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cosa creano le parole |
Dire le parole giuste fa tutta la differenza del mondo. Pensate a questo blog o al canale Youtube collegato: in questo momento, insieme, fanno quasi un milione di visualizzazioni al mese e tutto dipende solo dalle parole. Quelle che scrivo e quelle che dico.
Non c'è stato lavoro manuale, se non quello delle dita su una tastiera, non c'è stato un investimento in denaro, una campagna pubblicitaria, una propaganda mediatica, incontri o giornate passate chiusi in un ufficio o in una fabbrica. Qui si sono sempre e solo usate le parole, eppure queste semplici parole hanno saputo muovere persone e cose.
Il potere delle parole
Se la volessimo mettere in termini di business, ci sarebbero più affari qui che nelle maggior parte delle aziende italiane. Una volta, una giornalista, dopo che le ebbi mostrato i numeri e le statistiche, mi disse:
“Ma lo sai quanto soldi potresti fare con tutto questo?”. Feci finta di cadere dalle nuvole, ma in verità ne ero ben coscio, solo che non mi interessava,
ma tu vaglielo a spiegare che la vita è altro.
Eppure, se ci pensate, non si tratta dei contenuti. Quello che dico è già stato detto da altri, quello che faccio è già stato fatto da una moltitudine di persone prima di me. Ogni tanto qualcuno me lo fa notare: “Non dici nulla di nuovo”, “Il tal filosofo queste cose le ha dette millemila anni fa”. Lo so! Ma è superficiale fermarsi a questo. Chiediamoci invece perché un milione di persone ascolta, ogni mese, tutte queste banalità già sentite?!
Beh, quello che fa la differenza è solamente il “come” le cose vengono dette. A questo mondo nessuno dice più cose nuove, la differenza la fa solo il modo di comunicarle.
Da questa faccenda possiamo imparare qualcosa di utile per tutti: nella vita di tutti i giorni ciò che diciamo non è molto importante, è invece essenziale “come” lo diciamo, perché le nostre parole hanno un potere enorme. Possono distruggere oppure costruire. Una dura critica diretta ad una persona che ha sbagliato può farla stare male, ma lo stesso concetto può essere esposto sotto forma di consiglio, e quel pugno si trasforma subito in una mano tesa. Un ragazzo che non ottiene risultati a scuola può venir mortificato dal disappunto dei genitori e finire per odiare lo studio, oppure sentirsi appoggiato e compreso e avere una possibilità in più. Condividere un successo o un'esperienza positiva può far sognare chi ci ascolta e aprirlo a nuove idee e prospettive, oppure muoverlo ad invidia e finire per allontanarlo. Le parole possono metterci nei guai, ammutolire, togliere speranza, ingannare, essere proiettili, lame, veleno e persino uccidere, oppure salvarci, motivare, aiutare, sostenere, trasformarsi in energia e fonte di vita.
Le parole, oggi, in una realtà dove comunichiamo spesso solo via social, impossibilitati a vedere i volti dei nostri interlocutori, finiscono per valere quasi più delle azioni. Quello che diciamo ci definisce a tal punto che gli stessi concetti, espressi da persone diverse, arrivano ad assumere significati diversi.
Ciò che siamo, ciò che ci è accaduto e ciò che ci accadrà dipende quasi esclusivamente dalle parole che escono dalla nostra bocca. Un'opportunità di lavoro può nascere da una chiacchierata con una persona appena conosciuta, così, dalla stessa conversazione potrebbe nascere un grave conflitto. Le religioni, le filosofie, i credo politici, le canzoni e i libri sono solo parole, eppure hanno spesso saputo muovere milioni di persone e cambiare il volto di intere nazioni.
Nulla è più potente delle parole, ma se riteniamo questo concetto banale, scontato, allora perché le utilizziamo così a sproposito? Perché, quando parliamo con le persone, litighiamo sui social, ci rivolgiamo a chi amiamo o ai nostri figli, lasciamo che parole sbagliate ci portino a conseguenze indesiderate. Se nella vita siamo infelici o non siamo riusciti a costruire e fare quello che desideravamo, dipende principalmente dalle parole che abbiamo (o non abbiamo) detto. Questo possiamo verificarlo in prima persona: ogni volta che ci accade qualcosa, sia piacevole che indesiderata, proviamo a chiederci quale ne è stata la causa, e scopriremo che spesso tutto è nato da qualcosa che abbiamo detto. I pensieri diventano parole, le parole diventano azioni e le piccole azioni quotidiane costruiscono il futuro.
Cosa possiamo fare?
Non è possibile, in ogni momento, controllare e soppesare ogni singola parola che pronunciamo, ma possiamo garantirci un futuro felice semplicemente ricordando di usare sempre parole d'amore e di felicità. Soprattutto quando sentiamo di voler fare il contrario, di offendere o controbattere, impariamo a trattenerci e cambiare il nostro modo di porci. Se parleremo bene agli altri, in modo garbato e rispettoso, se saremo positivi, accomodanti e gentili, allora creeremo positività e avremo maggiori possibilità di dare vita un futuro di felicità e pace. In caso contrario non faremo altro che generare tensioni e odio, e questo non potrà fare altro che causare guai.
Dunque, abbiamo già tutto quello che ci serve per costruire un futuro felice e si tratta di un potere immenso. Un giorno sarebbe bello che qualcuno, magari nelle scuole, lo insegnasse ai nostri figli, perché il modo più semplice per costruirsi un futuro felice è attraverso l'uso attento della comunicazione.
Hai proprio ragione. Se ognuno di noi si impegnasse a dare peso a ciò che dice, a stare in silenzio quando serve. Alla fine è proprio vero che cambiando se stessi cambia il mondo. Ci tengo anche a ringraziarti perchè sei fonte d'ispirazione. Grazie Francesco!
RispondiEliminaBravo e Complimenti!Hai fatto centro!!!!
RispondiEliminaIl banale spesso non e' mai cosi banale.
RispondiEliminaBell'articolo
Non sempre essere accomodanti aiuta te lo dico x esperienza personale
RispondiEliminaCaro Francesco, leggendoti ogni settimana penso che sei una delle persone più “ricche” in circolazione! :-)
RispondiEliminaPortatore di una nuova visione, di prospettive costruttive capaci di dare finalmente un senso al nostro vivere, di valori alternativi a quelli dominanti… che sono invece in gran parte distruttivi e anche autodistruttivi.
Mi piace molto il tuo approccio pacato e analitico alle varie questioni, la tua capacità di semplificare temi complessi e di rendere accessibili concetti spesso ostici.
Mi trovo da sempre su un cammino affine al tuo, un cammino quasi sempre solitario, ma anche ricco di senso e di pienezza, di pace interiore e di armonia.
Sono felice di leggerti, di sapere che questo mio cammino è sempre più condiviso e di constatare una crescente consapevolezza di fronte alla decadenza e in mezzo al caos che ci circonda. Provo gratitudine per quello che scrivi e che condividi con generosità e passione con così tante persone… GRAZIE!!
Ti mando un grande abbraccio circolare.