La Credibilità dei Guru Smentita dai Numeri

ciarlatani del web
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Sul web è pieno di persone che le sparano un po' troppo grosse: dicono di guadagnare un sacco di soldi, di aver venduto tanti corsi, tanti abbonamenti o tante copie di un libro. Sostengono di aver parlato davanti a migliaia di persone, di essere i primi ad aver fatto certe cose e di aver raggiunto certi traguardi. Alcuni potrebbero dire il vero, altri essere dei cialtroni, dunque come possiamo sapere se dicono o meno la verità? 

Nell'articolo di oggi sveliamo come questi signori riescono ad ingannare le masse in modo che credano di aver a che fare con chissà quale ricco, importante e acclamato personaggio, quando in realtà è tutto costruito artificialmente.


La Credibilità dei Guru Smentita dai Numeri

Ci sono alcuni indizi che ci possono aiutare a comprendere se questi individui raccontano il vero o fanno i furbetti. Perché dovrebbe interessarci scoprirlo? Il motivo è che siamo tutti più propensi a investire tempo, denaro ed energie seguendo chi riteniamo di successo, vincente, arrivato e amato, ma rischiamo di prendere grosse fregature o credere in falsi profeti, se questi si mostrano più di ciò che sono realmente.

I furbetti del web conoscono molto bene le dinamiche che muovono le persone (e i loro soldi), sanno che, dandosi un tono, acquistano credibilità e attirano pubblico facendo credere di essere importanti, quando invece sono spesso irrilevanti. Se, ad esempio, raccontano di aver guadagnato chissà quanti soldi o di aver venduto chissà quante copie di un libro, è probabile che la stampa, poi, riporti pari pari le loro menzogne. I giornalisti difficilmente verificano le fonti, e questo permette loro di aumentare la propria credibilità. Col tempo, proseguendo su questa strada, arrivano perfino a modellare la realtà a loro piacimento.

Dunque, come possiamo capire con chi abbiamo realmente a che fare? Non possiamo fidarci dei numeri che ci trasmettono perché non abbiamo modi di verificarli, ma sul web, per fortuna, alcuni dati sono di dominio pubblico e per questo possiamo operare le verifiche del caso. In particolare vi è sempre una precisa proporzione tra il virtuale e il reale: se sul web hai 1000 follower nella vita "reale" riuscirai a coinvolgerne forse uno, quindi venderai una copia di un libro, un corso o avrai un ascoltatore ad un evento. Non è una proporzione fissa, varia a seconda di molti fattori, ma questo rapporto esiste ed è un rapporto di minoranza, cioè, è relativamente facile avere molti follower sul web mentre è difficile "convertirli" (così si dice) in una vendita o una presenza reale. Questo rapporto difficilmente si sviluppa in senso inverso, cioè sono ormai rarissimi i casi in cui qualcuno ha un grande riscontro nella vita, ma pochissimi numeri sul web.

Già questo piccolo indizio ci spiega che non dobbiamo credere a chi cerca di farci credere di essere chissà chi, se poi sul web non ha i numeri che lo dimostrano. Se sul web hai 5000 followers e racconti di vendere 100.000 corsi/copie/servizi non sei credibile. Se dici di organizzare convention dove parli davanti a 10.000 persone e poi ha un sito web che fa 1000 visualizzazioni al mese, c'è qualcosa che non torna. Se dici di aver scritto un bestseller e poi hai una pagina Facebook con 5000 iscritti, qualche dubbio lo fai venire. 

Molto spesso questi signori organizzano eventi sontuosi, mostrando poi, attraverso un video, un enorme afflusso di persone. Il video serve a farci credere che tanti siano interessati a quello che hanno da dire e quindi farci ritenere che ciò che vendono sia realmente efficace. Indagando meglio però poi si scopre che all'evento la gente è andata solo perché hanno pagato per avere uno, due, tre personaggi di spicco (veri, questa volta) che hanno attirato il pubblico. Sono personaggi che poco hanno a che vedere con il loro business, servivano solo da esca, altrimenti avrebbero avuto un decimo delle partecipazioni.

