uscirà una versione Kindle?

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  8. Una storia come sempre molto interessante e complimenti per la semplicità e la sincerità

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  9. A me risulta ovvio che tu abbia delle rendite seppur minime,a quanto pare hai dei figli una famiglia,come li mantieni...

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  10. Ma leggi il suo blog e vedi i suoi video? Certo che ha delle entrate alternative al lavoro fisso

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