Sei Povero Perché Usi il Denaro

perché sei povero?

La nostra povertà deriva dalla scarsità di denaro che è presente nel modo. Ci siamo mai chiesi come mai il denaro circola in quantità così limitata? Non si potrebbe avere abbondanza di denaro e quindi permettere a tutti di vivere una vita agiata? 

Forse qualcuno ha un preciso interesse nell'impedire che vi sia abbondanza di denaro in circolazione, ma a quale scopo? In questo articolo cercheremo di comprendere il motivo per il quale abbiamo accesso ad una liquidità molto scarsa e quali conseguenze drammatiche questo modello economico ha sulle nostre vite.


Perché sei povero?


Ciò che genera il valore è soprattutto la scarsità. Questo è il punto di partenza di ogni nostro ragionamento ed semplicemente la base su cui si fonda l’economia moderna. Se possiedi un bene di cui tutti hanno bisogno e le persone fanno a gara per accaparrarselo, tu potrai alzare il prezzo quanto vorrai, tanto lo acquisteranno comunque. Pensiamo al carburante: il prezzo al litro è scandalosamente elevato, ma per molti non c’è alternativa e quindi sarebbero disposti anche a pagarlo il doppio, se necessario. Immaginiamo cosa accadrebbe se il carburante iniziasse a scarseggiare: pur di averlo e poter (ad esempio) recarsi al lavoro, le persone sarebbero disposte a pagare cifre oltre ogni immaginazione.

Questo è esattamente ciò che accade con il denaro. Nel mondo un piccolo gruppo di persone possiede un’enorme quantità di denaro, ma perché quel denaro abbia un grande valore, è necessario che per gli altri sia scarso. Se tra la povera gente circola una limitata quantità di moneta, allora il lavoro vale poco e viene pagato “poche monete”, perché la moneta, in quanto scarsa, vale molto. Visto che il lavoro vale poco, anche la persona vale poco, perché il lavoro è frutto della capacità, dell’intelletto, del tempo e della forza di ogni individuo. Accade quindi che la povera massa di persone non ha alcun valore e viene trattata alla stregua di schiavi, proprio affinché pochi possano continuare ad essere ricchi.

Al contrario, se si facesse circolare tanta moneta, il valore del denaro scenderebbe e così chi ne ha le tasche piene si ritroverebbe impoverito. Questo effetto altro non è che la famosa inflazione: più denaro immetti nel sistema più questo perde valore, ed è per questo che alla base della nostra economia vi è la regola per la quale l’inflazione deve essere controllata. Controllare l’inflazione equivale a controllare le persone, ovvero determinarne il valore.

Il quadro inizia ad essere ora chiaro: se deve circolare poco denaro è evidente che un tasso minimo di disoccupazione deve essere sempre presente, perché se ci fosse denaro per tutti, sparirebbe la povertà, tutti potrebbero lavorare e venir ben pagati. Si potrebbero costruire o ristrutturare case e appartamenti per tutti, e creare infinite fonti di energia rinnovabili. Sarebbe semplice no? Perché non immettere denaro e sistemare ogni cosa? Beh, semplicemente perché, se accadesse, la moneta perderebbe il suo valore e quindi quei "signori" che ne possiedono molta diventerebbero uguali a noi. Questo, ovviamente, non deve succedere

Siamo di fronte alla vittoria della finanza sulla vita reale e questo accade solo perché un gruppo ristretto vuole continuare a godere del privilegio di vivere sulle spalle degli altri. Quei signori, infatti, non fanno nulla, non si rompono la schiena per portare a casa lo stipendio, semplicemente spostano capitali assicurandosi che la maggior parte del denaro in circolazione rimanga nelle loro tasche.

Ancora una volta i ricchi sono ricchi solo perché i poveri continuando ad essere poveri, ed è estremamente ingiusto che chi ci governa, e fa le leggi, sia anche molto ricco, perché avrà sempre interesse a fare leggi che promuovano la nostra scarsità di denaro. Ci hanno raccontato che chi ricopre ruoli importanti deve essere ben pagato perché ha maggiori capacità, più responsabilità e non deve essere corruttibile, ma questa imposizione altro non è che la causa della nostra povertà.

