Le Banche Etiche sono più Sicure

banca etica
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Visto che per la maggior parte delle persone è un po’ difficile fare a meno delle banche, e assodato che queste giocano con i soldi dei risparmiatori, causando la profonda crisi che stiamo ancora scontando, perché non valutare di abbandonare la nostra banca e sceglierne una differente?

Esistono istituti finanziari che si definiscono “etici”, cioè caratterizzati da tutta una serie di differenze rispetto al concetto classico di banca che conosciamo. In questo articolo vorrei raccontare come funzionano e, soprattutto, se si tratta di luoghi sicuri dove lasciare i propri risparmi.


Le Banche Etiche sono più Sicure


Dunque, che le banche di stampo classico siano un luogo dove non è molto sicuro lasciare il denaro, ormai lo abbiamo capito da tempo. A questo aggiungiamo la consapevolezza che la speculazione finanziaria, ovvero uno dei metodi principe adottati dalle banche per generare denaro, sia una strategia che impoverisce la maggior parte delle persone e fa guadagnare i pochi che hanno strumenti e conoscenze elitari. Infine ricordiamo che spesso le banche guadagnano finanziando la produzione di armi o le grandi multinazionali, che seminano morte, inquinano e producono “beni” dannosi per la massa. Se finanzi una multinazionale del tabacco stai guadagnano sul cancro che uccide la popolazione. 

Esiste una soluzione migliore, più etica, a tutto questo? Ovviamente potremmo ritirare tutto il nostro denaro e tenerlo sotto il cuscino o investirlo in qualche bene, ma per coloro che invece non vogliono rinunciare ai servizi classici forniti dalla banca (conto corrente online, carta di credito, prestiti per sviluppare le loro attività) che alternative ci sono?

Beh, una scelta potrebbe essere quella di spostare il nostro denaro presso una banca etica. Di cosa si tratta? Sono banche a tutti gli effetti, ma che si reggono su 4 valori fondamentali:


  • Eticità degli impieghi finanziari: le somme raccolte vengono impiegate solo per finanziare iniziative di carattere etico e i depositanti possono scegliere il settore a cui destinare il proprio risparmio.
  • Autodeterminazione del tasso: il cliente può scegliere il tasso di interesse praticato sul suo deposito tra un importo minimo e uno massimo.
  • Nominatività del rapporto: il risparmiatore è sempre identificato e non esistono forme di deposito al portatore.
  • Trasparenza: i risparmiatori devono essere informati sull'impiego dei fondi.

Insomma, sono banche a tutti gli effetti, ma attente a come viene impiegato il nostro denaro; preferiscono finanziare piccole realtà presenti sul territorio, rispettose dell'ambiente e che creano valore vero, allontanandosi dalle multinazionali che mirano solo ad arricchirsi e sfruttare le persone e il pianeta.

Non rimane che comprendere se siano istituti finanziariamente sicuri, perché dobbiamo essere ragionevolmente certi che i nostri risparmi vengano affidati ad una struttura solida. Probabilmente, a pelle, le persone tendono a ritenere che le banche etiche siano luoghi dove lavori gente un po’ “alternativa” e quindi meno competente di chi offre pacchetti finanziari in giacca e cravatta, ma non è così. Stando al secondo rapporto “La finanza etica e sostenibile in Europa”  presentato il 6 febbraio del 2019 al Parlamento europeo, risulta evidente come le banche etiche, in quanto più orientate a offrire servizi vicini all'economia reale (al contrario delle banche tradizionali), sono mediamente più solide dal punto di vista patrimoniale e hanno dimostrato una maggiore redditività anche nei periodi di crisi. Nello specifico, se non avete tempo di leggere l’intero documento, questo aspetto viene mostrato nel seguente riquadro:



Dunque, senza credere ciecamente alle mie parole, ognuno di noi può scegliere una tra le varie banche etiche esistenti e utilizzare Questo Servizio di Altroconsumo, per verificare la solidità dell’istituto finanziario… o almeno, per curiosità, dare un’occhiata alla solidità della banca nella quale stiamo oggi tenendo i nostri risparmi.

Allora perché non spostare lì il nostro denaro? Fateci un pensiero :)

4 commenti:

  1. scusa, ma stai parlando di quelle banche che finanziano le ong a favore dell'immigrazione forzata ?

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    1. Temo proprio di si. Purtroppo questa è la dimostrazione che basta mettere un bell'aggettivo evocativo di cose positive accanto ad un sostantivo come banca per accalappiare la gente. E' così che fregano le masse da sempre, ma le masse chiaramente dormono e non hanno capito nulla. C'è Soros dietro tutti questi finanziamenti, altrimenti col cavolo che qualunque banca finanzierebbe progetti di questo genere. Le banche sono e vogliono vogliono profitto, non opere di carità. Per credere provate ad andare in una banca con o senza bell'aggettivo dopo a chiedere di finanziarvi un progetto che non porti profitto e fatevi due risate nel sentire la risposta.

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    2. Anna ma tu lavoreresti 8 ore al giorno per cinque giorni la settimana per perdere soldi? no così per sapere

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