Mentono in modo spudorato perché sanno che le persone, in genere, sono piuttosto credulone e che vi sono alcuni dati che non sono assolutamente verificabili. Non è pubblico, infatti, il numero di copie vendute di un libro, non è pubblico il guadagno reale di una persona, non sono pubblici i dati relativi alle presenze ad una convention. Puoi dire quello che vuoi se sei certo che nessuno potrà mai contestarti.

Però, se avete un po' di dimestichezza con la PNL potrete applicarla per smascherare i loro atteggiamenti e comprendere quando mentono. Si tratta di analizzare "tell" che questi personaggi svelano mentre parlano. I "tell", infatti, sono segnali che ci aiutano a capire la vera natura dell'altro e le sue vere intenzioni. Quando mentiamo, ad esempio, siamo portati a ripetere tic nervosi sempre uguali, azionati dalla paura (inconscia) di essere scoperti. Grattarsi, distogliere lo sguardo, ripetere sempre la stessa paola, toccarsi l'orecchio, il collo o il gomito sono solo alcuni esempi che ci svelano come in realtà, chi abbiamo di fronte, non sia perfettamente a suo agio nel dire ciò che in quel preciso momento sta proferendo.

Si riesce anche a comprendere quando ciò che dicono serve a darsi artificiosamente un tono. Tal intenzione esce palesemente allo scoperto quando parlano di se stessi e dei loro traguardi. In quei casi noterete che si lasciano andare a smorfie d'orgoglio, come un profondo respiro con il naso, un sopracciglio alzato o un mezzo sorriso che stentano a nascondere. Più in generale, chi condisce i propri discorsi con "io qui", "io là" è tendenzialmente una persona che vuole ingigantire le cose nel tentativo di apparire migliore di ciò che è realmente.

Un altro segnale relativo alla malafede di chi abbiamo di fronte sta nel suo particolare modo di ostentare i numeri. Solitamente si approfitta di situazioni favorevoli per far passare il messaggio di essere popolare (o apprezzato) quando in realtà non è così. Facciamo un esempio: Se viene fortunatamente intervistato da una TV, una radio nazionale o una testata giornalistica e quindi raggiunge centinaia di migliaia di persone, si vanterà di questo numero, ma noi dobbiamo comprendere che questo non significa che ha centinaia di migliaia di follower o che ciò che dice ha impatto su una tale massa di persone. Invece non perderà occasione per ostentare il traguardo, ma è solo un giochetto psicologico che utilizza per sembrare più importante. E' facile capire che sono quei "canali" ad avere un grande seguito, non lui. Se ci fate caso, chi fa veramente numeri importanti non passa il tempo ad auto-promuoversi mostrando quanto è stato "visualizzato" il suo discorso.

La stessa cosa vale per il web: se, ad esempio, pubblica un video su un canale di terzi che vanta un milione di follower, facilmente farà 50.000 visualizzazioni e se ne vanterà sapendo che la gente ignora il fatto che farebbe 50.000 visualizzazioni un qualsiasi video postato su un canale da un milione di followers.

Non ci possiamo nemmeno fidare degli screenshots che ci portano come prova dei loro numeri o dei loro guadagni. Non dobbiamo mai dimenticare, infatti, che foto e video possono essere modificati e ritoccati con semplici programmi. Aggiungere in modo fittizio qualche zero al nostro conto corrente online, modificando la pagina web che stiamo visualizzando, richiede giusto due click. Anche le statistiche possono essere manipolate: un esempio? Raccontano di guadagnare 10.000€ al mese e mostrano il proprio conto corrente, ma in realtà nel video non si nota che quei guadagni riguardano un intero anno, non un solo mese. Oppure, poco prima di fare un video che dovrebbe provare quanto hanno incassato, spostano 10.000€ da un conto all'altro dicendo che si tratta degli introiti di un solo giorno di lavoro, quando è solo uno spostamento di capitale. Con qualche accorgimento, agli occhi di chi è poco attento, trasformi facilmente un poveraccio in un ricco sfondato.

Il web, cari amici, è terra di nessuno, ma palcoscenico di tutti. I numeri possono essere manipolati e le persone facilmente ingannate, per questo non cediamo a nessuno e stiamo sempre molto attenti a quello che i nostri “idoli” raccontano, perché a subirne le conseguenze, poi, siamo sempre e solo noi.

1 commento:

  1. Francesco,
    secondo me era meglio prima, quando il web non esisteva e neanche questa stramaledetta Internet.

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