ricco e povero


Questo è il motivo per il quale dobbiamo smettere di utilizzare il denaro attraverso la sacrosanta pratica di non acquistare nulla. Non siamo noi a dover far girare l’economia, non siamo noi a dover spendere per dar da mangiare ai nostri simili, sono loro a dover garantire che tutti abbiano uguali opportunità, iniziando col distribuire tutta la ricchezza che si tengono ben stretta, mentre ci raccontano che noi dobbiamo faticare senza sosta, altrimenti l’ingranaggio economico si inceppa. Se smettiamo di acquistare il denaro diventerà per noi più abbondante e per questo perderà di valore, ma non per noi che viviamo con poco, per loro che ne sono avidi. Noi, vivendo al minimo, staremo bene e loro non potranno più contare sulla nostra fatica. Smettiamo di lavorare, smettiamo di spendere e (soprattutto) smettiamo di partecipare all'assurdo gioco della finanza, così da impedire loro di arricchirsi con i nostri capitali.

La povertà si combatte smettendo di acquistare, in modo tale da obbligare. chi comanda, ad investire solo su ciò che migliora concretamente la vita delle persone.

21 commenti:

  1. Tutto giusto come sempre, ma volevo fare una piccola osservazione: ok non spendere, smettere di acquistare e tutti i discorsi di questo tipo, ma ad esempio spendere ogni tanto pochi euro per fare colazione in pasticceria, non significa "aiutare" un piccolo artigiano pasticcere a mandare avanti la sua attività? E così per altre cose, tipo farsi fare un panino con la porchetta, o comprare il pane dal panettiere di fiducia.
    E' vero che potremmo evitare tutte queste spese facendo da soli, ma non ritieni che farle in modo "mirato" aiuti i piccoli artigiani e commercianti? O anche quelli devono collassare insieme al sistema?

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    1. Ti sei risposto da solo mio caro amico. Ovvero, se proprio dobbiamo spendere, acquistiamo prodotti che vengono dalla natura o fatte e composte da persone, create con le loro mani come si faceva un tempo, aiutando i piccoli commercianti e gli artigiani e tralasciando il potere della monopolizzazione delle multinazionali, come merendine e cibi di vario genere prodotti in industria e conservato con veleni. Perché alla fine quello ingeriamo solo veleno. La differenza sta nel popolo...la differenza la facciamo noi...popolo istruitevi e siate curiosi...la curiosità amplia la mente, ci rende svegli, ci rende liberi. Ribaltiamo questa piramide sociale.

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  2. grazie argomento molto interessante, ma quindi il quantitative easing (QE) di Draghi, a cosa è servito ? Michele

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    1. Ciao.. i soldi del QE se li sono pappati le banche... non certo la gente comune...

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  3. Ti Faccio personalmente i complimenti Francesco, sei riuscito ad uscire dal sistema, è da molto che mi sto documentando per farlo e prima o poi avverra' anche per me, questione di tempo.
    Seguirò il tuo blog e Video per carpire altre info interessanti e preziose.
    Grazie.
    Articolo molto interessante.

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  4. Ciao Francesco, condivido la tua logica, ma è dannatamente difficile non acquistare. Abbiamo bisogno prima di grande consapevolezza, e poi di scelte di vita abbastanza radicali. Personalmente non posso staccarmi dal sistema economico, e così come me tantissima gente comune ha già fatto scelte in passato che non sono reversibili.
    Grazie per i tuoi spunti e suggerimenti.

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  5. Ma se l'inflazione aumenta il valore della moneta scenderebbe a pescindere da chi la detiene,
    In poche parole ci sarebbe un impoverimento di tutti quanti, quindi penso che per salvaguardare l'economia del paese è opportuno tener sotto un certo valore l'indice dell'inflazione.
    PS.
    Correggimi se dico sbagliato.

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    1. Infatti, d'altro canto ciò che propone Francesco, stampare moneta per darla alla gente, è già stato fatto in Venezuela, e ciò ha provocato un'enorme inflazione che ha distrutto l'economia. La gente va a fare la spesa con le valigie piene di soldi, che però non valgono niente, mentre gli scaffali dei supermercati sono vuoti. Purtroppo, come dicono gli economisti, non esistono pasti gratis, e l'illusione che il denaro cresca dagli alberi è vecchia come il mondo.

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    2. Ciao... ma secondo me con l’introduzione di una maggiore qta di moneta in un paese come il nostro con un alto tasso di disoccupazione porterebbe ad una inflazione direi necessaria al sistema de questa maggiore qta è accompagnata da politiche sociali miranti ad impiegare più forza lavoro, più reddito per le famiglie e più capacità di comprare le ricchezze prodotte. In un Paese come il Venezuela con un PIL drammaticamente basso è chiaro che maggiore moneta porta ad un alfa inflazione. Il discorso sarebbe lungo e si rischia di esulare, da quello che ho capito, dallo scopo di questo articolo.

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  6. ineccepibile come sempre,graie Francesco per questo articolo

    Luca Melillo

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  7. Guido Davide Scarabosio9 aprile 2019 alle ore 00:25

    Non spendere non vuol dire vivere da accattoni e privarsi di tutto. Un conto è andare scalzi un altro è comprarsi un paio di scarpe da 30\40 euro anziché un costoso paio di scarpe griffate da 150\200 euro. Io e mia moglie viviamo con poco, questo ci permette di lavorare meno, stranamente facciamo molte più vacanze dei nostri amici e conoscenti, passiamo molto tempo assieme, facciamo passeggiate, chiacchieriamo, ecc. Personalmente crediamo di essere molto più sereni e felici delle persone con cui intratteniamo rapporti sociali. Sicuramente abbiamo meno problemi economici perché avendo bisogno di meno denaro per vivere, quello che possediamo e più di quello che ci serve, automaticamente possiamo permetterci cose che per altri sono irraggiungibili. Bravo Francesco, noi lo abbiamo capito ma per la maggior parte delle persone questo è ancora un concetto astratto, una stravaganza di chi non pensa alle cose concrete, tipo l'ultimo telefonino da 1000 euro.

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    1. Ciao Guido Scarabrosio, devo dire che ho apprezzato tantissimo il tuo commento. Vorrei chiederti, se è possibile, quali cose evitate che vi permettono di concedervi cose irraggiungibili per gli altri? E quali sono queste cose irrangiungibili? E soprattutto come fate a viaggiare di più se usate pochi soldi? Anch'io vorrei farlo ma quando viaggio finisco per spendere molto di quello che faticosamente ho risparmiato visto che anch'io lavoro poco e ho solo una piccola entrata...

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    2. Guido Davide Scarabosio9 aprile 2019 alle ore 22:37

      Non è facile raccontare il proprio modo di essere in poche righe ma Francesco ci insegna che ci sono molti modi per trasformare la nostra vita cucendocela addosso come farebbe un sarto con un abito su misura. Le nostre passioni, ad esempio viaggiare, possono essere convertite in un piccolo lavoro che non ci da reddito ma che ci permette di fare le cose che ci piacciono spendendo poco o nulla. Il segreto è avere tempo da dedicare ad una cosa che non ci frutta denaro ma che ci migliora la vita e ci rende felici ed appagati, magari coinvolgendo la nostra compagna che come noi ha rinunciato a molte di quelle cose tipiche dell'apparire per mettere al primo posto la famiglia e la gioia di vivere e fare le cose assieme. Possedere un oggetto trendi o sembrare più giovani o più attraenti di quello che si è non credo sia la chiave per essere felici al contrario essere padroni del proprio tempo e liberi di poter prendere le proprie decisione sicuramente ci migliora e magari ci fa anche ringiovanire rendendoci più attraenti.

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    3. Viaggiare é diventata una moda, spesso una mania. Ho viaggiato abbastanza ma e non ne sento più assolutamente il bisogno.

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  8. Articolo molto interessante anche se per me ora non è molto facile perchè la ragazza ogni tanto vuole uscire a mangiare "anche se non spesso", ho comprato una moto e mi viene difficile sostituirla con l'auto, ho anche una compagnia di amici che una volta alla settimana ci si vede e della volte si mangia al ristorante. Che consiglio mi dai Francesco?

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    1. Andare al ristorante una volta ogni tanto (ma pure in un bar o in qualsiasi altro locale) è la cosa più normale del mondo. Non è "quella volta al mese" che ti cambia la vita in peggio o ti fa essere schiavo del potere. Finché non si esagera - e questo vale per tutto, anche per il risparmio - problemi non ce ne sono.

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  9. Articolo profondo di sicuro interesse, non produrranno mai denaro in più perché alla società dei potenti sta bene così ,deve esistere una classe povera su cui speculare

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  10. Sono d'accordo infatti anche io spendo pochissimo, questo negli anni mi ha fatto accumulare soldi e ora li spendero' investendo in immobili in italia perche' non viaggio e all' estero non acquisto, pertanto dovro' comunque pagare tasse ma non saprei come investirli altrimenti. Secondo te faccio bene anche se una parte del mio investimento va allo stato? Ripeto che non acquisto all'estero ma solo In Italia, grazie mille per I tuoi articoli un saluti

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  11. L'articolo è certamente interessante, Francesco dice, e giustamente, che la scarsità di denaro fa si che abbia valore, ma la risposta che lui dà e che ci dà è a mio parere errata.
    Se il denaro come tutto il resto è energia cosa facciamo, la blocchiamo dentro un conto corrente anziché lasciarla fluire? Niente a questo mondo e nell'universo può essere bloccato, solo rallentato affinché non raggiunga troppo facilmente l'entropia. A questo riguardo consiglio caldamente a Francesco e tutti coloro che lo seguono di guardarsi le conferenze di Corrado Malanga, che ha da poco pubblicato il libro " Il mondo felice" e sta facendo un tour di conferenze sull'argomento in questo periodo, è andato anche da Messola a Byoblu pochi giorni fa, e Valerio Malvezzi, economista umanista. Entrambi sono dei risvegliati, e hanno compreso che il denaro è energia che va riequilibrata, non racchiusa dentro un luogo. Chi come Francesco non spende per risparmiare e poi reinvestire anni dopo (dopo aver ingrassato le banche coi suoi soldi) non sta facendo il bene collettivo, ovvero sta semplicemente pensando a se stesso come fanno i ricchi, né più né meno. Non si scardinano paradigmi creandone di peggiori cari miei, si scardinano paradigmi sradicando dalla propria mente e dal proprio vissuto il valore dei soldi, perché essi sono solo carta straccia a cui qualcuno ha attribuito un valore e nessuno ha le palle per osare dire "BASTA COL DENARO". Bene, Malanga e non solo ha quel coraggio, secondo lui e anche secondo me il mondo del futuro dovrà essere basato sullo spirito, i soldi devono scomparire così come deve scomparire un tipo di umanità attaccata ai beni materiali, conti in banca e che facendo ciò non contribuisce al cambio totale di paradigma, le cui basi sono illusorie e pertanto ridicole.

    Senza soldi si può e si DEVE vivere, solo allora si potrà dire di essere veramente usciti dal sistema, perché al momento attuale sia Francesco che me (che però lo ammetto molto tranquillamente) che altri viviamo per scelta ai margini del sistema, ma non lo abbiamo ancora distrutto dalle fondamenta, ovvero dal sistema monetario.

    Per il resto ognuno può scrivere quello che vuole e pettinare bambole illudendosi di star facendo chissà cosa per il mondo, la verità è che prima bisogna cominciare da se stessi LIBERANDOSI da tutto, anche dall'idea che di noi abbiamo ogni giorno, che scommetto che per tanti qui e non solo è sempre uguale, perché ad identificarsi con uno stile di vita ci vuole un attimo, così come a far crescere l'Ego a dismisura pensando di aver raggiunto chissà cosa...:)

    CONSAPEVOLEZZA resta la parola chiave.

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    1. Magari non a tutti interessa distruggere il sistema.
      A qualcuno potrebbe interessare solamente conviverci con il sistema, cambiando però la propria condizione di lavoratore-schiavo. Condizione che viene inculcata a forza come l'unica possibile mentre in realtà potrebbe essere solo una delle possibilità, magari nemmeno la migliore. Sicuramente quella che fa più comodo a chi detiene il potere, questo si.

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  12. l'articolo mi interessa e mi stuzzica. ho lasciato anni fa un lavoro remunerativo ma che mi impegnava 15 /16 ore al giorno sabati compresi.
    Non mi convince però la tua presentazione. io non mi concedo praticamente nulla se non un tetto sulla testa in una casa modesta di periferia e 2 pasti al giorno per me mia moglie e i nostri 2 figli; niente ammennicoli tecnologici o costosi capi di abbigliamento, ma solo per mantenere tassa del rusco, gas, acqua, corrente elettrica, tassa sulla casa, libri scolastici, abbonamenti dell'autobus, revisione caldaia, manutenzione guasti, visite mediche etc etc etc etc etc, i 500 euro di cui parli, anche fossero a testa, non ci abbastano!!!

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